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Che succede se i cinesi si pappano anche MediaWorld?

Mosse, esitazioni e silenzi del governo Meloni sulle cineserie di Sinochem in Pirelli e sul futuro di MediaWorld, molto presente in Italia nella distribuzione di prodotti elettronici. La lettera di Walsingham.

Caro direttore,

cosa ne è del dossier MediaWorld, che la proprietà tedesca vuole vendere ai cinesi di JD.com?

Se ne è fatto un gran parlare sui giornali italiani nella calura di agosto, e sui giornali di area governativa è trapelato che il Governo Meloni vuole vederci chiaro. A tenere banco sono stati soprattutto gli strali dell’analista Gianclaudio Torlizzi, consigliere del ministro della Difesa, Guido Crosetto, per le filiere strategiche. Torlizzi la mette giù piatta: se oltre ai prodotti elettronici, i cinesi controllano anche i canali di distribuzione, hanno fatto bingo – sarebbe l’ennesima morsa in cui riescono a stringere gli europei. E non è escluso che nel governo qualcuno gli dia ascolto.

Dopotutto MediaWorld occupa una quota rilevante del mercato dell’elettronica di consumo nel Belpaese, e gli acquirenti cinesi hanno già dovuto notificare l’operazione, oltre che in Germania, anche in Italia.

A pesare come un macigno è poi il recente caso Pirelli, in cui il governo Meloni ha tolto il piede dal pedale e messo nero su bianco che Sinochem non ha violato le prescrizioni di due anni fa che limitavano l’influenza dei cinesi nella governance del colosso degli pneumatici. Meloni spera che i cinesi escano da soli dall’azionariato di Pirelli, ma non sarà facile viste le richieste di prezzo di Sinochem che pretende un premio per il controllo.

Nel frattempo gli americani, che non ne vogliono sapere di aprire il proprio mercato degli pneumatici a un gruppo a controllo cinese, non l’hanno per nulla presa bene. Anche perché sanno benissimo che Wang Yi, il plenipotenziario di Xi Jinping per la politica estera, è a Roma questi giorni. E così se, dopo Pirelli, Meloni usasse mano lieve con i cinesi anche sull’elettronica di consumo, sarebbe il secondo indizio di cedevolezza in pochi giorni.

E c’è da stare certi che se ne parlerà anche alla cena di gala della NIAFF, la potentissima associazione degli italo-americani che il prossimo 18 ottobre festeggerà a Washington i 50 anni dalla fondazione e ospiterà sia Donald Trump che Giorgia Meloni.

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