Skip to content

germanio

Germanio, la Cina fa esplodere i prezzi e crea il panico nella difesa

I prezzi del germanio, un elemento indispensabile per l'industria della difesa, sono schizzati ai valori più alti da almeno 14 anni: colpa delle restrizioni commerciali applicate dalla Cina, la maggiore produttrice. L'Occidente si sta organizzando, ma la ricerca di fornitori - e materiali - alternativi è difficile.

I prezzi del germanio, un metalloide indispensabile per i sistemi di termografia presenti nelle apparecchiature militari, sono ai massimi da almeno quattordici anni. La causa di questo aumento sono i controlli sulle esportazioni applicati dalla Cina – che ne è la maggiore produttrice – nel 2023, in risposta alle restrizioni imposte dagli Stati Uniti e dai Paesi Bassi sul commercio di tecnologie avanzate per i microchip. Ad aggravare la situazione ha contribuito il fatto che le aziende, di solito, non accumulano grosse scorte di germanio perché preferiscono evitare le spese di magazzino.

Nel luglio del 2023 la Cina annunciò la sospensione delle vendite di germanio e di altri due materiali critici: il gallio, presente nei microchip, e l’antimonio, impiegato per la produzione di munizioni, ottiche di precisione e visori notturni. Tuttavia, come riportato dal Financial Times, le esportazioni hanno iniziato a diminuire notevolmente solo dal 2024 in poi.

L’IMPATTO DELLE RESTRIZIONI CINESI

Stando allo United States Geological Survey, un’agenzia scientifica del governo degli Stati Uniti, la Cina vale da sola il 60 per cento della produzione globale di germanio, occupando peraltro una posizione dominante lungo l’intera filiera. Nei primi sette mesi del 2025 le importazioni negli Stati Uniti di germanio proveniente dalla Cina sono calate di circa il 40 per cento rispetto al periodo gennaio-luglio 2024.

Strategic Metal Investments, una società che si occupa di trading di metalli, ha detto al Financial Times di non riuscire ad acquistare del germanio da almeno sei mesi. Lipmann Walton, operante nello stesso settore, ha spiegato di sentirsi “fortunata” se oggi riesce a comprare dieci chili di germanio da un fornitore che solitamente gliene garantiva cento.

I PREZZI DEL GERMANIO AI MASSIMI DA (ALMENO) QUATTORDICI ANNI

Data la scarsità di offerta e la solidità della domanda (in particolare negli Stati Uniti e in Europa), i prezzi del germanio sono cresciuti fino a sfiorare i 5000 dollari al chilo, all’incirca cinque volte tanto rispetto all’inizio del 2023: si tratta del valore più alto mai registrato dall’agenzia Fastmarkets a partire dal 2011.

Sempre secondo Fastmarkets, la domanda globale di germanio si aggira sulle 180-200 tonnellate all’anno.

DIFFICOLTÀ DI SOSTITUZIONE

La “criticità” del germanio è simile a quella delle terre rare: non è raro da trovare, cioè, ma è complicato e costoso da estrarre. Di solito viene ricavato come sottoprodotto della lavorazione dello zinco, un metallo molto utilizzato nelle leghe. Prima che invadesse l’Ucraina e venisse sottoposta a sanzioni, la Russia era un’importante fornitrice di germanio ai paesi occidentali.

Considerato che le aziende della difesa non ne tengono delle scorte e non si occupano direttamente dell’approvvigionamento, affidandolo agli appaltatori, è molto rilevante l’accordo sulla fornitura di germanio stretto ad agosto tra Lockheed Martin (il colosso statunitense della difesa noto soprattutto per i caccia F-35) e l’azienda sudcoreana Korea Zinc.

La ricerca di fornitori alternativi a quelli cinesi e russi è difficile. L’azienda americana LightPath Technologies è al lavoro per diventarlo e ha ricevuto dei finanziamenti governativi; Nyrstar, una sussidiaria di Trafigura, sta valutando la costruzione di un impianto di recupero e lavorazione di germanio nella sua fonderia di zinco in Tennessee. In Canada, invece, c’è Teck Resources (recentemente fusasi con Anglo American), mentre in Belgio ha sede Umicore (specializzata in materiali per le batterie).

Ancora più difficile, forse, è la sostituzione del germanio con dei materiali alternativi perché ciò richiederebbe la riprogettazione dei dispositivi finali: procedere in questo senso è particolarmente complicato per le aziende della difesa, che devono garantire il rispetto di livelli di precisione altissimi da parte dei loro sistemi.

Torna su