LO STATO DELLA MAGGIORANZA DRAGHIANA
Battaglia nella maggioranza. Speranza vuole il lockdown. Salvini: no a misure punitive. (titolo La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
OTTIMISMO VIRALE
Secondo Gianni Rezza, direttore generale del ministero della Salute, se si procederà almeno con 240mila vaccinazioni «si tornerà alla normalità entro 7-13 mesi».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
STRETTA INELUTTABILE?
"L’epidemia ha cambiato passo perché si è allargata ai bambini. Le vaccinazioni sono in ritardo, i contagi in crescita. L’unica tattica è limitare i contatti tra le persone, non c’è scelta», dice al Corsera l’epidemiologa Stefania Salmaso.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
I SUSSURRI DEL CTS
Il Cts ribadisce al governo: le misure più blande adottate oggi nelle Regioni che stanno meglio non bastano più. Le richieste: rosso automatico per chi supera i 250 casi ogni 100 mila abitanti e tutti chiusi in casa nel fine settimana. (sintesi Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
IL PUNTO SUI VACCINATORI
Vaccinatori: mezzo flop del bando dell’ex commissario Arcuri che ha assoldato 7.300 operatori (4.600 medici e solo 2.500 infermieri) e pastoie burocratiche (mancano intese in metà Regioni) per coinvolgere i 40mila medici di famiglia tra i quali non mancano ritrosie. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
CHI TIFA SPUTNIK
Nel frattempo lo Sputnik viene realizzato anche in molti altri stabilimenti, dall’Argentina all’India. A fine mese entrerà in funzione una fabbrica in Bielorussia. (Corsera)
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Adienne, tutto sull’azienda svizzera che produrrà in Italia il vaccino Sputnik
ROMPICAPO ITALIANO SU SPUTNIK
Perché la Adienne inizi a lavorare in Lombardia servirà invece solo un’autorizzazione dell’Aifa che riguarderà però unicamente questa fase. In sostanza, se l’Ema non darà poi il nulla osta per l’Europa, lo Sputnik potrà partire da Caponago solo verso Paesi extraeuropei. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
La saga del vaccino russo Sputnik raccontata da Le Monde
L’ANNUNCIO DI JOHNSON & JOHNSON
Johnson&Johnson, alla vigilia dell’approvazione da parte
dell’Ema del suo preparato Janssen, attesa per domani, comunica a Bruxelles l’impossibilità a garantire le consegne di 55 milioni di fiale previste per il secondo trimestre dell’anno.— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
JANSSEN GIUDICA JANSSEN
«Il preparato di Janssen previene nell’85% dei casi le forme più temibili del Covid che richiedono ricovero in ospedale e nel 100% dei casi evita la morte. Quindi ha una protezione molto forte». (Loredana Bergamini, direttore medico di Janssen Italia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
«Nel nostro studio sperimentale abbiamo fatto test su 45 mila persone di tutte le età, dai 18 anni ed oltre i 60. Il 41% dei volontari avevano una o più patologie croniche. Tutti hanno risposto bene». (Loredana Bergamini, direttore medico di Janssen Italia)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
COME VACCINA L’AMERICA
"L’America galoppa con 2,17 milioni di sieri somministrati ogni giorno: aiutata pure dalla prima fornitura Johnson&Johnson arrivata venerdì, il monodose che, sommato a Pfizer e Moderna, sta permettendo a grandi città come New York 100mila inoculi al giorno", scrive Repubblica.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
ION E I LABIRINTI SOCIETARI SU CERVED
L’offerta su Cerved è promossa tramite Castor Srl, controllata dalla società irlandese Castor Bidco Holdings, a sua volta controllata da FermIon Investment Group (sede a Hong Kong). Nei veicoli la maggioranza sarà di Ion Capital, fondo inglese che fa capo ad Andrea Pignataro.
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LE COOP FRENANO
Quote mercato catene Gdo: al gradino più alto c'è Conad (market share del 14,8% nel 2020). Seguono Selex al 13,7% e Coop con un 12,9%. Un cambio radicale rispetto al 2011 quando il market share di Coop era del 15,3%. Seguiva Conad con il 10,6% e Selex all’8,1%. (Sole su dati MB)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
RICERCA SALARIATA
"Se il 90 per cento va in salari ci sono pochi margini per fare politica di ricerca", dice al Corsera del Cnr l'ex presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Massimo Inguscio.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
COLAO MARAVIGLIA(T)O
"È inaccettabile che in alcune aree ci sia il 90% di scuole connesse, in altre il 60%", dice il ministro per l’Innovazione e la transizione digitale, Vittorio Colao.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
LE SLIDE DI BRUNETTA
Trova le differenze (capita a chi non si rivolge a McKinsey per le slide…) pic.twitter.com/PGRk3mtYvG
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 10, 2021
Pubblica amministrazione, ecco le pillole del Patto fra Draghi, Brunetta, Landini (Cgil), Sbarra (Cisl) e Bombardieri (Uil)
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
Fondazione Cariplo ha versato un contributo al giornale web Open fondato da Enrico Mentana.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 9, 2021
BuzzFeed chiude le attività canadesi dell'Huffington Post e taglia 47 posti di lavoro negli Stati Uniti. Ci saranno riflessi anche per HuffPost Italia?
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 9, 2021
RUMORS MISE / Oggi il candidato Salvatore Barca, ancora in carica come Segretario Generale al Mise, effettuerà l’esame orale per il passaggio da Area II (impiegato) ad Area III (funzionario). Borbottii sindacali e dirigenziali.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) March 9, 2021
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PUNTO ANSA SU SPUTNIK E NON SOLO
Lo Sputnik V entra a gamba tesa nel dibattito italiano (ed europeo) sui vaccini, proprio nel giorno in cui Johnson&Johnson avrebbe comunicato all’Ue di avere “problemi” a garantire le forniture pattuite.
L’azienda farmaceutica italo-svizzera Adienne Pharma&Biotech, infatti, ha firmato un accordo con il Russian Direct Investment Fund (RDIF), che tratta la distribuzione dello Sputnik all’estero, per produrre il composto russo in Italia, presso gli stabilimenti di Caponago, a Monza. E si tratta di una prima assoluta in Europa, tanto che a Bruxelles hanno mal digerito la svolta.
Ad annunciarlo, con una nota, è stata la Camera di Commercio Italo-Russa (CCIR), che dice di aver “promosso incontri tra imprese italiane ed europee” con le controparti russe per arrivare all’agognato risultato. “Si tratta di un accordo storico che mostra lo stato di salute dei rapporti tra i nostri due Paesi e sottolinea come le imprese italiane sappiano vedere oltre le polemiche politiche”, ha commentato il presidente della CCIR Vincenzo Trani.
Trani ha precisato che non si tratta di “una fuga in avanti” dell’Italia rispetto al processo di approvazione dello Sputnik V in corso all’Ema, poiché “una cosa è produrre, un’altra distribuire”. Insomma, in via teorica le fiale messe a punto a Monza potrebbero anche essere esportate verso uno dei 46 Paesi del mondo che, ad oggi, hanno già approvato lo Sputnik (come ad esempio l’Ungheria) qualora l’Ema non dovesse dare l’ok.
L’intesa, stando alla nota, prevede l’avvio della produzione “a luglio” per un totale di “10 milioni di dosi entro la fine dell’anno”. Ci vuole del tempo dunque per avere materialmente il vaccino disponibile e l’idea è di non farsi trovare impreparati quando finalmente scatterà il via libera dall’Olanda, dove ha sede l’Ema. “Ci sono altre aziende a livello europeo che si stanno muovendo nella stessa direzione: i tedeschi erano a un passo, noi siamo stati bravi perché siamo arrivati per primi”, ha aggiunto Trani.
Stando infatti al presidente di Banca Intesa Russia, Antonio Fallico, “altre due aziende italiane molto note nel campo” sarebbero “nella fase finale delle trattative con RDIF”. “Questo – sottolinea – potrà dare ulteriore impulso alla produzione dello Sputnik in Italia”.
In tutto questo, a Bruxelles, l’annuncio è stato recepito freddamente – per usare un eufemismo. La Commissione Ue ha ribadito che lo Sputnik “resta fuori dalla nostra strategia” vaccinale mentre l’Ema ha ricordato che la sua valutazione del siero “in modalità di revisione continua – ovvero la ‘rolling review’ – è in corso” e che qualsiasi raccomandazione si baserà “sulla forza delle prove scientifiche su sicurezza, qualità ed efficacia e nient’altro”.
In pratica, il problema è adesso, non dopo, e quel problema la Russia non potrebbe comunque risolverlo perché non ha abbastanza Sputnik, né per sé né per gli altri. Il resto è soft power del Cremlino.