L’impressione del mondo degli investimenti è che la società tecnologica meglio attrezzata per navigare nel contesto di guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina è Microsoft. Tra le Big Tech americane, infatti, il colosso dei software guidato da Satya Nadella è stato quello con i risultati economici migliori e potrebbe superare Apple nella classifica delle società quotate dalla maggiore capitalizzazione di mercato.
La pubblicazione dei risultati economici di Microsoft nel primo trimestre del 2025 era stata preceduta da un clima di pessimismo: e invece la società ha riportato un fatturato record nella divisione di cloud computing (Azure), grazie alla domanda robusta del suo software basato sull’intelligenza artificiale e alla partnership con OpenAi, la startup che ha sviluppato ChatGpt.
COME VANNO (MALE) APPLE E AMAZON
Se Microsoft è uscita vincitrice dalle trimestrale, Apple e Amazon, al contrario, sono state sconfitte. Il produttore degli iPhone, infatti, ha visto crescere i suoi costi di circa 900 milioni di dollari per via dei dazi; il gigante dell’e-commerce, invece, ha tagliato le sue previsioni economiche, dicendo di aspettarsi una diminuzione degli acquisti sulla sua piattaforma per via degli aumenti dei prezzi dei prodotti.
L’iPhone vale all’incirca la metà delle entrate totali di Apple, ma la manifattura dello smartphone è dipendente dalla filiera cinese. Per proteggersi dalla trade war, la società ha intenzione di trasferire dalla Cina all’India la sua base di esportazione degli iPhone negli Stati Uniti già entro l’anno prossimo.
Anche Amazon è molto dipendente dalla Cina, dalla quale si rifornisce per un quarto degli articoli che vende.
MICROSOFT VINCE GRAZIE AL SOFTWARE
La buona performance registrata da Microsoft le ha permesso di mantenere il piano di spesa da 80 miliardi di dollari nei data center entro l’anno fiscale corrente (si concluderà il 30 giugno); la spesa stimata per l’anno fiscale successivo è ancora più grande e prevede anche nuovi progetti in Europa da decine di miliardi di dollari.
Secondo Nadella, la forza di Microsoft sta nella sua focalizzazione sui software per le aziende, piuttosto che per i consumatori, e nella sua filiera diversificata che le ha permesso di reggere l’impatto delle tariffe imposte da Donald Trump. “Il software”, ha dichiarato Nadella, “è la risorsa più malleabile che abbiamo per combattere qualsiasi tipo di pressione inflazionistica o di crescita dove è necessario fare di più con meno”.
COME VANNO LE AZIONI DI MICROSOFT E DELLE “MAGNIFICHE SETTE”
Negli ultimi giorni il titolo di Microsoft è cresciuto di quasi il 9 per cento: la società è l’unica, tra le “Magnifiche Sette” – di questo gruppo fanno parte anche Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Nvidia e Tesla -, a trovarsi in territorio positivo quest’anno, fa notare il Financial Times. Nel 2024, però, Microsoft era andata peggio delle sue concorrenti, ottenendo il 13 per cento rispetto al 25 per cento registrato dall’indice S&P 500, che raccoglie le cinquecento aziende statunitensi a maggiore capitalizzazione.
Prese insieme, i titoli delle “Magnifiche Sette” hanno perso 2300 miliardi di dollari di valore dal 21 gennaio scorso, ossia il giorno successivo all’inizio del mandato di Trump. Solo il 3 aprile, cioè il giorno dopo il Liberation Day, quando la Casa Bianca ha annunciato dazi su tantissimi paesi – quelli sulla Cina, la seconda economia globale, sono arrivati al 145 per cento -, i titoli di queste sette società hanno perso complessivamente 1000 miliardi di dollari.