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Fondazione Gates Pillola Covid

La Fondazione Gates punta sulla pillola anti Covid di Merck in Africa

Ecco cosa farà la Fondazione Gates con la pillola anti Covid prodotta da Merck

 

La pillola anti Covid, realizzata dalla collaborazione tra la casa farmaceutica statunitense Merck e Ridgeback Biotherapeutics, rappresenta un’importante opportunità per i Paesi più poveri e la Fondazione Gates è pronta a scommetterci.

LA PILLOLA ANTI COVID

Il laboratorio americano Merck, come scriveva qualche giorno fa Start, ha sviluppato un farmaco, il molnupiravir, che dimezza il rischio di ospedalizzazione e di decesso se assunto nei primi giorni dell’infezione.

La sua approvazione è attualmente in fase di revisione da parte della Food and Drug Administration (Fda) e anche l’Unione europea ha fatto sapere che, in caso di autorizzazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), non esclude l’acquisto della pillola.

I VANTAGGI

Questo trattamento a base di compresse è facile da somministrare perché, come ricordano gli esperti, la pillola va presa per cinque giorni, quattro compresse al giorno, stando a casa propria, senza dunque bisogno di ospedalizzazione o somministrazione sotto la vigile sorveglianza medica.

Il farmaco, inoltre, non colpisce la proteina spike del virus, altamente mutagena, e questo dovrebbe dunque garantire un’efficacia costante indipendentemente dalle varianti.

GLI SVANTAGGI

Sebbene la pillola anti Covid abbia tutte le carte in regola per essere un ottimo alleato nella lotta al virus, non può tuttavia sostituirsi ai vaccini per diversi motivi.

Innanzitutto, per essere efficace ha bisogno di una diagnosi precoce in quanto i risultati migliori sono stati ottenuti se somministrata a pochi giorni dall’inizio dell’infezione, poi un altro aspetto da non sottovalutare è il costo che si potrebbe abbattere solo siglando accordi con aziende che producono farmaci generici.

COSA FARÀ LA FONDAZIONE GATES

La Fondazione Bill e Melinda Gates, ricorda Reuters, ha versato circa 1,9 miliardi di dollari nella lotta contro la pandemia a partire dall’anno scorso e ora ha annunciato un investimento fino a 120 milioni di dollari per aiutare i Paesi poveri – primo tra tutti l’Africa (dove solo il 5% della popolazione è immunizzato) – ad avere accesso a un promettente trattamento a base di pillole anti Covid.

I finanziamenti dalla Fondazione saranno utilizzati per sostenere lo sviluppo e la produzione di versioni generiche della pillola da parte di aziende, in particolare indiane, alle quali Merck ha già concesso una licenza.

Gates ha promesso lo sviluppo di una tecnica “più semplice ed economica” per produrre la pillola e ha anche dichiarato di voler investire parte del denaro in programmi di comunicazione sull’uso del farmaco in modo che sia conosciuto e utilizzato in modo appropriato.

I (SOLITI) RISCHI

Ancora prima di ottenere il responso da parte della Fda, Merck ha fatto sapere che per garantire l’accesso al trattamento ha già avviato la produzione di molnupiravir e intende produrre 10 milioni di dosi entro la fine del 2021 e un numero anche maggiore nel 2022.

Il rischio però è che, come è già successo con i vaccini, anche gran parte delle pillole anti Covid finisca nelle mani dei Paesi ricchi.

“I Paesi a basso reddito hanno dovuto aspettare per tutto, dai dispositivi di protezione individuale ai vaccini. Questo è inaccettabile”, scrive Business Insider riportando le parole della co-presidente della Fondazione, Melinda Gates.

Gli Stati Uniti, per esempio, hanno già stipulato un accordo di procurement con Merck che prevede circa 1,7 milioni di dosi per un totale di 1,2 miliardi di dollari – in caso di via libera regolatorio. L’azienda, inoltre, sta stipulando accordi di acquisto e fornitura anche con altri governi a livello mondiale, tra cui Nuova Zelanda, Australia, Corea del Sud, Taiwan, Singapore e Malesia, scrive Reuters.

“La fornitura globale (di vaccini) è stata comprata dai Paesi ricchi”, ha detto all’AFP Trevor Mundel, presidente della divisione salute globale della fondazione. “Dobbiamo evitare che questo accada di nuovo”.

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