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Che cosa si sono detti Biden e Xi su Taiwan

Biden e Xi hanno avuto una "discussione estesa" su Taiwan, alleato americano che la Cina considera però parte del suo territorio. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Il presidente Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping non hanno raggiunto alcuna “svolta” su questioni politiche più rilevanti dopo il loro primo vertice virtuale come capi di Stato che si è svolto il 15 novembre.

Biden ha detto che gli Stati Uniti lavoreranno per “un un sistema internazionale libero, aperto ed equo”, sollevando preoccupazioni sulle violazioni dei diritti umani del Partito comunista cinese e sugli abusi nello Xinjiang, in Tibet e a Hong Kong.

Secondo la Casa Bianca, Biden ha usato i colloqui come un’opportunità per “parlare francamente e direttamente” con Xi delle intenzioni e delle priorità della sua amministrazione su una serie di questioni.
Insomma questo incontro non ha rappresentato una svolta nonostante sia durato 3,5 ore. Secondo quanto indicato dal Times, i due leader hanno avuto una “discussione estesa” su Taiwan, un alleato chiave degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico, che il regime cinese vede come parte del suo territorio che deve essere unito alla terraferma, con la forza, se necessario. Ma neanche su questo punto è stata raggiunta un’intesa.

Biden ha detto a Xi che gli Stati Uniti intendono rispettare integralmente la politica della “One China”, guidata dal Taiwan Relations Act e proprio per questo si oppongono fermamente agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità in tutto lo Stretto di Taiwan. In virtù di questo dispositivo di legge gli Stati Uniti sono autorizzati a fornire a Taiwan tutti gli strumenti militari necessari per la sua autodifesa.

Non dimentichiamoci che, ad ottobre, il ministro della Difesa di Taiwan ha avvertito che il regime cinese sarebbe stato in grado di attuare un’invasione su vasta scala dell’isola entro il 2025.

Secondo i media statali cinesi, Xi durante il suo colloquio con Biden ha sottolineato che la Cina “dovrà adottare misure decisive” se le cosiddette forze indipendentiste di Taiwan “attraverseranno la linea rossa”.
Altri argomenti discussi durante l’incontro includevano la crisi climatica, l’approvvigionamento energetico globale, la Corea del Nord, l’Afghanistan e l’Iran.

Alcuni analisti americani hanno interpretato questo colloquio come la volontà da parte di Biden di fare capire chiaramente al presidente cinese che se la Cina continuerà ad agire in modo aggressivo nei confronti di Taiwan ciò indurrà gli Stati Uniti a difendere Taiwan.

Altri analisti invece hanno sottolineato come Pechino intraprenda questi dialoghi solo per confondere le acque come dimostra il fatto che il presidente cinese ha negato esplicitamente di avere militarizzato il Mar cinese meridionale nonostante invece lo stia facendo costantemente.

Da parte asiatica, Shi Yinhong, professore di relazioni internazionali alla Renmin University di Pechino, ha detto che Biden non si è allontanato dalla sua precedente posizione su Taiwan, e Washington e Pechino sono rimasti divisi sulla questione.

Ma il vertice probabilmente ha dato a ciascuna parte una comprensione più profonda della necessità di prevenire conflitti militari. Wang Jianmin, uno specialista di affari di Taiwan presso la Minnan Normal University nel Fujian, ha detto che le osservazioni di Xi hanno mostrato la determinazione di Pechino sulla riunificazione.

Wang Kung-yi, direttore della Taiwan International Strategic Study Society di Taipei, ha detto che la dichiarazione rilasciata dalla Casa Bianca ha sostanzialmente ripetuto ciò che Washington aveva detto a Pechino.

“Mentre Xi ha sottolineato la determinazione della terraferma di raggiungere l’unificazione dello stretto, Biden ha ripetuto la posizione di lunga data degli Stati Uniti di opporsi agli sforzi unilaterali per cambiare lo status quo o minare la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan”, ha dichiarato. “La tensione dello stretto trasversale dovrebbe continuare ad aumentare e se le due parti dello Stretto di Taiwan si asterranno dal riprendere il dialogo, la situazione sarà preoccupante”.

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