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Cts Stato Emergenza Post Pandemia

Natale, Capodanno, Epifania, cosa si può fare e cosa è vietato

Ecco tutti i dettagli del decreto approvato dal consiglio dei ministri per il periodo fra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021

 

Arriva il decreto di Natale: l’Italia sarà rossa per tutti i festivi e prefestivi fino alla Befana, con i negozi, i bar e i ristoranti chiusi e il divieto di uscire da casa propria se non per motivi di lavoro e salute.

IL DECRETO

Dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia tornerà tutta in zona rossa per dieci giorni e quattro in arancione con il coprifuoco che resterà alle 22 e la possibilità per massimo due persone non conviventi di aggiungersi a cene (o a pranzi) con amici e parenti.

LE MISURE

Le misure sono contenute in un decreto legge che il Consiglio dei Ministri ha approvato dopo una lungo confronto all’interno del governo e con le Regioni. Un “punto di equilibrio – spiega il presidente del Consiglio – tra la stretta da mettere in campo e le deroghe necessarie, in considerazione dell’importanza sociale e ideale che le feste” di Natale hanno per gli italiani.

GLI INDENNIZZI

Il Cdm ha inserito nel nuovo decreto un articolo per la creazione di un fondo di da 645 milioni per i bar e i ristoranti costretti a chiudere. “Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato” dice Conte.

LA LINEA DEL RIGORE

Alla fine dunque ha prevalso la linea dei rigoristi, quella rappresentata fin dall’inizio dell’emergenza dai ministri Roberto Speranza, Dario Franceschini e Francesco Boccia, ribadita anche oggi da quest’ultimo alle Regioni. “Questo è tra gli inverni più bui che il nostro paese ricordi, restiamo uniti” ma le “misure restrittive hanno sempre avuto ragione”.

LA MOSSA DI CONTE

L’unica cosa che il premier Giuseppe Conte, che era con Italia Viva per un intervento molto più morbido, è riuscito a spuntare è la deroga per due commensali non conviventi, oltre ai minori di 14 anni, che potranno spostarsi anche con i divieti per raggiungere nelle abitazioni private familiari e parenti più stretti. Ma potranno farlo “una sola volta al giorno” e “verso una sola abitazione”, ovviamente nella stressa regione. Si tratta di una delega, ha rivendicato il presidente del Consiglio, “pensata per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”.

LA DEROGA

Nel provvedimento c’è anche la deroga per i piccoli comuni: durante le giornate in cui l’Italia sarà arancione ci si potrà spostare da quelli sotto i 5mila abitanti, ma ad una distanza massima di 30 chilometri e comunque non per andare nei capoluoghi di provincia. Con l’eccezione della Campania, se Vincenzo De Luca manterrà quanto promesso annunciando un’ordinanza per vietare comunque ogni spostamento. Dalla vigilia di Natale l’Italia sarà dunque in zona rossa. E ci resterà fino al 27 e poi nuovamente dal 31 dicembre al 3 gennaio e dal 5 al 6 gennaio. Dieci giorni in tutto.

LA ZONA ARANCIONE

Il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio il paese sarà invece tutto in zona arancione: ci si potrà spostare liberamente all’interno dei comuni e i negozi saranno aperti. Per i bar e ristoranti se ne riparla invece il 7 gennaio.

LA ZONA GIALLA

Prima di chiudere tutto, l’Italia sarà però tutta gialla, almeno per un giorno: sabato scadono le ultime ordinanze di Speranza che tenevano Campania, Toscana, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano in zona arancione e, dunque, da domenica anche in quei territori varranno le regole attualmente in vigore nel resto del paese. Da lunedì per 3 giorni saranno valide le misure per le zone gialle, ad eccezione della possibilità di spostarsi tra le regioni che sarà sospesa come previsto dal Dpcm del 3 dicembre.

LA POSIZIONE DELLE REGIONI

Nel corso della riunione con il governo, la maggior parte dei presidenti di Regione non ha contestato le misure. Alcuni hanno criticato la poca chiarezza, ma la maggioranza era a favore della stretta. Luca Zaia le aveva anticipate con un’ordinanza, vietando da oggi la mobilità tra i comuni del Veneto a partire dalle 14, mentre il presidente dell’Emilia e della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini aveva annunciato già in mattinata qual era la linea dei governatori: zona rossa “alternata”, quella che poi è passata. L’unico che ha espresso la sua contrarietà in modo netto è stato Giovanni Toti. “Il governo deve tener conto di tutti i numeri della pandemia. Le chiusure natalizie potrebbero costare in Liguria 200 milioni”.

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LA SCHEDA DEL CORRIERE DELLA SERA:

In quali date l’Italia è zona rossa?

Dal 24 dicembre al 6 gennaio, nei festivi e prefestivi.

Quando si applicano le regole delle zone arancioni?

Nei giorni feriali tra Natale e Capodanno, quindi 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio.

È possibile spostarsi nei giorni «rossi»?

Solo per comprovate esigenze di lavoro, necessità e salute. Con autocertificazione.

Andare a pranzo dai parenti è una questione di necessità?

No, ma il governo ha previsto delle deroghe. Nei giorni festivi e prefestivi ci si può spostare verso un’abitazione privata, «nei limiti di due persone».

Chi ha figli minori può portarli con sé?

Se le persone che escono sono già due, possono portare con loro i figli minori di 14 anni. Se un figlio ha superato i 14 anni, può salire in auto con un genitore soltanto.

E se c’è una persona disabile?

Persone disabili e «non autosufficienti conviventi» possono aggiungersi al numero massimo di due.

Si può andare a pranzo da un parente e a cena da un altro?

No, è possibile spostarsi «una sola volta al giorno» e «verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione».

Nei giorni feriali ci si può muovere liberamente?

Gli spostamenti sono consentiti secondo le norme delle zone arancioni: solo all’interno del proprio comune. È vietato spostarsi in altre regioni e da un comune all’altro.

È vietato spostarsi da un comune all’altro il 25, 26 dicembre e l’1 gennaio?

Sì, è vietato, salvo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, o salute.

Chi abita in un piccolo comune può raggiungere i parenti nei comuni vicini?

«Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti» il 28, 29, 30 dicembre e il 4 gennaio. È possibile percorrere una distanza «non superiore a 30 chilometri dai relativi comuni». Ma è vietato recarsi nel capoluogo di provincia.

Tornare a casa è sempre permesso?

«È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».

Nei giorni rossi si può andare a fare la spesa?

Sì, i negozi di alimentari, le farmacie e le parafarmacie, i tabaccai e le edicole sono aperte.

Ci sono altri negozi aperti?

Sono chiusi i negozi di abbigliamento, quelli di calzature e le gioiellerie. Gli altri possono rimanere aperti sulla base dei rispettivi codici Ateco (che per esempio consentono l’apertura anche ai negozi di articoli sportivi nei quali si vendono articoli di abbigliamento).

Si può andare dal parrucchiere?

Sì, sono aperti.

Nei giorni arancioni ci sono negozi chiusi?

I negozi sono tutti aperti fino alle 21.

Nei giorni rossi i bar e ristoranti sono aperti?

No, sono chiusi tutto il giorno.

È consentita la consegna a domicilio?

Sì, dalle 5 del mattino fino alle 22.

È consentito prendere cibo da asporto?

Sì, dalle 5 fino alle 22.

Nei giorni arancione bar e ristoranti sono aperti?

No, sono chiusi tutto il giorno.

È consentita la consegna a domicilio?

Sì, dalle 5 fino alle 22.

È consentito prendere cibo da asporto?

Sì, dalle 5 fino alle 22.

Nei giorni gialli i negozi sono aperti?

Sì, fino alle 21.

Nei giorni gialli bar e ristoranti sono aperti?

Sì, ma soltanto fino alle 18. È consentito stare a tavola al massimo in quattro persone, a meno che non si tratti di conviventi.

I locali pubblici nei giorni rossi e arancioni sono aperti?

No, sono chiusi.

Si possono organizzare feste?

No, le feste rimangono sempre vietate, sia all’interno di locali pubblici sia nei luoghi privati.

Nei giorni rossi i centri commerciali sono aperti?

No, sono chiusi.

Nei giorni arancioni i centri commerciali sono aperti?

No, sono chiusi.

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Con chi si può trascorrere il Natale?

Nelle abitazioni private non è possibile imporre divieti. La raccomandazione è di trascorrere Natale con le persone conviventi.

Si possono invitare parenti?

La raccomandazione è di ricevere soltanto due persone al di fuori del nucleo familiare.

E gli amici?

Sì, le due persone possono anche essere due amici.

Le due persone possono essere invitate con i figli?

I minori di 14 anni non vengono conteggiati e quindi possono aggiungersi, i ragazzi più grandi invece si computano.

Ci sono limitazioni per le feste in casa?

La raccomandazione degli scienziati è di usare la mascherina quando non si sta a tavola e di rispettare il distanziamento sia mentre si mangia, sia quando non si sta a tavola. Gli esperti ricordano che è sempre raccomandato lavarsi le mani e utilizzare il disinfettante. Attenzione a posate, piatti e bicchieri, che non devono essere scambiati.

Ci sono particolari precauzioni per i pranzi e le cene?

Le regole imposte ai ristoranti con un massimo di 4 persone a tavola esclusi i conviventi vengono raccomandate anche nelle case private. Si consiglia, quando è possibile, di mangiare in tavole separate proprio per evitare di stare a stretto contatto.

Con chi si può trascorrere il Capodanno?

Valgono le stesse regole previste per il Natale. Nelle abitazioni private non è possibile imporre divieti. La raccomandazione è di trascorrerlo con le persone conviventi. È possibile invitare due persone non conviventi con figli minori di 14 anni.

Si possono organizzare una festa?

No, le feste sono vietate.

I botti sono vietati?

Non sono stati emessi particolari divieti, ma è comunque vietato creare assembramenti.

Si può festeggiare Capodanno all’aperto?

No, il 31 è un giorno rosso, sono vietate le uscite se non per «comprovate esigenze».

A Natale e Capodanno è in vigore il coprifuoco?

Sì, dalle 22 alle 5.

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