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Fontana Scuola

Scuole chiuse, zone rosse aperte e altre tristezze. Sogno o son desta?

Gli Appunti di Diana Zuncheddu

 

L’altro giorno ho visto una pubblicità su un giornale, era di una nota marca di arredamento. C’era la foto di un bel divano vero ambientato in un disegno fatto a mano, una stanza con vasi di piante e quadretti alle pareti. Uno dei quadretti alle pareti imitava una natura morta, delle mele e delle pere, ma una delle pere sembrava decisamente altro, uno schizzo ben curato dell’organo riproduttivo maschile, quelle forme che vedi spesso nelle porte dei bagni pubblici o sui muri dei palazzi, non solo di periferia.

Ho pensato che forse ero io quella che voleva vederci per forza quello scarabocchio, in realtà era, nelle intenzioni del disegnatore, soltanto una pera. Poi ho pensato, magari il disegnatore ha proprio voluto prendersi gioco di tutti, committente per prima, e inserire volutamente un’ambiguità così eclatante in un contesto così ingessato: voleva farci ridere tutti, voleva provarci, voleva osare e buttare dentro una pagina seriosa una stonatura ben progettata.

Se così fosse, caro disegnatore, io ti adoro.

Mi hai ricordato di tutte le volte che leggendo che la scuola aprirà il 14 settembre ma poi richiuderà qualche giorno dopo per le elezioni, io pensi: ma sì, lo dicono per prenderci in giro, lo dicono per buttare lì l’ennesimo sberleffo, stanno ovviamente scherzando ma aspettano che ci arriviamo da soli.

Lo penso ogni volta che leggo di un audio di governatori, sindaci e ministri sulla decisione di una zona rossa che doveva esserci e non c’è stata, decisione che ora si rimpallano, con quale rispetto dei morti. Penso ma no dai, non è vero, c’è sotto una regia comica, devono solo svelarci il nome del professionista che se l’è immaginata, scritta, e messa in scena.

Penso spesso che una risata ci salverà, ci seppellirà, si dice, e in questo caso in effetti i morti ci sono anche stati.

La cosa triste, un giorno, sarebbe svegliarsi e avere la conferma che no, il disegnatore in realtà voleva davvero disegnare una pera, e le scuole davvero apriranno per richiudere subito dopo, e davvero un ministro e un governatore e un sindaco stanno dicendo uno all’altro che la decisione di chiudere una zona contagiosa non doveva essere la loro, ma di quell’altro. La cosa più triste è che qualcuno non ci sveglierà da un sogno comico.

Scommettiamo?

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