La Russia e l’Iran stanno completando la preparazione di un nuovo accordo strategico di cooperazione.
Lo ha detto ieri il presidente russo Vladimir Putin a Samarcanda, dove ha incontrato il suo omologo iraniano Ibrahim Raisi. Il presidente iraniano e la sua delegazione di alto rango sono arrivati mercoledì a Tashkent, in Uzbekistan, per incontrare i funzionari uzbeki e partecipare al vertice di Samarcanda, che riunisce i leader di Cina, India, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Russia, Tagikistan e Uzbekistan. E nel primo giorno del meeting l’Iran ha firmato il memorandum per diventare un membro permanente dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco).
Le sanzioni statunitensi e le crescenti preoccupazioni per un emergente blocco arabo-israeliano del Golfo sostenuto dagli Stati Uniti che potrebbe spostare l’equilibrio di potere in Medio Oriente più lontano da Teheran hanno spinto il governo iraniano a perseguire legami economici e strategici più stretti con il Cremlino, a sua volta colpito da sanzioni in risposta all’invasione dell’Ucraina.
Nel frattempo, proprio il 13 settembre l’esercito ucraino ha affermato per la prima volta di essersi imbattuto in un drone kamikaze fornito dall’Iran utilizzato dalla Russia sul campo di battaglia, come riporta Ap. Secondo i media americani, la Russia — colpita dalle sanzioni sull’import di tecnologia occidentale e con la Cina diffidente nel violare apertamente le sanzioni statunitensi — ha richiesto droni dall’Iran per colmare una grave lacuna nel suo arsenale, dal momento che l’esercito russo non è riuscito a sviluppare droni da combattimento in grado di colpire obiettivi dietro le linee nemiche.
Tutti i dettagli sui legami sempre più profondi tra Mosca e Teheran.
L’ADESIONE DI TEHERAN ALLA SCO
Ieri l’Iran ha firmato il memorandum per diventare un membro permanente dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco). Lo ha annunciato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in una nota sul sito istituzionale del governo. “Con la firma del documento per la piena adesione alla Sco, ora l’Iran è entrato in una nuova fase di cooperazione economica, commerciale, transito merci ed energetica”, ha scritto il ministro degli Esteri iraniano.
L’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai nasce sulla base del Shanghai Five costituito nel 1996 da Cina, Kazakhstan, Kirghizistan, Russia e Tagikistan. Afghanistan, Bielorussia, Iran e Mongolia sono ad oggi Paesi osservatori, mentre l’organizzazione ha sei “partner di dialogo”: Armenia, Azerbaigian, Cambogia, Nepal, Sri Lanka e Turchia. L’anno scorso, la Sco in rapida espansione ha approvato la domanda di adesione dell’Iran, mentre il governo di Teheran ha invitato i membri ad aiutarlo a formare un meccanismo per evitare le sanzioni imposte dai Paesi occidentali contro il suo programma nucleare.
“IRAN DETERMINATO A RAFFORZARE I LEGAMI CON LA RUSSIA”
Sempre nella giornata di giovedì a Samarcanda, Raisi ha incontrato il presidente russo Putin. Come si legge nella nota del governo iraniano, i due “hanno discusso approfonditamente sulla cooperazione economica, esprimendo soddisfazione per i notevoli progressi nelle relazioni tra i due Paesi, soprattutto nei settori bancario, fondiario e trasporti marittimi, dogane ed energia.
“L’Iran è determinato a rafforzare i suoi legami con la Russia, dal campo economico a quello aerospaziale e politico”, ha detto Raisi durante il suo incontro con Putin, secondo i media statali iraniani. “La cooperazione tra Teheran e Mosca può neutralizzare in modo significativo i limiti imposti ai nostri paesi dalle sanzioni statunitensi”, ha aggiunto il presidente dell’Iran.
INTESE ECONOMICHE…
Secondo il resoconto dell’incontro di Teheran, Vladimir Putin ha espresso soddisfazione per l’aumento delle visite dei funzionari economici dei due paesi e ha affermato che il volume degli scambi tra i due paesi è aumentato dell’81% lo scorso anno e del 30% nei primi 5 mesi di quest’anno”. Inoltre, Putin ha aggiunto che le posizioni di Russia e Iran “sono vicine o coincidono” su molte questioni internazionali. Lo riferisce l’agenzia Tass. La Ria Novosti scrive da parte sua che la prossima settimana una delegazione composta dai rappresentanti di “80 grandi imprese russe” visiterà l’Iran.
IN ATTESA DELLA SIGLA DI UN ACCORDO STRATEGICO
Sottolineando che il nuovo accordo di cooperazione Teheran-Mosca è nelle fasi finali, il presidente russo ha annunciato la sua disponibilità a redigere il documento di cooperazione economica strategica tra i due Paesi.
…MA ANCHE MILITARI
Ma oltre alle intese economiche, tra Teheran e Mosca c’è anche una collaborazione in campo militare. In settimana l’esercito ucraino ha pubblicato foto che forniscono la prima prova fotografica dei droni di fabbricazione iraniana utilizzati dalla Russia. Le immagini, scattate da un ufficiale ucraino e pubblicate su Twitter, sembrano mostrare i resti di una munizione vagante Shahed-136 o di un drone kamikaze abbattuto dalle forze ucraine nelle vicinanze di Kupiansk, nell’oblast di Kharkiv.
L’intelligence statunitense ha pubblicamente avvertito a luglio che Teheran prevedeva di inviare centinaia di droni trasportatori di bombe in Russia per sostenere la sua offensiva militare in Ucraina. Contestualmente, pochi giorni dopo la visita del presidente Usa Biden in Israele e in Arabia Saudita, Putin ha visitato Teheran nel suo primo viaggio fuori dai confini russi dall’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio.
A fine agosto il Washington Post ha riportato che la Russia aveva ricevuto la prima fornitura di 10 droni da combattimento di fabbricazione iraniana da utilizzare contro l’Ucraina, secondo quanto rivelato da funzionari statunitensi. Alla domanda sulle consegne di droni in Russia, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha affermato che la cooperazione tecnologica tra i due paesi ha preceduto il conflitto in Ucraina.
#Ukraine: In the first credible sighting of Iranian drones in use by Russian forces, here we see the remains of a HESA Shahed-136 loitering munition (or a design based on it), which is made in Iran. From the appearance, it seems it likely detonated.
Images via @kms_d4k pic.twitter.com/LUBKrPAMNc
— 🇺🇦 Ukraine Weapons Tracker (@UAWeapons) September 13, 2022
IL COMMENTO DELL’EX CAPO DELLA CIA BRENNAN
“Sebbene gli ufficiali dell’esercito e dell’intelligence russi e iraniani abbiano lavorato a stretto contatto in Siria a sostegno del regime del presidente Bashar al-Assad, la decisione dell’Iran di fornire armi alla Russia per una guerra in un’altra regione non ha precedenti”, aveva commentato alla Nbc John Brennan, ex direttore della la Cia a fine agosto.
“Questo è nuovo. Non ho mai visto l’Iran fornirlo alla Russia prima d’ora. Stiamo parlando di un supporto significativo”, secondo Brennan.