Giovedì, nel corso di una riunione d’urgenza notturna e dopo giorni di complicate trattative, il governo spagnolo e i sindacati hanno raggiunto un accordo sull’aumento del salario minimo di 15 euro al mese.
La cifra pattuita, spiega il quotidiano spagnolo El Pais, si posiziona a metà dello spettro (dai 12 ai 19 euro) proposto dal comitato di esperti convocati dall’esecutivo di Pedro Sánchez.
IL NUOVO SALARIO MINIMO IN SPAGNA
Rispetto al 2020, l’aumento del salario minimo – che si applica retroattivamente dal 1 settembre, come voluto dalla ministra del Lavoro Yolanda Díaz – è dell’1,6 per cento. Ovvero 965 euro al mese, contro i 950 dell’anno scorso e i 900 di quello ancora precedente.
LA PREVISIONE DI CRESCITA PER IL 2023
Nel comunicato congiunto rilasciato dopo il raggiungimento dell’accordo non vengono forniti dettagli sulla traiettoria di crescita del salario minimo per gli anni a venire: nel 2023 dovrebbe arrivare a 1049 euro al mese; i sindacati vorrebbero che nel 2022 si giunta a 1000.
COSA HANNO DETTO I SINDACATI
Mariano Hoya, un esponente di rilievo del sindacato UGT – uno dei più importanti del paese e vicino al PSOE, il partito di Sánchez -, ha definito l’accordo “positivo” e detto che il governo è “sulla strada giusta” per quanto riguarda l’aumento progressivo del salario minimo. Ha però chiesto all’esecutivo di convocare quanto prima possibile nuovi negoziati, in modo che sia possibile garantire stipendi mensili di almeno 1000 euro a partire dal 1 gennaio 2022.
Nelle ultime settimane tanto l’UGT quanto il CC OO (un altro importante sindacato spagnolo) avevano detto che non avrebbero firmato alcun accordo con il governo senza una traiettoria chiara per il 2023.
LE POSIZIONI NEL GOVERNO
Nei mesi scorsi la ministra dell’Economia Nadia Calviño pensava che bisognasse aspettare che la ripresa prendesse forma e che i dati dell’occupazione mostrassero una situazione positiva, prima di prendere qualsiasi decisione che potesse alterare – o aggravare – l’andamento dell’economia. A inizio settembre, tuttavia, rassicurato dal buon andamento del mercato del lavoro, Sánchez annunciò che l’aumento del salario minimo sarebbe stato “imminente”, riporta El Pais.
GLI IMPRENDITORI CONTRARI
Contrari all’accordo, e non firmatari, sono i rappresentanti del mondo imprenditoriale. La Confederazione spagnola delle imprese (CEOE), attraverso il suo presidente Antonio Garamendi, ha detto che “non è il momento di aumentare il salario minimo: ci sarà minore occupazione, più economia sommersa”.
L’AUMENTO DELL’ELETTRICITÀ
Come l’Italia, anche la Spagna si ritrova a dover fronteggiare un aumento delle bollette dell’elettricità nel prossimo trimestre (ottobre-dicembre). Per evitare di scaricare il rincaro sulle famiglie, il governo Sánchez ha detto che imporrà un limite massimo ai prezzi del gas naturale (la fonte primaria per la produzione di energia elettrica) e abbasserà la tassa sull’elettricità.