skip to Main Content

Macron

Vi spiego come l’America premerà sull’Italia tramite Renzi e Veltroni. L’analisi Sapelli

L'accordo Ue-Cina, le inedite sintonie Regno Unito-Germania e l'Italia in attesa di un soccorso di Biden. L'analisi di Giulio Sapelli

L’Italia è un punto cruciale delle catene produttive industriali tedesche e – in misura minore – di quelle francesi, come la Spagna (anche se in misura più modesta). La difesa degli interessi prevalenti è assente in Italia: si fanno sentire solo i rapporti di forza e di dipendenza, che hanno naturalmente anche conseguenze economiche positive a breve termine, ma che via via impediscono al complesso italiano degli interessi economici e culturali di rendersi manifesti nel lungo periodo. Ecco ciò che emerge dall’accordo tra la Cina e la Ue: una Ue a direzione tedesca e a trazione franco-tedesca, dunque. Ciò è dimostrato con eloquenza dalle vicende libiche, dove di fatto l’Italia si trova sul limite dell’espulsione politico-diplomatica, prima che economica, come del resto sta accadendo anche dall’Egitto: un processo voluto con determinazione sia dalle cancellerie francesi, sia da quelle inglesi.

Il fatto che contemporaneamente il Regno Unito abbia sottoscritto un interessante accordo commerciale con la Turchia, mentre quest’ultima si accinge a ricreare una condizione di dominio neo-ottomano nel Mediterraneo, non fa che rischiarare il senso della composizione del potere europeo che si sta delineando, tanto più ora che la Brexit è giunta al termine con il Regno Unito che – anche con questo accordo – si allea diplomaticamente con la Germania (che non a caso è profondamente filo-ottomana) in funzione anti-francese, dopo l’ostilità sorda e senza sbocco che la Francia ha reso manifesta durante le ultime fasi della trattativa pre-Brexit.

Il Brexit italiano, non dall’Ue, ma dal suo nucleo dominante, non è voluto dagli italiani, ma dalle potenze europee dominanti. La sola sponda diplomatica che poteva arginare la caduta di rango dell’Italia – e che si è verificata così rapidamente grazie ai governi Conte-1 e Conte-2 – era (e forse ancora è, chissà?) quella degli Usa. Essa certamente si è posta in moto, ma con la lentezza inevitabile del corso degli eventi e delle regole della successione che per fortuna ancora sussistono. Ma in questo caso non si fa che accentuare il fatto che l’iniziativa Usa non potrà affatto far cadere un Governo come l’attuale, forse il peggiore che in Italia abbiamo avuto dopo quelli dell’Ulivo. La pressione Usa – che certo si esercita – non potrà che favorire componenti di questo Governo per accrescerne il potere spartitorio.

Renzi e Veltroni, per esempio, sono gli anelli della catena che collega il potere visibile e invisibile italiano con il potere visibile e invisibile nordamericano che si appresta a governare il mondo. Così come gli Usa potranno esercitarlo, quel governo: ossia con un sistema vassallatico sempre più disgregato e disgregante: sia per la frantumazione dell’Europa, sia per la logica di potere a breve raggio provocata dalla leadership tedesca attuale, filo-cinese, sia per la stessa disgregazione italiana che si fonda (dopo la scomparsa delle grandi imprese e delle imprese pubbliche delle Partecipazioni statali) sulla scomparsa dei partiti e sull’avvento prima dei caciqui imprenditori politici e, ora, delle compagnie di ventura al potere in Italia.

(estratto di un articolo pubblicato sul Sussidiario.net: qui l’articolo integrale)

Back To Top