skip to Main Content

Stati Uniti Cina

Cosa farà Biden per respingere la Cina in Africa

Di fronte alle tendenze espansionistiche della Cina in Africa, gli Stati Uniti si preparano a contrattaccare attraverso la cooperazione per la sicurezza. L'analisi di Giuseppe Gagliano.

 

Di fronte alle tendenze espansionistiche di Pechino in Africa, Washington si prepara a contrattaccare attraverso la cooperazione per la sicurezza. Sotto la guida dell’amministrazione di Joe Biden, il Dipartimento della Difesa (DoD) e la Defense Security Cooperation Agency (DSCA) stanno lavorando a un progetto di vendite militari straniere (FMS) per dotare diverse agenzie di sicurezza marittima africane di mezzi di sorveglianza costiera. Il programma, di cui beneficeranno una quindicina di paesi del continente, si concentrerà sulla consegna di decine di stelle militari tra i 12 ei 15 metri di apertura alare.

Il DoD e il DSCA hanno già avviato discussioni con tre cantieri che si sono posizionati sul mercato, ovvero Safe Boats International, Metal Shark Boats (ex Gravois Aluminium Boats) e la filiale americana di Fincantieri. Gestita da Richard Schwarz, Safe Boats si è affermata in particolare negli ultimi anni come destinatario regolare di contratti federali americani per conto della US Coast Guard e nella zona africana, sia a favore della Tunisia ,Gibuti o Benin Metal Shark, fondato dalla coppia Jimmy Gravois e Donna Gravois, ha anche solidi riferimenti da parte della US Coast Guard e della US Navy. Infine, a causa delle misure di protezionismo economico in vigore a Washington, l’italiana Fincantieri potrà imporsi solo attraverso la sua controllata Fincantieri Services USA, con sede a Miami.

In Africa occidentale in particolare, dal Senegal all’Angola, la recrudescenza degli atti di pirateria nelle acque del Golfo di Guinea ha spinto gli Stati a rafforzare le proprie capacità marittime. Potenziando le flottiglie africane, Washington intende soprattutto condurre un’energica politica di sensibilizzazione diplomatica. Se questo progetto FMS era stato messo sul tavolo già sotto l’amministrazione Obama, ora è tornato di moda a causa del traboccante attivismo messo in campo dalla Cina.

Negli ultimi anni Pechino ha intensificato la cooperazione con molti Paesi africani in tutte le direzioni, fornendo loro diverse risorse marittime, come il Gabon – con un pattugliatore di 66 metri consegnato quest’estate -, la Mauritania, la Tanzania o anche più recentemente da Gibuti. È in questo Paese, dove convivono una grande base navale cinese e una forte presenza militare americana, che la lotta per l’influenza tra Washington e Pechino è più significativa. Infatti – ad esempio – la Direzione generale tunisina delle dogane e dei diritti indiretti (DGD) ha emesso nel 2017 un ordine per motoscafi di fabbricazione cinese .

Back To Top