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Criptovalute Savona

Che cosa penso del piano Savona e del governo M5S-Lega

L’intervento di Rocco Buttiglione, già ministro, insegna Filosofia e Storia delle Istituzioni Europee presso la Pontificia Università Lateranense Quello che i media definiscono “il piano Savona” è un elegante esercizio accademico ma è politicamente irrealizzabile, o almeno non lo può realizzare un governo Lega/Cinquestelle. Il perché lo spiega  implicitamente) il piano stesso quando dice che condizione…

Quello che i media definiscono “il piano Savona” è un elegante esercizio accademico ma è politicamente irrealizzabile, o almeno non lo può realizzare un governo Lega/Cinquestelle.

Il perché lo spiega  implicitamente) il piano stesso quando dice che condizione prima per la sua esecuzione è la assoluta segretezza. Sostanzialmente il piano mira a realizzare una svalutazione controllata della moneta italiana nella misura del 15/25 %. Questo significa che tutti i risparmiatori perdono circa un quinto del valore dei loro risparmi.

È ovvio che, se una cosa del genere si sa in anticipo, i risparmiatori si difendono e portano i loro risparmi all’estero. La svalutazione della nuova Lira sull’Euro, allora, non sarà solo del 15/25 % ma di molto più elevata. Non sarà più una svalutazione controllata ma una svalutazione incontrollata che si avvita su se stessa e travolge tutta la economia.

La svalutazione è una tigre feroce: farla uscire dalla gabbia è facile, farla rientrare è difficile. Il piano Savona spiega a quali condizioni si può tentare il difficile esercizio di cavalcare la tigre. La prima condizione è la assoluta segretezza. Un governo Lega/Cinquestelle sarà, ovviamente, un governo sospetto fin dall’inizio di voler uscire dall’euro e sarà sorvegliato dai risparmiatori con particolare intensità. È impossibile che possa assicurare il primo e fondamentale requisito del piano.

Andiamo avanti. Perché mai un governo italiano dovrebbe desiderare di svalutare del 15/25 % risparmi degli italiani? È come se il governo prelevasse una gigantesca patrimoniale, confiscasse un quinto dei patrimoni. Che cosa vuole fare di quella enorme massa di denaro?

Qui le strade di Savona e dei pentastellati/leghisti si separano. Savona è convinto, giustamente, che il problema della economia italiana sia quello della competitività. Per questo vuole un controllo ferreo della spesa pubblica in modo da usare la svalutazione per fare uno sconto gigantesco a tutti i clienti esteri che comprino prodotti italiani, aumentare le esportazioni e fare dell’Italia un’altra Germania. Alla fine del processo Savona potrebbe anche chiedere di rientrare nell’Euro da una posizione di forza.

Cinque stelle e Lega vorrebbero usare quei soldi per tornare alla vecchia politica, quella che distribuiva soldi a tutti e in questo modo si assicurava i voti. La loro ricetta è: diminuire le tasse ed aumentare le spese. Alla fine del processo Di Maio e Salvini si ritroverebbero con una montagna di debito pubblico maggiore di quella attuale, nessuna possibilità di ottenere credito, costretti a stampare carta moneta in quantità incontrollata e con una inflazione alle stelle. Potrebbero solo dichiarare bancarotta.

Il controllo ferreo della spesa pubblica che il piano Savona richiede è incompatibile con le finalità per le quali Lega e Cinque Stelle vogliono adottare il medesimo piano Savona.

In conclusione il piano Savona contiene due condizioni (la segretezza ed il controllo ferreo della spesa pubblica) che il governo Di Maio/Salvini non è in grado di garantire.

Rocco Buttiglione, già ministro, insegna Filosofia e Storia delle Istituzioni Europee presso la Pontificia Università Lateranense

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