Caro direttore,
non so se hai ricevuto anche tu l’invito, inoltrato direttamente dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, a presenziare alla presentazione del rapporto “Per una strategia di sicurezza nazionale” curato dalla associazione senza scopo di lucro Futuri Probabili. So già che avrai iniziato a sbottare: di convegni così ormai se ne fa almeno uno al giorno. Il parterre però era delle grandi occasioni perché, oltre al presidente della Camera dei deputati e a Guido Crosetto, ministro della Difesa, ha presenziato anche il capo dello Stato Sergio Mattarella. Tutti accorsi per ascoltare la lectio magistralis di Giovanna Iannantuoni, presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Mi ha incuriosito soprattutto la presenza di Luciano Violante, habitué dei Palazzi romani anche se sempre con titoli diversi. Questa volta figurava infatti come presidente di Futuri Probabili, “Associazione per la Formazione del Capitale Umano”.
Ora, non me ne verrà l’ex presidente della Camera ed ex autorevolissimo esponente del Pci-Pds-Ds ecc ecc, oltre che ex magistrato militante, ma io di questi futuri, per quanto probabili, non ne avevo mai sentito parlare. Sono così andato sul loro sito. Cosa sia e cosa faccia Futuri Probabili lo spiega lo stesso Violante in un video caricato su youtube sette mesi fa, dunque sul finire del 2024. “Viviamo nell’età delle incertezze. E quando c’è incertezza manca il coraggio delle grandi scelte”, l’incipit. “Credo – continua Violante – sia compito della nostra generazione consegnare a quelle che seguiranno, alle generazioni più giovani, strumenti per potersi orientare nel presente e poter costruire il proprio futuro. Per questo abbiamo costituito l’Associazione Futuri Probabili: per trovare l’alba dentro l’imbrunire, come recita un verso di Battiato. La nostra generazione deve impegnarsi a scoprire i segni dell’alba”.
“Parliamo – spiega Violante – di “futuri probabili”, di futuri che è possibile realizzare, grazie ad un lavoro di costruzione di capitale umano. Da questo punto di vista noi affrontiamo i grandi temi della Modernità – lo Spazio, la Terra, il Mare, il Digitale – da un’angolatura particolare, quella della “Civiltà”: Civiltà della Terra, Civiltà del Mare, Civiltà dello Spazio, Civiltà del Digitale”.
Nel Comitato di presidenza sono tanti i nomi provenienti da Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine presieduta fino a poco tempo fa dallo stesso Violante, il cui iperattivismo mi sorprende, considerato che a breve sarà anche in Rai nei panni del divulgatore civico (in merito l’AdnKronos parla persino di “colpaccio messo a segno dal direttore del Day Time della Rai Angelo Mellone e dal conduttore Pierluigi Diaco per la nuova stagione del programma di Rai2” Bellamà. Sarà). Fondazione Leonardo oggi è presieduta invece, per completezza, da Luciano Floridi. Come mai ci sia questo innesto lo spiega lo stesso Violante in una intervista qui: Futuri Probabili è uno “spin-off” di Fondazione Leonardo-Civiltà delle macchine. Sempre scartabellando sul Web si scopre che partner dello spin off è Intesa San Paolo.
Tornando al Comitato di presidenza di Futuri Probabili ti segnalo anche la presenza di Pietrangelo Buttafuoco, intellettuale di destra molto apprezzato anche a sinistra, in passato ben poco meloniano e ora di sicuro non troppo distante da Meloni.
Va dato atto a Violante di coprire innumerevoli cariche senza però mai confonderle tra loro: ho davvero apprezzato per esempio che, nella pagina dedicata alle Collaborazioni accademiche non spuntino mai, nel pur lunghissimo elenco di atenei coinvolti, le università del Gruppo Multiversity che, come si sa, l’ex magistrato presiede da un paio di anni. Non vengono infatti mai menzionate le Università Pegaso, Mercatorum e San Raffaele Roma che fanno parte, assieme al Sole 24 Ore Formazione (in partnership con il Gruppo 24 Ore) del portafogli di Multiversity.
Ad alcuni giornalisti invitati all’evento non è però sfuggito che l’invito inoltrato dalla stessa Associazione Futuri Probabili in calce, nelle righe che nessuno legge mai sul trattamento dei dati personali spiccano due link azzurrini, entrambi riconducibili a dpo@multiversity.it . Insomma, la Fondazione sfrutterebbe il medesimo Data Protection Officer, in italiano Responsabile della Protezione dei Dati, di Multiversity. Che risulta titolare del trattamento, come da screen che mi è stato gentilmente inoltrato.
Si dirà che si stanno appoggiando momentaneamente, che hanno fatto uno strappo alla regola pescando i nominativi cui inoltrare l’invito dai database di Multiversity… ah, saperlo dicevano gli amici di Dagospia quando ancora erano ficcanti (ah proposito, ho notato che hai fatto caso che proprio Dagospia si reclamizza su quelle pagine).
In realtà la situazione potrebbe essere più complessa: sono tornato su Google, ho digitato assieme le parole “Multiversity e Fondazione Futuri Probabili” e il motore di ricerca mi ha restituito tra i risultati l’intervista sopra segnalata nella quale Violante parlava di Futuri Probabili come di una costola di Fondazione Leonardo. Perché? Perché lo stesso Violante vi afferma: “Con “Futuri Probabili”, un titolo che è un manifesto, abbiamo avviato una ricerca su questi problemi con l’Università San Raffaele del gruppo Multiversity e con un insieme di medici specialisti”. Ma allora perché non appare mai nell’elenco dei partner accademici? Dimenticanza curiosa, dato che con Multiversity la Fondazione condivide il Dpo…
Cercando, sempre da Google le varie realtà di Multiversity, prese singolarmente, e accoppiate di volta in volta con il nome della Fondazione sono atterrato in una pagina del sito della no profit che dà conto di questo progetto ammirevole, sulla povertà educativa: “Nel 2025 il Progetto si concentrerà su Lombardia, Liguria, Piemonte e Val d’Aosta, in collaborazione con Universitas Mercatorum, con il sostegno di Fondazione CRT, Fondazione Cariplo, Fondazione San Paolo. A partire dal gennaio 2025, il Progetto organizzerà, in collaborazione con Ministero dell’Istruzione e del Merito e Fondazione Olitec, il ciclo di conferenze “La scuola del futuro”, presso il Convitto Nazionale di Campobasso, primo istituto al mondo ad offrire un corso di studi BRIA (bioinformatica, realtà Immersiva, intelligenza artificiale)”. Ecco dunque una seconda collaborazione con un ateneo del gruppo Multiversity: Mercatorum.
Mi chiedo come mai un sito così ben fatto e ordinato come quello della Fondazione, soprattutto alla voce partnership, costringa chi vuole sapere di più sulle collaborazioni a continue gincane sul motore di ricerca. E perché non sia mai ben esplicitato che la Fondazione senza scopo di lucro presieduta da Luciano Violante abbia ben più di una collaborazione all’attivo con le Università del gruppo Multiversity presieduto da Luciano Violante. Nella mia ingenuità sarebbe meglio urlarlo ai quattro venti tanto più se alla presentazione del Rapporto dell’Associazione Futuri Probabili prende parte per una lectio magistralis Giovanna Iannantuoni, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane che, come ben noto, non ha certo in simpatia le università telematiche.
Intendiamoci, non c’è nulla di male in tutto ciò, ma si sa, come i futuri anche tutte le ipotesi sono probabili e per questo sarebbe interesse di tutti sgomberarle dal campo sul nascere agendo con la massima trasparenza.
Un confusissimo
Claudio Trezzano