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Migrazioni

Immigrazione irregolare, cosa combina Frontex

Cosa dice un'indagine tedesca sulle irregolarità di Frontex. L’intervento di Alessandra Servidori.

 

Per farsi un’opinione sulla questione immigrazione, e per capire verità o falsità, è necessario leggere la stampa internazionale. La società tedesca di libertà di informazione Frag Den Staat, insieme ad altre organizzazioni mediatiche, ha pubblicato negli scorsi giorni un rapporto riservato dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) su Frontex, l’agenzia della guardia di frontiera e costiera dell’UE (EBCG), che conferma la credibilità di molte delle gravi accuse di insabbiamento di violazioni dei diritti umani negli Stati membri dell’UE da parte dell’agenzia e del suo personale.

L’INDAGINE DELL’OLAF SU FRONTEX

Questa relazione  è il risultato di un’indagine dell’OLAF, avviata nell’ottobre 2020, quando ha ricevuto informazioni relative a possibili irregolarità a danno dell’Agenzia EBCG.

Alcune di queste accuse, in particolare quelle che si riferiscono al coinvolgimento di Frontex nei respingimenti illegali dei migranti, erano già state denunciate nel marzo 2021. Il Parlamento europeo ha istituito un gruppo di lavoro sul controllo di Frontex della commissione LIBE per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, con il mandato di monitorare costantemente tutti gli aspetti del funzionamento di Frontex, compresi il rafforzamento del ruolo e delle risorse per la gestione integrata delle frontiere. Ma da qui non è uscito un parere negativo di Frontex. Invece, la Corte dei Conti europea ha pubblicato una relazione sull’efficacia del sostegno di Frontex alla gestione delle frontiere esterne, evidenziando varie questioni che incidono sulla capacità dell’Agenzia Istituita nel 2004 di adempiere al suo nuovo mandato, poiché negli anni l’Agenzia ha progressivamente approvato un ruolo più operativo e si è allontanata da un ruolo puramente di coordinamento, dovuto principalmente alla crisi migratoria del 2014-2016, che ha accelerato la trasformazione di Frontex in un’agenzia di tipo di applicazione della legge, due anni dopo l’entrata in vigore del regolamento del 2016  che ha conferito a Frontex un mandato e responsabilità rafforzati.

COME È CAMBIATA FRONTEX

La principale novità è stata l’istituzione del corpo permanente della guardia di frontiera e costiera europea, il primo servizio di contrasto in uniforme dell’UE, dotato di poteri esecutivi per sostenere gli Stati membri sul campo nei loro sforzi volti a proteggere le frontiere esterne dell’UE. Questa struttura ha richiesto una quantità senza precedenti di personale, prevedendo fino a 10.000 membri del personale operativo a disposizione dell’Agenzia entro il 2027. Anche il bilancio di Frontex è aumentato rapidamente, passando da 333 milioni di EUR nel 2019 a 364 milioni di EUR nel 2020 e da 535 milioni di EUR nel 2021 a 754 milioni di EUR nel 2022.

L’OLAF ha avviato un’indagine interna incentrata su potenziali comportamenti scorretti e/o irregolarità connessi al presunto potenziale coinvolgimento e/o copertura di respingimenti illegali e al funzionamento interno e alla gestione di Frontex; entrambi commessi da persone fisiche all’interno dell’Agenzia, i cui nomi sono stati censurati nel rapporto trapelato. Si è dimostrato la mancanza di lealtà delle persone oggetto di indagini nei confronti dell’Unione.

In particolare, queste persone hanno in parte basato le loro decisioni su pregiudizi personali e sulla loro scarsa stima nei confronti dei funzionari della Commissione europea, ritenendo questi ultimi eccessivamente concentrati sulle questioni relative ai diritti fondamentali e senza alcuna comprensione delle questioni operative della gestione delle frontiere esterne.

La relazione dell’OLAF ha classificato le carenze delle persone indagate in tre tipi, mancato rispetto delle procedure e dei processi, inadempienza al loro dovere di lealtà e inadempienza nelle loro responsabilità gestionali. Ha anche rivelato che  persone indagate hanno divulgato informazioni delicate o sensibili, senza alcuna giustificazione legittima, e ha presentato una descrizione errata o parziale dei fatti sul modo in cui l’Agenzia aveva trattato questioni relative ai diritti fondamentali nell’informare le istituzioni dell’UE (Parlamento europeo e Commissione europea).

LE CONCLUSIONI DELL’OLAF

L’OLAF ha concluso che i ripetuti illeciti delle persone oggetto di indagine violano il codice di condotta di Frontex, lo statuto dei funzionari dell’UE e i regolamenti EBCG (regolamento (UE) 2016/1624 e regolamento (UE) 2019/1896), in particolare in relazione alla tutela dei diritti fondamentali nello svolgimento dei compiti dell’Agenzia.

La relazione dell’OLAF dimostra il coinvolgimento dell’Agenzia in respingimenti illegali e il mancato rispetto da parte del personale di Frontex del ruolo e dei compiti connessi all’Ufficio per i diritti fondamentali. Frontex è stata accusata di non aver affrontato e dato seguito in modo tempestivo ed efficace alle accuse di violazioni dei diritti fondamentali e criticato altre questioni importanti, segnatamente il ritardo nell’assunzione degli osservatori dei diritti fondamentali, la mancanza di cooperazione da parte del direttore esecutivo nel garantire il rispetto di diverse disposizioni del regolamento Frontex, e il ruolo passivo del consiglio di amministrazione dell’Agenzia nell’affrontare il grave rischio di violazioni dei diritti fondamentali.

Poiché la politica migratoria dell’UE è diventata sempre più incentrata sulla sicurezza delle frontiere esterne, l’estensione del mandato dell’Agenzia europea della guardia costiera di frontiera rende più urgente che mai affrontare le questioni trattate nella relazione dell’OLAF, al fine di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei migranti alle frontiere esterne dell’UE. Attraverso l’imminente valutazione, la Commissione europea deve subito tenere conto di tutti i risultati di queste indagini e assicurarsi che l’agenzia dell’UE meglio finanziata non violi il diritto europeo e internazionale. Soprattutto sarà meglio cambiarne i vertici.

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