Le due notizie, quasi appaiate sulla prima pagina del Corriere della Sera, sono certamente diverse ma politicamente complementari. Una è il passaggio di Silvio Berlusconi dalla terapia intensiva a un reparto ordinario dell’ospedale milanese dove migliora e prepara il ritorno al comando, se mai lo ha davvero abbandonato o attenuato, del suo partito appena avviato verso rapporti più stretti e distensivi con l’alleata Giorgia Meloni. L’altra notizia è un’intervista del presidente del Partito Popolare Europeo Manfred Weber, e capogruppo al Parlamento di Strasburgo, di forte sostegno alla stessa Meloni e al suo governo sul terreno più contestato dalle opposizioni in Italia, ma anche da altri paesi nell’Unione. Che è naturalmente quello dell’immigrazione, specie dopo la proclamazione dello stato di emergenza, la nomina di un commissario – Valerio Valenti – e la rivolta, promossa neppure tanto dietro le quinte dal Pd di Elly Schlein, delle regioni e dei Comuni amministrati dalla sinistra. Da cui il governo è minacciato di boicottaggio nella politica restrittiva dei permessi ed espansiva invece nella creazione di centri di raccolta per il rimpatrio dei clandestini non accoglibili.
Di Weber, le cui foto assieme a Berlusconi sono ormai d’archivio più che altro, l’’intervistatrice Francesca Basso ha ricordato che “da mesi si sta spendendo in prima persona per l’alleanza guidata da Giorgia Meloni”. Di cui condivide notoriamente il progetto di rovesciare nell’Unione Europea i rapporti di forza e di collaborazione, sostituendo i conservatori ai socialdemocratici nelle scelte preferenziali del Partito Popolare.
Espressione delle vecchie preferenze dei popolari per la sinistra è la Commissione Europea di Bruxelles presieduta dalla tedesca Ursula von der Leyen, collega di partito di Weber. Che non per questo si è risparmiato di criticarne la lentezza e le incertezze sulla strada di una piena assunzione delle responsabilità comunitarie per fronteggiare il fenomeno di una immigrazione troppo vasta per essere lasciata sulle sole o prevalenti spalle dell’Italia per via delle sue frontiere marittime, e perciò più esposte. Un fenomeno la cui emergenza è negata dalla sinistra italiana come la destra all’opposizione negava a suo tempo quella del Covid.
“A livello europeo – ha denunciato Weber – la solidarietà non funziona. Ringrazio il governo italiano per il modo in cui accoglie i migranti e cerca di salvarli e aiutarli”, altro che lasciarli morire in mare o boicottarne i soccorsi, come grida il Pd della Schlein e affini. “Il governo tedesco e francese, ma anche gli altri, non possono stare a guardare. Devono portare volontariamente i migranti con un diritto di asilo sul loro territorio”, ha detto Weber rinfacciando peraltro al suo stesso Paese i sei miliardi di euro spesi a favore della Turchia per farle contenere il traffico di migranti e i soldi che si stentano a trovare per aiutare, nella stessa direzione, la Tunisia.