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Rimpasto Ucraina

Guerra Russia-Ucraina, la pace giusta e la pace dei vili e degli ipocriti

La pace la si deve chiedere ed esigere, ma rivolgendosi all’interlocutore giusto: che non è solo Zelensky, da cui si pretende una assurda capitolazione, ma è soprattutto Putin che ha violato il diritto internazionale ridefinendo unilateralmente i confini di uno Stato libero e sovrano contro la volontà dei suoi cittadini. Il corsivo di Marco Orioles

 

Durissimo l’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk, che si scaglia contro il leader del M5S, Giuseppe Conte e la manifestazione per la pace che si terrà a Roma il prossimo 5 novembre. «Le manifestazioni esclusivamente all’insegna della pace, con appelli impersonali a un cessate il fuoco non riguardano la giustizia, ma dimostrano viltà e ipocrisia», ha scritto il diplomatico nella lettera indirizzata all’ex avvocato del popolo,

La polemica è stuzzicante ma seria, e riguarda il significato stesso della parola pace applicata al conflitto ucraino. Troppo facile riempirsi la bocca di quella parola totem senza calarla nel suo concretissimo contesto.
La pace la vogliono tutti, ucraini in primis, ma a quali condizioni? Quale pace per uno stato sovrano invaso e occupato per un terzo del suo territorio da truppe straniere resesi protagoniste di svariati crimini? Quale pace è possibile, tra un paese che si difende da un’aggressione immotivata e un altro che lancia missili e droni kamikaze contro le centrali elettriche per far morire di freddo la popolazione civile? Quale negoziato intavolare con un leader come Vladimir Putini che appena l’altro ieri, nel suo discorso al Valdai Discussion Club, ha negato l’esistenza stessa di una nazione e di un popolo ucraini, reiterando il falso e propagandistico argomento che quelle sono terre russe strappate alla madrepatria da accordi e decisioni ingiusti?
La pace la si deve chiedere ed esigere, ad alta voce, ma rivolgendosi all’interlocutore giusto: che non è solo Zelensky, da cui si pretende una assurda capitolazione, ma è soprattutto quell’uomo che ha violato spudoratamente il diritto internazionale ridefinendo unilateralmente i confini di uno Stato Libero e sovrano contro la volontà dei suoi cittadini, prendendo in giro il mondo intero con referendum farsa condotti in punta di fucile.
L‘unica pace possibile e giusta è purtroppo l’unica pace impossibile, perché corrisponde ad un completo ritiro – che Putin non si può permettere – delle forze di occupazione. C’è un solo uomo che può prendere questa decisione, ed è quello che ha minacciato l’uso di armi nucleari, che propala falsità sui presunti nazisti di Kiev, che manda a comandare le sue truppe il generale che ha raso al suolo Aleppo, che manda a morire al fronte la sua carne da cannone senza neanche fornirle l’addestramento e l’equipaggiamento necessari.
È rivolgendo sono direttamente a quel folle di Putin, e all’assortita corte di yes-man da cui è attorniato? che dobbiamo chiedere la pace, che dobbiamo chiedete di fare un passo indietro, di rinunciare ale proprie mire. A Putin, in poche parole, dobbiamo chiedere di convertirsi in un leader normale, che non ricorre alla forza per risolvere una controversia Internazionale, e che sa riconoscere i propri errori.
Il 5 novembre manifesteremo tutti, ma per una pace giusta, non per la pace dei vili e degli ipocriti.
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