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Wuhan Ecdc Screening

Virus Cinese: fatti, fake news e consigli utili

Tutte le fake news sul virus cinese e le mosse dell'Organizzazione mondiale della sanità, di Twitter e di Facebook per evitarne la diffusione 

C’è qualcosa che fa più paura del virus cinese: è la disinformazione sul virus cinese. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità è scesa in campo contro il fenomeno della “infodemia”.

La cosa non stupisce, in questi giorni su Facebook e su Twitter circolano numerosissime fake news: dal virus creato in laboratorio al fatto che ad attaccarcelo potrebbe essere il nostro animale domestico. Per cercare di limitare la tendenza alla bufala, il social guidato da Jack Dorsey ha firmato un accordo con il Mise (ministero dello Sviluppo economico) per indicizzare le ricerche. Andiamo per gradi.

L’ALLARME OMS

Partiamo dal rischio disinformazione. In un report datato 2 febbraio 2020, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha denunciato il fenomeno della “infodemia”. Nelle ultime settimane circola, secondo l’organizzazione, una “sovrabbondanza di informazioni – alcune accurate altre no – che rende difficile per le persone trovare fonti sicure e indicazioni affidabili quando ne hanno bisogno”.

Ed è per questo che l’Oms ha annunciato di stare lavorando 24 ore su 24 per identificare le dicerie più diffuse, potenzialmente dannose per la salute pubblica, come le false misure di prevenzione o di cura, e smentirle con informazioni basate sull’evidenza scientifica.

TWITTER SCENDE IN CAMPO

A dare una mano all’Oms sarà anche Twitter: sul social nel corso delle ultime 4 settimane sono stati pubblicati oltre 15 milioni di tweet sul tema coronavirus, non tutti corrispondenti a verità. Per limitare la diffusione di notizie false, il social ha introdotto un messaggio che rimanda alla pagina internet dedicata del ministero della Salute di ogni Paese, che verrà attivato con la ricerca di termini legati al virus cinese.

Chiunque cerchi #coronavirus sulla piattaforma visualizzerà rimandi a siti istituzionali e a homepage con informazioni verificate e da fonti autorevoli. Allo steso tempo, il social si impegnerà a bloccare qualsiasi suggerimento automatico che potrebbe indirizzare le persone verso contenuti non credibili.

ACCORDO ANCHE CON L’ITALIA

Il rimando al ministero della Salute è attivo anche in Italia: da oggi, grazie ad un accordo tra Twitter ed il dicastero, come annunciato dal ministro, Roberto Speranza: “Siamo al lavoro ogni giorno sul coronavirus anche per offrire notizie accurate e tempestive ai cittadini. Da oggi lo facciamo anche in collaborazione con Twitter che metterà in evidenza nelle ricerche il nostro link ufficiale. Un aiuto in più contro un pericoloso virus… le false notizie”.

LE CONTROMISURE DI FACEBOOK

Anche Facebook tenta di arginare le fakenews sulla propria piattaforma e due giorni fa ha deciso di sostenere le campagne di informazione corrette delle autorità sanitarie globali e a rimuovere dalla piattaforma tutti i post, le foto i video che diffondono disinformazione sul coronavirus.

“Inizieremo a cancellare post con contenuti pericolosi, cercando di indirizzare i lettori ai siti con le notizie corrette”, ha dichiarato Kang-Xing Jin, capo della divisione sanità del social in un articolo.

LE PRINCIPALI FAKE NEWS

VIRUS CINESE CREATO IN LABORATORIO

Tutto parte dal Washington Times. Un ex ufficiale dei servizi segreti israeliani, il 24 gennaio ha rivelato al Washington Times l’esistenza di un laboratorio a Wuhan, di cui aveva parlato pure Nature qualche anno fa, dove non solo si studiano i virus ma anche si sviluppano armi batteriologiche.

Basandosi su questa informazione, già smentita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che precisa che “non è stata ancora identificata”, l’europarlamentare M5S Fabio Massimo Castaldo aveva annunciato un’interrogazione parlamentare.

VIRUS RUBATO

Great Game India sostiene che il virus sia stato creato in laboratorio, ma in Canada, e che sia stato “rubato” da un ricercatore cinese. Il sito avrebbe citato, a suo favore, una ricerca sui coronavirus di un laboratorio di Winnipeg, ma questa era vecchia e riguardava il virus Mers, ha sottolineato l’Ansa.

IL VIRUS È TRASMESSO DAGLI ANIMALI DOMESTICI

Numerosi i post i quali sostengono che a poter trasmettere il virus siano gli animali domestici. A questo ha risposto direttamente l’Oms, sostenendo che è vero che “numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani”, ma che è anche vero che “la fonte animale del 2019-nCoV non è stata ancora identificata. Ciò non significa che si può contrarre il virus 2019-nCoV da qualsiasi animale o dal tuo animale domestico”.

ESISTE UN VACCINO

Su Facebook e su Twitter giravano post in cui si sosteneva che esista già un vaccino in grado di sconfiggere la malattia. A sostegno della tesi veniva riportato un brevetto depositato qualche anno fa dal Pirbright Institute, un laboratorio britannico specializzato nei virus animali. A smentire il tutto è stato lo stesso Istituto, specificando che il brevetto non è in alcuno modo connesso al coronavirus scoppiato a Wuhan.

ANTIPIRETICO E ANTIBIOTICO POSSONO COMBATTERE VIRUS

Parlando sempre di cure, è falsa la convinzione diffusa che antipiretico e antibiotico possano essere efficaci per sconfiggere il virus cinese. “L’antibiotico non serve a curare una malattia virale né a proteggersi preventivamente. Non ha alcun senso tenere a portata di mano anche il paracetamolo o l’aspirina. Questi farmaci servono per contenere la febbre”, spiega in un articolo del Giornale scritto con l’ausilio di Giancarlo Icardi, direttore di igiene all’Università di Genova.

EVITARE IL CONTAGIO CON LA MASCHERINA

E falsa sarebbe anche la convinzione che basti una mascherina per evitare di essere contagiati (qui un articolo di giorni fa di Start). L’Organizzazione Mondiale Sanità ha diffuso le buone pratiche per evitare il contagio:

  • evitare il contatto stretto con soggetti affetti da infezioni respiratorie acute
  • lavare frequentemente le mani, in particolare dopo contatto con persone malate o con il loro ambiente
  • evitare contatti non protetti con animali di fattoria o selvatici
  • persone con sintomi di infezione acuta delle vie aeree dovrebbero mantenersi a distanza, coprire colpi di tosse o starnuti con fazzoletti usa e getta o con i vestiti e lavarsi le mani
  • rafforzare, in particolare nei pronto soccorso e nei dipartimenti di medicina d’urgenza, le misure standard di prevenzione e controllo delle infezioni.

PREVISTI 65 MILIONI DI MORTI

Diversi tweet riportano che i ricercatori della Johns Hopkins University avrebbero previsto 65 milioni di morti per questa epidemia. Lo studio, però, come spiega l’Ansa, sarebbe stato pubblicato lo scorso ottobre (prima della diffusione del virus cinese) e riporta solo i risultati di una simulazione con un generico virus pandemico.

FALSI CASI

Diverse anche le fake news che circolano sul numero di casi confermati. In alcuni post si legge che sono stati confermati circa 100.000 casi. L’equivoco sull’informazione nasce da un’intervista al Guardian di Neil Ferguson, dell’Imperial College di Londra, in cui sosteneva che era verosimile che ci fossero appunto 100mila casi.

Diversi i post anche di nuovi casi: una schermata di televideo (falsificata) sosteneva che era stato contagiato un uomo di Arezzo, mentre in un video pubblicato su TikTok un ragazzo canadese sosteneva di essere malato.

I casi confermati ad oggi sono, secondo il report dell’Organizzazione mondiale della Sanità, 14557.

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