Donald Trump nominerà Stephen Miller vice chief of staff. Lo hanno riferito fonti vicine ai trumpiani alla Cnn.
Stephen Miller è una delle figure più controverse e influenti nella politica americana degli ultimi anni. Nato il 23 agosto 1985 a Santa Monica, California, Miller è stato uno dei principali consiglieri e stratega politico dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Conosciuto per le sue posizioni rigide su temi come immigrazione, sicurezza nazionale e politica estera, Miller è stato una figura chiave nell’amministrazione Trump, contribuendo in maniera determinante a plasmare alcune delle politiche più dure del suo mandato.
Stephen Miller: infanzia, educazione e inizio carriera
Stephen Miller è cresciuto a Santa Monica, in una famiglia di origini ebraiche proveniente dalla Russia e dalla Bielorussia. Ha frequentato la Santa Monica High School, dove ha iniziato a sviluppare un interesse per la politica conservatrice, scrivendo articoli per il giornale scolastico in cui criticava le politiche liberali della scuola
Dopo il diploma, Miller ha frequentato la Duke University, laureandosi in Scienze Politiche nel 2007. Durante il periodo universitario, ha collaborato con il giornalista conservatore David Horowitz, che è diventato una sorta di mentore per lui, influenzandone profondamente le idee politiche. Dopo la laurea, ha iniziato la sua carriera a Washington D.C., lavorando come assistente per diversi membri del Congresso, tra cui la senatrice Michele Bachmann e il senatore Jeff Sessions
La carriera nell’amministrazione Trump
Stephen Miller è stato uno dei primi sostenitori della campagna presidenziale di Donald Trump nel 2016. È diventato rapidamente uno dei consiglieri più fidati di Trump, guadagnandosi un posto chiave come Senior Advisor e Speechwriter nella sua amministrazione
Miller è stato fondamentale nella stesura di molti discorsi di Trump, inclusi alcuni dei più noti e controversi, come quello di inaugurazione del 2017 che parlava di “American Carnage”. Oltre a scrivere i discorsi, ha avuto un ruolo centrale nel formulare e attuare politiche chiave, specialmente quelle relative all’immigrazione.
Politiche sull’Immigrazione
Uno degli aspetti più distintivi della carriera di Miller nell’amministrazione Trump è stata la sua influenza sulle politiche di immigrazione. È stato il principale architetto di alcune delle misure più dure mai viste negli Stati Uniti in tempi recenti.
Il Travel Ban (conosciuto anche come Muslim Ban) è stata una delle prime iniziative dell’amministrazione Trump, limitando l’ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di diversi Paesi a maggioranza musulmana. Miller è stato il principale ideatore di questa politica, che ha incontrato una feroce opposizione sia all’interno che all’esterno del Paese, con battaglie legali che sono arrivate fino alla Corte Suprema
Miller ha sostenuto con forza la politica di Tolleranza Zero nei confronti dell’immigrazione illegale, che ha portato alla separazione di migliaia di famiglie al confine tra Stati Uniti e Messico. Questa politica ha provocato un’ondata di critiche a livello globale, con immagini strazianti di bambini separati dai loro genitori, detenuti in centri di detenzione
Sotto l’influenza di Miller, l’amministrazione Trump ha ridotto drasticamente il numero di rifugiati ammessi negli Stati Uniti, abbassando il tetto annuale a livelli storicamente bassi. Ha inoltre promosso politiche volte a rendere più difficile per i richiedenti asilo entrare nel Paese, tra cui l’introduzione del programma Remain in Mexico, che obbligava i richiedenti asilo a rimanere in Messico mentre le loro richieste venivano esaminate.
Altre iniziative e influenza alla Casa Bianca
Oltre alle politiche sull’immigrazione, Stephen Miller ha giocato un ruolo chiave in altre aree.
È stato uno dei principali promotori della dottrina “America First” di Trump, che enfatizzava il protezionismo economico e il disimpegno dagli impegni internazionali che non fossero percepiti come direttamente vantaggiosi per gli Stati Uniti
Ha lavorato su politiche legate alla sicurezza nazionale, sostenendo un approccio più duro nei confronti di nazioni come Iran e Corea del Nord e promuovendo il ritiro degli Stati Uniti da accordi internazionali come l’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA)
Oltre alle restrizioni sui rifugiati, Miller ha cercato di riformare il sistema di asilo per limitare l’abuso percepito del processo, introducendo criteri più severi per la concessione dello status di rifugiato
Controversie e critiche
Stephen Miller è stato costantemente al centro di polemiche durante il suo periodo alla Casa Bianca. È stato accusato di promuovere politiche ispirate a ideologie xenofobe e razziste. Email trapelate e pubblicate da varie fonti hanno rivelato che Miller aveva promosso contenuti di siti di estrema destra e teorie del complotto sull’immigrazione
Le sue posizioni estreme e la sua determinazione nel portare avanti l’agenda anti-immigrazione di Trump gli hanno fatto guadagnare critiche non solo da parte dei Democratici, ma anche da alcuni esponenti del Partito Repubblicano, che lo consideravano eccessivamente divisivo.
Ruolo dopo la presidenza Trump
Dopo la fine dell’amministrazione Trump nel gennaio 2021, Miller ha fondato l’organizzazione America First Legal, un gruppo legale conservatore che mira a combattere le politiche dell’amministrazione Biden attraverso azioni legali. Questo gruppo si è concentrato su questioni come l’immigrazione, la libertà religiosa e il diritto di portare armi, continuando a promuovere l’agenda politica che Miller aveva sostenuto durante la presidenza Trump
Vita personale
Stephen Miller è sposato con Katie Waldman, che ha lavorato come portavoce per il vicepresidente Mike Pence. La coppia si è sposata nel 2020 e ha avuto un figlio nel 2021. Miller è noto per essere estremamente riservato sulla sua vita personale, preferendo mantenere un basso profilo al di fuori del suo ruolo politico.
Conclusione
Mentre i suoi sostenitori lo vedono come un difensore della sovranità americana e della sicurezza nazionale, i suoi detrattori lo considerano un simbolo di un’era politica segnata dalla divisione e dall’intolleranza
Con il ritorno di Donald Trump sulla scena politica, è probabile che Miller continui a giocare un ruolo significativo dietro le quinte, guidando l’agenda conservatrice su questioni chiave e cercando di influenzare il futuro politico degli Stati Uniti.