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Oms Vaiolo Scimmie

Tutti i guai dell’Oms che perde finanziamenti Usa

Gli Stati Uniti avevano chiuso i rubinetti e le previsioni per il futuro dell’Oms non sono rosee, ma chi sono i suoi maggiori finanziatori e come funziona la gestione del budget?

 

I finanziamenti all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) da parte degli Stati Uniti sono diminuiti del 25% durante la pandemia, l’equivalente di 200 milioni di dollari in un biennio, e il futuro sostegno di Washington all’agenzia delle Nazioni Unite è sotto esame. A darne notizia è l’agenzia di stampa Reuters.

LA SCELTA DI TRUMP

A decidere di tagliare i fondi degli Stati Uniti all’Oms era stato l’ex presidente Donald Trump, il quale aveva dato l’annuncio nell’aprile 2020 per poi rendere effettiva la scelta il 6 luglio 2021.

L’organizzazione, che all’inizio della pandemia non condivise il ban imposto da Trump all’ingresso negli Usa di viaggiatori dalla Cina, era stata accusata da The Donald di essere “troppo filo-cinese” e di aver gestito in modo disastroso la pandemia.

LE CRITICHE ALL’OMS E AL SUO DIRETTORE GENERALE

Ma negli States, non solo Trump ha criticato l’Agenzia in merito alla pandemia. Anche i media americani più progressisti e critici nei confronti dell’ex presidente, scriveva Repubblica, “non sono stati teneri nei confronti dell’Oms”.

È stato sottolineato, infatti, più volte che l’organizzazione ha atteso un mese prima di dichiarare la pandemia e che il suo direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è recato a Pechino “ad omaggiare Xi Jinping, tacendo sui silenzi e le censure iniziali con cui il governo cinese nascose al mondo l’epidemia”.

Tuttavia, fa sapere France24, Ghebreyesus si avvia verso il secondo mandato in quanto ieri ha ricevuto il sostegno necessario per la sua rielezione a maggio, nonostante il governo etiope lo abbia recentemente accusato di sostenere sia da un punto di vista diplomatico che militare l’esercito del Fronte di liberazione del Tigray (Tplf) nel conflitto in corso nella regione.

L’ARRIVO (E I DUBBI) DI BIDEN

L’attuale presidente Joe Biden, fin dalla campagna elettorale, aveva però garantito che gli Usa sarebbero rientrati all’interno dell’organizzazione che avevano contribuito a fondare nel 1948 e così è stato.

Nel prossimo bilancio biennale dell’Oms, scrive Reuters, i fondi statunitensi sono destinati ad aumentare di nuovo, visti gli impegni presi e i 280 milioni di dollari promessi dall’amministrazione Biden, tuttavia, Washington ha anche sollevato dubbi sul futuro sostegno all’organizzazione e sulla sua capacità di affrontare nuove sfide.

“Gli Stati Uniti cercano di capire meglio gli attuali meccanismi di finanziamento, le efficienze e il processo decisionale prima di considerare un aumento dei contributi valutati”, ha detto all’agenzia di stampa Mara Burr, funzionario sanitario statunitense.

CHI FINANZIA DI PIÙ L’OMS

Il calo di finanziamenti del 25% è il risultato dei tagli imposti da Trump, ma secondo un documento visionato in esclusiva da Reuters, l’Agenzia è comunque riuscita a farcela anche senza i finanziamenti Usa grazie ad altri donatori che hanno permesso un aumento del suo bilancio totale.

Washington, negli ultimi due anni ha versato 672 milioni di dollari all’Oms, mentre nel biennio 2018-19 erano stati 893. Questo ha fatto sì che gli Stati Uniti non fossero più il primo donatore, cedendo il posto alla Germania, che li ha gradualmente sostituiti inviando trasferimenti da più di un miliardo di dollari negli ultimi due anni. Al terzo posto si trova poi la Fondazione Bill e Melinda Gates con 584 milioni di dollari donati nel 2020-21 e spesi in gran parte per un programma globale che mira a eradicare la polio.

COME FUNZIONANO I FINANZIAMENTI ALL’OMS

Ghebreyesus ha ribadito che l’attuale modello di finanziamento è insostenibile perché troppo rigido: “Il problema è che qualsiasi cosa abbiamo fatto è principalmente un budget stanziato, quindi non è abbastanza flessibile”.

“Il futuro successo dell’Oms dipenderà dal vostro sostegno” ha detto il direttore generale rivolgendosi ai 194 Stati membri. Attualmente, il 16% del bilancio proviene da contributi statali obbligatori (che Ghebreyesus vorrebbe portare al 50% entro il 2028-2029), mentre il resto è costituito da contributi volontari di donatori pubblici e privati che decidono i settori o addirittura i progetti in cui devono essere utilizzati.

Riferendosi al bilancio 2018-2019, il Corriere della sera scriveva: “Di fatto l’Oms gestisce il 20% del suo budget, perché il resto sono progetti specifici decisi dai privati, e non tutti trasparenti”.

Finanziatori Oms 2018-2019

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