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Usa Cina

Tutti gli scontri Usa-Cina sulle telecomunicazioni

L'articolo di Giuseppe Gagliano.

La guerra tra gli Stati Uniti e la Cina passa naturalmente anche per le norme giuridiche che regolano le infrastrutture delle telecomunicazioni.

Il nuovo Countering Untrusted Telecommunications Abroad Act (CUTAA) appare come l’ultima arma costruita dagli Stati Uniti nella battaglia globale per la leadership sulle norme sulle telecomunicazioni.

La legge, approvata dalla Camera dei rappresentanti il 20 settembre, ha suscitato forti critiche da parte di Pechino. Questo dimostra la determinazione con la quale gli Stati Uniti stanno portando avanti una guerra economica senza quartiere con Pechino. A tale proposito basti pensare al Securing Global Telecommunications Act, votato dalla Camera dei Rappresentanti il giorno dopo la CUTAA.

La CUTAA, che è stata posta in essere dal democratico Susan Wild, non solo vuole proteggere gli USA dalla tecnologia cinese ma la sua attuazione comporterà il coinvolgimento dell’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale (ODNI). Da un lato impone controlli sull’esposizione delle ambasciate statunitensi al ministero della sicurezza dello Stato cinese, o Guoanbu, attraverso l’uso di apparecchiature e parti di telecomunicazione cinesi. Dall’altra lato la CUTAA richiederà alle società quotate in borsa degli Stati Uniti di dichiarare alla Securities and Exchange Commission (SEC) se utilizzano apparecchiature, reti o servizi cinesi come il cloud computing e l’archiviazione dei dati.

Ma chiusa significa ottenere un altro importante successo il 29 settembre: hanno ottenuto una vittoria chiave su Russia e Cina all’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU), l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite che coordina le operazioni e i servizi di telecomunicazione in tutto il mondo, quando il suo candidato Doreen Bogdan-Marin è stato votato come nuovo capo dell’organizzazione.

Infatti il candidato alternativo Rashid Ismailov è stato considerato da Washington come una minaccia. Non dimentichiamoci che era ex ministro delle comunicazioni nel governo russo e vicepresidente di Huawei per la Russia e l’Europa orientale.

A proposito della Cina non dobbiamo dimenticare che grazie al segretario generale cinese uscente Houlin Zhao, Pechino ha cercato di fare pressione sull’ITU per approvare il protocollo Internet “Nuovo IP” di Huawei, una misura che consentirebbe ai governi di essere in grado di disattivare l’accesso di un individuo in qualsiasi momento. Tuttavia, a onor del vero, non possiamo affermare che gli USA abbiamo ottenuto una vittoria a 360 gradi: infatti l’8 settembre l’Ufficio dell’Industria e della Sicurezza (BIS) è stato costretto ad allentare alcune sanzioni contro Huawei, autorizzando il trasferimento di alcune tecnologie di crittografia a Huawei a condizione che sia destinata allo sviluppo di norme internazionali sulle telecomunicazioni.

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