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Ecco come e perché il governo Conte picchia su costi e prezzi dei farmaci

Tutte le azioni del ministero della Salute e dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per migliorare la trasparenza su costi e prezzi dei farmaci

 

Il 1° febbraio scorso, l’Italia, su impulso dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), ha sottoposto il progetto di risoluzione all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dal titolo “Improving the Transparency of markets for drugs, vaccines and other health-related technologies” chiedendo l’attuazione di provvedimenti in materia di trasparenza nel settore farmaceutico (leggi anche: Perché Italia e Trump vivisezioneranno i prezzi dei farmaci. Parola dell’Aifa). Ieri, l’iniziativa è stata presentata al ministero della Salute. Ecco i punti salienti della doglianza italiana.

IL MINISTRO GRILLO: GRANDE SFIDUCIA SUL SISTEMA DEI FARMACI

«Dalla trasparenza non c’è nulla da temere ma solo da guadagnare per tutti», ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo (M5S), alla presentazione della richiesta italiana inoltrata all’OMS cui hanno partecipato anche il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano e il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Luca Li Bassi, alla presenza del sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi.

Il ministro Grillo ha poi sottolineato: «Abbiamo un grande alleato in questa battaglia che sono i cittadini: c’è grande sfiducia sul sistema dei farmaci, lo vediamo anche quando si parla di vaccini, quindi la trasparenza è una necessità su più fronti: sia sui prezzi sia sulle informazioni relative ai farmaci stessi». Si torna dunque a insistere su un vecchio cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle (il richiamo ai vaccini non è certo casuale).

IL MINISTERO DICE “STOP” ALLE TRATTATIVE SEGRETE

Un altro punto su cui i pentastellati insistono da sempre, con interventi sul tema anche nella passata legislatura, riguarda la riservatezza delle trattative sul prezzo. Riservatezza che ripara sotto il proprio scudo quasi il 60% dei farmaci ospedalieri, ricomprendendo in modo particolare i medicinali oncologici più recenti e innovativi.

COSA CHIEDE L’ITALIA ALL’OMS

La proposta italiana, di cui è possibile trovare una sintesi sul sito del dicastero della Salute, chiede all’OMS di raccogliere e analizzare i dati sui risultati degli studi clinici e sugli effetti avversi dei farmaci e delle altre tecnologie sanitarie.

Si chiede inoltre di fornire ai governi un forum per la condivisione di informazioni su prezzi dei farmaci, ricavi, costi di ricerca e sviluppo, investimenti del settore pubblico e sussidi per la ricerca e lo sviluppo, costi di marketing e altre informazioni correlate e, infine, rilasciare informazioni cruciali sul panorama brevettuale. Inoltre, nel documento si invitano gli Stati membri a sviluppare misure per aumentare la trasparenza, garantendo requisiti minimi per la trasparenza degli studi clinici, di costo della ricerca e di prezzi dei farmaci.

In particolare, nella lettera indirizzata all’OMS, si legge: «Concordiamo con una principale scelta strategica delineata dal Segretariato dell’OMS, ossia che è necessaria un’azione internazionale per migliorare la trasparenza nella comunicazione di: prezzi, costi di R&S (ricerca e viluppo) e costi di produzione di medicinali e vaccini, compresi le fonti pubbliche di finanziamento». Riassumendo brutalmente, ciò che si chiede è un accesso più equo al settore.

LE CRITICITA’ RILEVATE DALL’AIFA

Da parte italiana e, in particolare, dall’AIFA, oltre ai prezzi elevati e iniqui, si denuncia un panorama attuale caratterizzato da una spiccata asimmetria informativa fra soggetti pubblici e privati, con flussi di finanziamento per R&S non chiari, ritenuti dall’Agenzia carenti e spesso persino assenti. La medesima opacità viene denunciata in tema di informazioni sulla disponibilità e rimborsabilità dei farmaci e sulla cruciale materia dei brevetti con relative scadenze.

LE NOVITA’ SUL PREZZO DEI FARMACI IN MANOVRA

Qualcosa intanto si muove anche a livello nazionale. In merito, si attende proprio nei prossimi giorni il decreto interministeriale Ministero della Salute – Ministero Economia, sentita la Conferenza Stato – Regioni, che detti i nuovi criteri e modalità cui l’AIFA si dovrà attenere nelle negoziazioni sui prezzi dei farmaci rimborsati dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). L’AIFA potrà così, prima della scadenza dell’accordo con l’azienda titolare dell’AIC, intervenire sul contenuto dello stesso e avviare le procedure negoziali per ridefinirlo in caso di variazioni significative del mercato, tali per esempio da prevedere un incremento del livello di utilizzo del medicinale, oppure nel caso in cui si configuri un rapporto costo-terapia sfavorevole rispetto alle alternative presenti nel prontuario farmaceutico nazionale. Questo per ciò che concerne il piano nazionale, con termine ultimo per il decreto il 15 marzo. Sul piano internazionale, non resta invece che attendere la prossima assemblea di Ginevra, dal 20 al 28 maggio.

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