Difficile affermare che i rapporti tra Pechino e Stati Uniti siano in fase di miglioramento in relazione alla questione Ucraina.
Dopo il 18 marzo il presidente cinese ha sottolineato come vi sia stato certamente un peggioramento nelle relazioni sino-americane.
Lo dimostra il fatto che gli Stati Uniti hanno continuato ad utilizzare le sanzioni per colpire sia le imprese sia il personale cinese per quanto riguarda la situazione dei diritti umani.
Stiamo alludendo per esempio al fatto che il segretario di Stato Blinken ha annunciato nuove restrizioni sui visti per i funzionari cinesi che si presume abbiano avuto un ruolo di spicco nella repressione delle minoranze etniche religiose in Cina ma anche all’estero.
Non solo: gli Stati Uniti hanno anche imposto sanzioni a società cinesi che hanno fornito attrezzature sensibili alla Siria. Inoltre la Federal Communications Commission ha aggiunto China Telecom (Americas) Corp e China Mobile International (USA) alla sua lista di apparecchiature di comunicazione e fornitori di servizi che sono considerati minacce alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Per quanto riguarda invece le tensioni tra Stati Uniti e Cina sul Mar cinese meridionale non sembra che ci siano stati dei cambiamenti significativi.Al contrario: solo durante la scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno annunciato che le Filippine avrebbero iniziato le loro più grandi esercitazioni militari congiunte in tre decenni.
Washington ha anche nominato l’ex diplomatico senior Joseph Yun per condurre colloqui con tre piccoli ma strategicamente importanti paesi insulari del Pacifico.
Nel commercio, la Cina ha accolto con favore l’annuncio di Washington della scorsa settimana che doveva ripristinare le esenzioni tariffarie per più di 350 merci cinesi e ha chiesto che tutti i dazi introdotti durante la presidenza di Donald Trump fossero revocati il prima possibile. Allo stato attuale è evidente che gli Stati Uniti non intendono abbandonare le sanzioni come mezzo per fare persone sulla Cina e questo significa che concorrenza e cooperazione continueranno a coesistere tra Cina e Stati Uniti.
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