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Sergio Mattarella, il piano B di Paolo Savona e le lezioni “No Euro” di Giancarlo Giorgetti

Perché il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha posto il veto all’economista Paolo Savona? Il no a Savona per il ministero dell’Economia e delle Finanze è stato spiegato chiaramente dallo stesso presidente della Repubblica nel suo discorso di ieri sera. Rileggiamo: “Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente…

Perché il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha posto il veto all’economista Paolo Savona? Il no a Savona per il ministero dell’Economia e delle Finanze è stato spiegato chiaramente dallo stesso presidente della Repubblica nel suo discorso di ieri sera. Rileggiamo:

“Ho chiesto, per quel ministero, l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con l’accordo di programma”. Ovvero, Giancarlo Giorgetti della Lega.

“Un esponente che – al di là della stima e della considerazione per la persona – non sia visto come sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoriuscita dell’Italia dall’euro” L’identikit è quello di Savona, economista, ex ministro del governo Ciampi, con un passato alla Banca d’Italia, in Confindustria, ai vertici di banche e grandi società.

Nel comunicato di Savona di ieri non c’era alcun riferimento o auspicio alla fuoriuscita dell’Italia dall’euro, così come non c’erano riferimenti o auspici del genere nel “Contratto” fra Movimento 5 Stelle e Lega.

Di sicuro Savona, da circa 8 anni, suggerisce pubblicamente alle istituzioni italiane di dotarsi di un piano B nel caso di rottura dell’unione monetaria europea.

Eppure, ieri sera Luigi Di Maio in un comizio a Fiumicino ha svelato: “Solo 15 giorni io e Salvini abbiamo incontrato e conosciuto Savona. Ed è stato lui a dire a noi che l’Italia non deve uscire dall’euro, ma piuttosto deve battersi nelle sedi europee a partire dall’Ecofin per cambiare le politiche Ue”.

Il presidente della Repubblica, però, ha detto no a Savona e sì a Giorgetti.

Ma che cosa si sarebbe scatenato nel caso Giorgetti fosse stato nominato ministro dell’Economia e delle Finanze quando qualcuno si fosse accorto di un video del 12 settembre del 2017 titolato “No euro, la lezione di Giancarlo Giorgetti (Lega Nord)”? Nel video, si spiegano “le ragioni per sostenere l’uscita dalla moneta unica illustrate di Giancarlo Giorgetti”.

A questo punto sorge una domanda: ci sono per caso altre ragioni dietro il no a Savona? Chissà, forse qualche indizio si può trovare nel libro in uscita scritto da Savona per Rubbettino Editore (qui un breve estratto, forse significativo, del libro).

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