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Frontex

Tutte le magagne di Frontex

Diverse Ong hanno accusato Frontex di aver permesso e coperto numerosi episodi di respingimento illegale di migranti dalla Grecia alla Turchia. E secondo un rapporto dell'Olaf dello scorso ottobre, alti funzionari di Frontex avrebbero commesso "gravi scorrettezze e irregolarità" coprendo o non indagando adeguatamente su violazioni dei diritti umani.

 

La tragedia di Cutro ha riaperto con prepotenza il tema dell’immigrazione e dell’efficacia degli strumenti, come Frontex, che di cui gli Stati dell’Unione Europea si sono dotati per governarla. Domenica scorsa un’imbarcazione con a bordo quasi 200 persone, partita dalla Turchia, si è spezzata in due a causa del mare mosso a pochi metri dal litorale di “Steccato” di Cutro, nei pressi di Crotone. Solo 80 persone sono riuscite a salvarsi mentre sono state recuperati 64 cadaveri, si teme che le vittime siano più di 100. Ma chi gestisce e perché non ha funzionato il sistema di soccorso in mare per un’imbarcazione che aveva segnalato la sua presenza e che aveva lanciato un myday?

COS’È FRONTEX

Dal 2004 Frontex aiuta i paesi dell’UE e i paesi associati alla zona Schengen a gestire le loro frontiere esterne. “Contribuisce anche ad armonizzare i controlli alle frontiere in tutta l’UE. L’agenzia agevola la collaborazione tra le autorità di frontiera dei singoli paesi dell’UE fornendo assistenza tecnica e know how”. I compiti di Frontex sono molteplici vanno dall’analisi dei rischi, al coordinamento delle operazioni congiunte, alla gestione dei rimpatri congiunti e allo scambio di informazioni e di dati tra le autorità di frontiera. Per i paesi particolarmente esposti ai flussi migratori, come Grecia, Italia e Spagna, Frontex coordina le operazioni marittime e le operazioni terrestri per Bulgaria, Romania, Polonia e Slovacchia.

COME STA CAMBIANDO FRONTEX

All’aumento della pressione dei flussi migratori i paesi membri hanno risposto accrescendo il ruolo operativo di Frontex. Il cambiamento, come scrive la prof. Alessandra Servidori su Startmag, arriva nell’ambito della crisi migratoria del 2014-2016, che ha accelerato la trasformazione di Frontex conferendole mandato e responsabilità rafforzati. La principale novità è stata l’istituzione del corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea, dotato di poteri esecutivi per sostenere gli Stati membri sul campo nello sforzo di proteggere le frontiere esterne dell’UE. Entro il 2027 saranno 10mila per persone arruolate a questo scopo. Di pari passo è aumentato anche il bilancio di Frontex, passando da 333 milioni di euro nel 2019 a 364 milioni di EUR nel 2020 e da 535 milioni di euro nel 2021 a 754 milioni di euro nel 2022.

IL RAPPORTO DELL’OLAF CHE INGUAIA FRONTEX

Quest’accresciuta centralità di Frontex ha fatto accendere i riflettori sul suo operato. Diverse Ong hanno accusato Frontex di aver permesso e coperto numerosi episodi di respingimento illegale di migranti dalla Grecia alla Turchia. Le denunce hanno destato l’attenzione di OLAF, l’ufficio europeo che “indaga sui casi di frode ai danni del bilancio dell’UE e sui casi di corruzione e grave inadempimento degli obblighi professionali all’interno delle istituzioni europee”. Secondo un secondo un rapporto dell’Olaf dello scorso ottobre, alti funzionari di Frontex avrebbero commesso di “gravi scorrettezze e irregolarità” coprendo o non indagando adeguatamente su violazioni dei diritti umani.

L’OCCULTAMENTO DEI RESPINGIMENTI IN MARE

Le accuse, emerse dal documento di Olaf e pubblicato da Domani, e dal settimanale tedesco Der Spiegel, Lighthouse reports e dall’associazione FragDenStaat, rivela le manovre interne dell’Agenzia europea per occultare casi di respingimenti in mare, violando convenzioni, codici e regolamenti interni. “Incidenti”, così definiti nel report di Olaf, che Frontex avrebbe dovuto segnalare specificando la categoria di appartenenza secondo procedure interne. Olaf ha sottolineato numerose anomalie proprio nella modalità di segnalazione di questi eventi. Addirittura, Frontex sarebbe stata non solo testimone diretta ma avrebbe collaborato a respingimenti in mare.

LE ACCUSE DI OLAF E LE DIMISSIONI DEL CAPO DI FRONTEX

L’indagine di Olaf portò alle dimissioni del direttore esecutivo dell’Agenzia, Fabrice Leggeri. Il report Olaf fornisce prove dettagliate delle violazioni dei diritti umani. Tra queste e-mail private e messaggi WhatsApp dell’ex capo di Frontex e del suo team che, come scrive Domani, dimostrano come l’agenzia di frontiera dell’Ue abbiano supportato i respingimenti di migranti ai confini marittimi dell’Europa, a rischio della vita dei migranti. Utilizzando i soldi dei contribuenti dell’Unione. “Abbiamo ritirato la nostra FSA qualche tempo fa – si legge nel rapporto -, per evitare di essere testimoni di incidenti e di presunti respingimenti” (FSA è l’abbreviazione di “Frontex Surveillance Aircraft” e si riferisce agli aerei di sorveglianza utilizzati da Frontex per pattugliare il Mediterraneo). Quindi in quel periodo Frontex abbandonò il monitoraggio dal cielo nel mare Egeo per non essere testimone di pratiche illegali commesse dalla guardia costiera ellenica. Gli incidenti elencati nell’atto d’accusa a Frontex sono sette. Sei riguardano i respingimenti tra Grecia e Turchia. L’ultimo è avvenuto sulla rotta che dalla Libia conduce in Italia, la “strage di Pasquetta”, che ha visto 12 persone morire dopo un viaggio di 5 giorni senza acqua e viveri.

LA MANCANZA DI TRASPARENZA

Lo scorso dicembre l’Ong Human Rights Watch, insieme agli investigatori digitali Border Forensics, ha pubblicato un rapporto sulla sorveglianza aerea di Frontex in mare. L’Ong ha scoperto che su oltre 32.000 persone intercettate e rimpatriate dalla Guardia costiera libica nel 2021, quasi un terzo è stato segnalato dalla sorveglianza aerea di Frontex (FSA). Tra le accuse c’è anche la mancanza di trasparenza di Frontex che rende difficile verificare i dati e impedisce la responsabilità. “Nell’esaminare 27 delle 30 richieste di libertà di informazione presentate – le altre sono in sospeso – Frontex ha identificato migliaia di documenti pertinenti, ma ne ha rilasciati solo 86. Molti erano pesantemente censurati. Frontex ha rifiutato le richieste di visitare il centro di situazione di Varsavia e di parlare con il personale operativo.”

FRONTEX AVEVA INTERCETTATO L’IMBARCAZIONE NAUFRAGATA A CUTRO

Tornando alla tragedia di domenica scorsa secondo un dispaccio della sala operativa del centro di ricerca e soccorso del Comando generale delle Capitanerie di porto, alle 4.57 di sabato mattina una stazione radio italiana aveva ricevuto una richiesta di aiuto per una barca in difficoltà nel mare Ionio. Successivamente alle 21.26 l’avvistamento arriva da un aereo di Frontex, l’Eagle 1, uscito per un pattugliamento sullo Ionio per l’operazione Themis. L’aereo avvista il barcone, lo fotografa e invia un rapporto a 26 indirizzi (tra cui anche Mrcc Roma), nel quale segnala la presenza di un barcone con “i portelloni di bordo aperti e una significativa risposta termica”.  Ciò significa che il velivolo aveva rintracciato la presenza di numerose persone in sottocoperta.

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