APP 2, LA VENDETTA
"Il piano italiano di vaccinazione anti Covid sarà sul modello di quello già adottato in Germania dovrebbe prevedere innanzitutto l’introduzione di una app per chi si vaccinerà per verificare la somministrazione della doppia dose e anche i successivi effetti". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
PIANO SUL PIANO DEI VACCINI ANTI COVID
Il piano per la vaccinazione anti Covid ancora non c’è, ma già parte con i primi ritardi. Le Regioni avrebbero dovuto indicare al commissario Arcuri entro «venerdì 23/11» «idonee strutture» nelle 107 province. A venerdì scorso hanno risposto però solo 10 Regioni. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
"(nella lettera inviata da Arcuri il 17 novembre c’è un errore, venerdì in realtà era il 21 novembre)", chiosa il Sole
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
AGENDA CONTE
«Voglio consentire lo scambio dei doni», ha detto il premier Conte, «e voglio far correre l’economia». Non ci saranno restrizioni orarie per i negozi, cosa che favorirebbe gli assembramenti: «Gli orari saranno dilatati». “No” alle vacanze in montagna: «Sono incontrollabili».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
FLASH DI CONTE DAL SALOTTO TV DI GRUBER
Ma Conte nel salotto di Lilli sbircia le risposte prima di parlare? Dunque sapeva già le domande? Ah saperlo…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 23, 2020
I tentativi di Conte di fare l’ironico piacione nel salotto tv di Lilli sono un po’ pacchiani.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 23, 2020
Sallusti del Giornale nelle prime 3 domande in 2 si è concentrato sulla collaborazione tra governo e opposizione. Il Palazzo prima della vita dei cittadini, dunque. Molto bene. Avanti così.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 23, 2020
La quarta domanda di Sallusti, direttore del Giornale, a Conte è: “Si sta arroccando troppo nella maggioranza di governo?”. Praticamente simile alle precedenti due domande. Mah. Per Sallusti la priorità per gli italiani è come e quando Conte coinvolga più e meglio Forza Italia…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 23, 2020
Conte non sente la necessità di sentire Draghi per consigli su come operare. Dal salotto tv di Lilli è tutto
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 23, 2020
Luci e trucco fenomenali nel salotto tv di Lilli: Conte pareva un giovanotto neo laureato. Complimenti per la trasmissione!
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 23, 2020
SFRECCIANO LE POLEMICHE
Cassa stupita da Laghi… pic.twitter.com/YrAHTTRhkb
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
NON DITELO AL COPASIR…
«Dobbiamo far ripartire l’economia, anche usando come moltiplicatore la vicinanza tra due Paesi come l’Italia e la Francia». La vicepresidente Luiss Paola Severino ha introdotto così ieri il secondo webinar dei Dialoghi italo-francesi. NB: non ditelo al Copasir…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
FRANCESISMI
DI FUOCO
"La scelta del governo di blindare la proprietà italiana del Biscione attraverso l’emendamento al decreto Covid ha irritato molto i vertici di Vivendi, Vincent Bolloré e Arnaud de Puyfontaine, che hanno scritto una lettera di fuoco al premier Giuseppe Conte". (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
DATECI I DATI, DICE GALLI
"Non c'è uno straccio di dato pubblicato sui vaccini anti Covid comunicati in questi giorni dalle aziende", ha detto Massimo Galli (Ospedale Sacco di Milano) ora a Uno Mattina su Rai1
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
La somministrazione di 2 dosi a 28 giorni di distanza ha portato a un’efficacia del 62%. La decisione di provare anche con mezza dose alla prima iniezione ha risollevato le sorti del vaccino Astrazeneca: l’efficacia è salita al 90%. La media è del 70%. (fonte: Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) November 24, 2020
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CHE COSA HA DETTO IERI ARCURI IN AUDIZIONE PARLAMENTARE:
“Finora l’Italia, per il tramite del commissario all’emergenza, ha speso 94.039.176 euro che è la quota che l’Unione Europea ha chiesto all’Italia per l’acquisire i vaccini che sono stati finora predisposti”. Lo ha detto il commissario per l’emergenza, Domenico Arcuri, nel corso dell’audizione sul Ddl bilancio nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“L’Italia – ha aggiunto – ha diritto al 13,5% delle quantita’ di vaccini che via via vengono contrattualizzati dall’Unione europea”.
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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI MARZIO BARTOLONI SUL SOLE 24 ORE:
Il piano italiano per la vaccinazione dal Covid ancora non c’è, ma già parte con i primi ritardi. Le Regioni avrebbero dovuto indicare al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri entro «venerdì 23 novembre» (nella lettera inviata da Arcuri il 17 novembre c’è un errore, venerdì in realtà era il 21 novembre) «idonee strutture» nelle 107 Province italiani, a partire dagli ospedali, capaci di conservare il vaccino di Pfizer, tra i primi ad arrivare e forse quello più delicato da gestire per la necessità di assicurare la catena del freddo (conservazione a -75 gradi). A venerdì scorso hanno risposto però solo 10 Regioni, la metà dunque, che ieri sono salite a 13. La nuova scadenza per presentare la lista delle strutture idonee è stata così spostata a mezzanotte di ieri.
Queste le premesse del piano italiano che si sta delineando in questi giorni e che come ammesso dai tecnici del ministero della Salute prenderà spunto da quello tedesco. Il ministro Roberto Speranza punta a presentarlo già nei prossimi giorni in Parlamento dove tra l’altro si discuterà del nodo «obbligatorietà» del vaccino – si punterà sembra a una «raccomandazione» – oltre che delle categorie che avranno la priorità: l’idea è quella di vaccinare prima gli operatori sanitari, dai grandi anziani (soprattutto nelle Rsa) e dalle forze dell’ordine.
Più nel dettaglio le Regioni dovevano indicare al commissario Arcuri i presidi ospedalieri dove avverrà questa prima fase di somministrazione insieme a «unità mobili» per vaccinare ospiti e operatori per le strutture residenziali per anziani. Pfizer ha assicurato che porterà le dosi direttamente a ogni punto di somministrazione in apposite borse contenenti al massimo 5 scatole da 975 dosi ciascuna e che potranno garantire la conservazione per 15 giorni, ma per conservarle almeno per 6 mesi serviranno super celle frigorifere. Da qui la necessità di indicare le strutture «idonee».
Il piano italiano che sarà sul modello di quello già adottato in Germania dovrebbe prevedere innanzitutto l’introduzione di una app per chi si vaccinerà per verificare la somministrazione della doppia dose e anche i successivi effetti. Dopo la prima fase che partirà appunto dagli ospedali si passerà alla fase di “vaccinazione di massa” che potrebbe sfruttare i drive in dove oggi si fanno i tamponi oltre che a maxi strutture come fiere e palestre. Ancora non è stato sciolto il nodo se sarà impiegato anche l’esercito.