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Stati Uniti Cina

Chi sono i collaboratori di Biden che vanno in Africa per contenere la Cina

Cosa significa il recente viaggio del segretario di stato americano in Africa. L'articolo di Giuseppe Gagliano.

 

Il recente viaggio del segretario di Stato americano in Africa dimostra la necessità da parte degli Stati Uniti di contrastare e limitare la proiezione di potenza economica e militare globale della Cina.

Secondo La Jeune Afrique “se, nel 2020, il continente africano ha rappresentato solo l’1,2% circa del commercio internazionale di merci degli Stati Uniti – meno dell’Italia (1,8%) -, questo rappresenta negli ultimi anni più di 50 miliardi di dollari l’anno. Nei primi nove mesi dell’anno, l’avanzo commerciale dell’Africa ha raggiunto gli 8,7 miliardi di dollari. Lo stock di investimenti diretti esteri (IDE) statunitensi in Africa ha raggiunto i 43 miliardi di dollari nel 2019, quasi quanto la Cina (44 miliardi di dollari). Inoltre, Millennium Challenge Corporation (MCC) e Development Finance Corporation (US DFC) sono tra i pochi donatori in grado di firmare assegni da 500 milioni di dollari per progetti africani. Infine, gli Stati Uniti occupano una voce di primo piano in istituzioni come la Banca africana di sviluppo (ADB), la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale (FMI).”

Dicevamo dei collaboratori del presidente Biden. Il primo di questi è certamente l’ex banchiere di J.P. Morgan e del private equity Carlyle, Alice P. Albright, che coordina il la Millennium Challenge Corporation specializzata nel sostegno ai paesi in via di sviluppo eroga sovvenzioni sotto forma di “patti” pluriennali sottoscritti sulla base del rispetto di diversi criteri di governance ed efficacia dell’azione pubblica. Ne hanno beneficiato il Senegal (550 milioni di dollari), la Costa d’Avorio (525 milioni di dollari) e il Benin (375 milioni di dollari).

Il secondo collaboratore di Biden sarà Samantha Power, amministratore di USAID, l’agenzia statunitense per l’aiuto allo sviluppo che “impiega più di 10.000 persone, ha investito oltre 22 miliardi di dollari in un anno alla fine di settembre 2020, di cui più di 700 milioni rispettivamente in Repubblica Democratica del Congo, Nigeria ed Etiopia, e quasi mezzo miliardo in Sud Sudan, così come in Kenya e Uganda.

Il terzo collaboratore è Enoh T. Ebong che coordina la US Trade and Development Agency (USTDA),avvocato e specialista in IPO e fusioni e acquisizioni, ha “facilitato più di 76 miliardi di dollari di esportazioni americane dalla sua creazione nel 1992. In Africa è coinvolta nelle iniziative Power Africa (elettricità), Access Africa (TIC) e Prosper Africa. Grazie a questo accordo di Stati Uniti hanno siglato 800 accordi commerciali e di investimento in 45 paesi per un valore intorno ai 50 miliardi di dollari.

Il quarto collaboratore è l’assistente segretario al Tesoro, Adewale “Wally” Adeyemo, nata in Nigeria nel 1981, laureata a Berkeley e Yale, già Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale durante l’amministrazione di Barack Obama, di cui è stato il primo presidente dell’omonima fondazione

Il quinto collaboratore è Mary Catherine Phee, ex ambasciatrice in Sud Sudan, assistente segretario di Stato per gli affari africani da settembre e amministratore della United States African Development Foundation (USADF).

Il sesto collaboratore è Dana Banks, ex diplomatico in Sud Africa e Togo, ora direttore senior per l’Africa presso il Council for National Security.

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