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Tutto il programma di Fratelli d’Italia per le elezioni del 25 settembre

Punto per punto, ecco il programma elettorale di Fratelli d'Italia in vista delle elezioni politiche in programma il 25 settembre

Tra due mesi i cittadini italiani saranno chiamati a tornare anzitempo alle urne dopo una inedita campagna elettorale balneare. Secondo gli ultimi scenari pubblicati da Bidimedia il centrodestra sarebbe in vantaggio sul centrosinistra, sia nell’ipotesi di un Pd alleato con il centro sia nell’ipotesi della riproposizione del campo largo con il M5S. Il capofila dei partiti di centrodestra è Fratelli d’Italia: SWG dà il partito di Giorgia Meloni al 25%, in crescita costante. Ma qual è il programma della forza politica che al momento – secondo i sondaggi – è il primo partito d’Italia?

Ecco che cosa prevedono le proposte di Fratelli d’Italia contenute in un documento preparato in vista delle elezioni del 25 settembre.

IL PROGRAMMA ELETTORALE DI FRATELLI D’ITALIA DI GIORGIA MELONI

Per Fratelli d’Italia il rilancio del tessuto produttivo italiano passa dalla nazionalizzazione delle reti di “trasporto fisico (autostrade, ferrovie, porti, aeroporti), Produzione e distribuzione dell’energia, Risorse idriche, Telecomunicazioni, Servizi postali”. La collaborazione con i privati non è esclusa ma “la proprietà deve essere pubblica” e, inoltre, deve essere subordinata all’interesse nazionale.  “Qualsiasi forma di concessione o contratto – si legge nel programma -: deve rappresentare un vantaggio oggettivo per lo Stato e la collettività rispetto alla gestione pubblica”. La nazionalità italiana diventa un fattore discriminante per l’accesso alla gestione delle infrastrutture nazionali. “Deve essere riservata a soggetti di diritto italiano che abbiano sede fiscale e quindi paghino le tasse nel territorio nazionale – continua il programma -. Deve prevedere l’obbligo, per il contraente, di reinvestire nella rete o nell’infrastruttura secondo le indicazioni dello Stato, in aggiunta agli investimenti già previsti dal contratto di concessione, anche il surplus della legittima remunerazione che eccede il 15% di redditività”.

IL PARTITO DI MELONI CHIEDE INTELLIGENCE ECONOMICA

L’interesse nazionale, secondo il programma di Fratelli d’Italia, va tutelato anche attraverso una “struttura d’intelligence economica”. Una struttura che dovrà collaborare con il governo e con gli operatori economici “al fine di dotare le nostre imprese degli strumenti necessari per competere a livello globale”. Tale proposta è figlia di una “cultura della difesa dell’interesse nazionale” che “attraverso un tavolo inter-istituzionale” e una “formazione di alto livello” deve essere trasferita a “una classe dirigente capace ‘interpretare l’interesse nazionale alla luce delle sfide della globalizzazione”. Diretta conseguenza della tutela dell’interesse nazionale è l’utilizzo del golden power, ovvero quel complesso di “poteri speciali che, in Italia, il governo può esercitare nei settori strategici al fine di tutelare l’interesse nazionale”. Per Fratelli d’Italia è necessario “estendere l’esercizio del golden power anche al settore bancario, creditizio e assicurativo” e “in difesa da soggetti interni alla Ue per un periodo di almeno 12 mesi”.

PNRR: CURA DEL FERRO, BLU ECONOMY E PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA

La ripresa del nostro paese passa attraverso il sapiente utilizzo delle risorse in arrivo dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La proposta di Fratelli d’Italia è di destinare ingenti quote dei fondi europei nel potenziamento delle infrastrutture a partire dalle reti ferroviarie dell’alta velocità. “Italia come “Porto d’Europa” con investimenti sulla dorsale Tirrenica e Adriatica – si legge nel programma sfogliabile di Fratelli d’Italia – e una sinergica connessione tra reti ferroviarie, viarie e infrastrutture portuali e aeroportuali”. Alle infrastrutture di terra si accompagnano quelle di mare da sviluppare attraverso “l’adeguamento e miglioramento della portualità e della logistica ad essa collegata, fino a ricomprendere altri settori strategici quali i trasporti, il turismo, la cantieristica, la nautica, la pesca e l’industria delle estrazioni marine”. Fratelli d’Italia prevede espressamente nel suo programma la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.

POLITICA FISCALE: AIUTI ALLE IMPRESE E TASSE AI GIGANTI DEL WEB

Il tessuto economico e sociale viene risollevato anche attraverso un set di provvedimenti di politica fiscale. FdI propone di tagliare “il livello di imposizione gravante sulle imprese in considerazione anche del livello di imposizione esistente negli altri Paesi membri dell’UE – si legge nel programma -, al fine di evitare fughe verso Paesi che presentano una fiscalità di vantaggio e di favorire il rientro in Patria (reshoring) delle imprese che negli ultimi decenni hanno delocalizzato”. A questo si aggiungono sostegni economici che aiutino il mondo produttivo a “coprire i “costi fissi” che gravano su imprese, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi” e l’unificazione degli anni fiscali 2019 e 2020 al fine di consentire di compensare gli “utili e le perdite dei due esercizi”. Ma come si finanziano tutte queste misure? In parte con una web tax che tassi “adeguatamente i giganti del web che sfuggono quasi completamente alla tassazione nazionale”.

IL PROGRAMMA DI FRATELLI D’ITALIA SULL’AMBIENTE: DECARBONIZZAZIONE DEL SETTORE INDUSTRIALE

La transizione ecologica è la lente attraverso la quale guardare allo sviluppo industriale nei prossimi decenni. Il patito presieduto Giorgia Meloni propone la “decarbonizzazione del settore industriale” e la “riconversione delle attività produttive nelle quali l’Italia non è più competitiva in produzioni che valorizzino il Marchio Italia”.

SOSTEGNO ALLA NATALITÀ E WELFARE UNIVERSALE

Una proposta rivoluzionaria nel programma di Fratelli d’Italia riguarda la ridefinizione del perimetro del welfare in Italia. L’obiettivo è renderlo universale, e dunque non più legato, com’è ora, alla categoria professionale di appartenenza. “Aumentare le tutele in favore del mondo del lavoro atipico, del lavoro autonomo e delle partite IVA, istituendo un sistema universale e unico di ammortizzatori sociali in sostituzione di quello attuale – scrive FdI -. Parificare i lavoratori autonomi a quelli dipendenti ai fini delle tutele in caso di interruzione lavorativa o calo del reddito, riconoscendo ai primi un’indennità parametrata sul modello della cassa integrazione (80% dello stipendio con massimale di 1.200 euro) a fronte di un elevato calo di fatturato (superiore al 50%) registrato tra due periodi di riferimento”. Nel programma sono presenti indicazioni per superare la crisi demografica che attanaglia il nostro Paese: “un piano organico di sostegno anche attraverso l’aumento di tutele per i genitori lavoratori e l’introduzione del quoziente familiare”.

GIORGIA MELONI: NO AL REDDITO DI CITTADINANZA, SÌ ALL’ASSEGNO DI SOLIDARIETÀ UNIVERSALE

Il Reddito di cittadinanza è una misura fortemente contrastata da tutto il centrodestra. Se FdI dovesse andare al Governo si propone di cancellarlo e sostituirlo con l’assegno di solidarietà universale “finanziato attraverso le risorse derivanti dall’abolizione del Reddito di cittadinanza e del Reddito di emergenza”. Tale misura durerà 12 mesi e avrà una base di “300 euro a nucleo familiare” aumentate di “250 euro per ogni componente oltre il primo” e fino a un massimo di 750 euro.

IMMIGRAZIONE: STOP AGLI SBARCHI CLANDESTINI E GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI

Linea dura, nei confronti dell’immigrazione clandestina, da parte del partito di Giorgia Meloni. “Fermiamo i barconi al largo delle coste della Libia, in accordo con le autorità locali – si legge nello sfogliabile -, prevedendo la creazione di hotspot sulle coste degli stati di partenza e che permettano di vagliare unicamente le richieste di asilo effettivamente fondate”. Regole rigide anche per chi arriva nel nostro “chi giunge in Italia non deve più essere considerato un rifugiato fino a prova contraria, ma un clandestino fino a prova contraria – si legge -. Chi arriva clandestinamente va quindi trattenuto in zone adeguate fino all’esame della domanda di asilo o al rimpatrio”. E infine “contrasto alle ONG che sostanzialmente si organizzano in modo scientifico per andare a recuperare le imbarcazioni da portare in Italia, facendo un vero e proprio servizio. navetta. Queste attività vanno sanzionate, le navi sequestrate e l’equipaggio denunciato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina traffico di esseri umani”.

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