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Telecom

Tutti i nuovi aiuti anti crisi allo studio di Trump

Che cosa la Casa Bianca sta valutando per aiutare i settori in crisi a causa della pandemia.

Una nuova ondata di casi di Covid-19 in America fa montare la paura della necessità di nuove misure draconiane e porta subito a picco la Borsa.

Dopo le notizie giunte dal Texas, che per tre giorni ha ricoverato un numero record di pazienti, e quelle dalla California dove si è registrato un significativo aumento di casi di Coronavirus, si è diffuso tra gli operatori economici Usa il timore che il governo o gli Stati impongano di nuovo il lockdown.

Il malumore si è subito trasmesso a Wall Street, dove l’indice Dow Jones ha ceduto 800 punti e lo S&P 500 ha perduto il 2,6%. I cali più significativi hanno interessato i titoli che si sarebbero maggiormente avvantaggiati da una riapertura completa come United Airlines (-10%), Carnival (-8,8%) e Gap (-6,6%).

Dinanzi a questi segnali, il Segretario al Tesoro Steven Mnuchin non ha atteso tempo per dichiarare alla stampa che un secondo lockdown non è un’opzione da considerare alla luce dei danni che il primo ha creato all’economia e ai lavoratori americani.

“Non possiamo chiudere l’economia un’altra volta”, sono state le parole del Segretario formulate durante la trasmissione “Squawk on the Street” di CNBC. “Penso che abbiamo imparato che se chiudi l’economia, creerai ancora più danni”.

“E non si tratta – ha aggiunto Mnuchin – di soli danni economici: ci sono altre aree (che ne risulterebbero colpite). (…) Penso che ciò che il presidente ha fatto sia stato molto prudente, ma penso anche che abbiamo imparato la lezione”.

Se dunque di nuove chiusure non se ne parla, il discorso è diverso per quanto riguarda il sostegno all’economia.

Qui infatti Mnuchin si distingue dal campo repubblicano, e ricalca maggiormente le posizioni dei rivali Dem, per aver chiesto ripetutamente, e l’ha fatto anche ieri, un nuovo intervento dello stato in deficit.

Dopo aver lodato i programmi già votati nel precedente pacchetto di stimolo, il Segretario ha spiegato di nuovo ai microfoni di MNBC di essere “pronto a tornare al Congresso a chiedere più soldi per sostenere l’economia americana”:

Questo è un punto su cui è tornato a insistere poche ore dopo con i reporter del Wall Street Journal, ai quali ha confidato di aver discusso con il presidente Trump di nuove misure di stimolo anche se non è stata presa ancora alcuna decisione se portarle o meno ai voti e quando.

Ma è da giorni che Mnuchin batte su questo tasto. Già mercoledì, parlando ad una commissione in Senato, si era detto convinto che il Paese avesse “definitivamente” bisogno di un nuovo pacchetto di stimolo.

“Qualunque cosa faremo di qui ad ora dovrà essere più mirata alle industrie e alle piccole imprese che hanno più difficoltà a riaprire” dopo l’emergenza.

Fatta questa premessa, il Segretario ha fatto i nomi dei settori – il commercio al dettaglio, il trasporto e l’intrattenimento – che avranno maggior bisogno di assistenza finanziaria.

Ha segnalato con particolare enfasi la situazione del comparto retail, che ha perso 2 milioni di posti di lavoro nel mese di aprile, dei quali solo il 16% è tornato a lavorare a maggio.

“Penso che l’economia, è stata la conclusione di Mnuchin, “avrà un rimbalzo significativo, ma ci sono ancora danni significativi in parte (di essa). Dobbiamo usare tutti gli strumenti fiscali a nostra disposizione per lavorare con il Congresso”.

Se queste sono le intenzioni di Mnuchin, la strada per convincere i colleghi di partito è tutta in salita. In casa repubblicana prevale ancora una certa resistenza a intaccare ulteriormente il deficit dopo il mega esborso di due mesi fa per soccorrere l’economia dal Covid, ma è anche in aumento il numero di chi ritiene opportuno un nuovo intervento anche se di entità inferiore rispetto a quello precedente e soprattutto molto meno caro di quello votato il mese scorso dai soli deputati democratici.

Le fonti di Axios segnalano ad esempio un meeting alla Casa Bianca avvenuto mercoledì in cui il presidente avrebbe ascoltato le tesi di un suo stretto alleato, il senatore Mitch McConnell, convinto che il prossimo pacchetto non solo non debba superare il tetto del miliardo di dollari, ma debba essere composto da misure finalizzate esclusivamente a immettere liquidità nella tasca della gente.

La stessa Axios è riuscita poi ad apprendere dal Senatore Chuck Grassley che il partito non ha intenzione di avviare un negoziato con la controparte se non prima della fine del mese, e dal collega Roy Blunt la previsione che il pacchetto non sarà approvato che poco prima della chiusura del parlamento ad agosto.

 

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