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Sarà Marco Damilano il perfetto direttore benedettiano di Domani con Fittipaldi?

Che cosa succederà dopo che l'editore Carlo De Benedetti ha silurato Stefano Feltri dalla direzione del quotidiano Domani? La nomina di Fittipaldi e la carta Damilano.

 

Il vero direttore per Domani, secondo l’Ingegnere, sarebbe Marco Damilano.

È quanto sostengono alcune personalità che conoscono bene l’editore del quotidiano Domani: Carlo De Benedetti ha improvvisamente silurato Stefano Feltri dalla direzione (un divorzio non proprio consensuale, se si legge tra le righe quello che ha scritto l’ormai ex-direttore sul suo blog), affidando la direzione al vicedirettore Emiliano Fittipaldi, esperto di giustizia e firma degli articoli di inchiesta più delicati e pepati del giornale debenedettiano.

Una figura, quella di Fittipaldi, più adatta a un ruolo di battitore libero e inviato che di desk. Per questo nell’entourage debenedettiano circola un rumor: l’Ingegnere vede in Damilano il perfetto direttore del quotidiano Domani.

D’altronde, la consonanza di idee fra De Benedetti e Damilano è consolidata: non a caso l’editore l’ha voluto al Domani dopo l’uscita dal settimanale L’Espresso, nella comune convinzione di dover combattere il nuovo corso politico italiano incarnato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Una medesima operazione De Benedetti l’aveva messa in atto con l’ingaggio di Dario Fabbri per Domani: appena uscito in maniera dirompente dalla rivista Limes (era da tempo indicato come il successore di Lucio Caracciolo), l’Ingegnere lo coinvolse per il nuovo quotidiano, affidandogli la direzione del supplemento Scenari che ha avuto un discreto successo anche perché lanciato in contemporanea con l’invasione russa dell’Ucraina. La guerra decretò la notorietà di Fabbri, ospite fisso nello speciale quotidiano sulla guerra avviato su La7 da Enrico Mentana (che non lo ha mai presentato come curatore di Scenari per Domani, salvo poi nominarlo direttore della rivista Domino, lanciata proprio dal direttore del tg della tv di Urbano Cairo).

Un arrivo, quello di Fabbri nella scuderia del Domani, che non fu mai troppo valorizzato sul sito del quotidiano diretto da Feltri, anche nei giorni clou dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Mentre ora, con l’uscita di Feltri, e una direzione-ponte magari di Fittipaldi, Damilano potrebbe assumere con i tempi opportuni la direzione del quotidiano – si bisbiglia nella redazione -, e la conduzione della trasmissione Rai potrebbe essere un fattore positivo per il peso politico del giornale debenedettiano e per rintuzzare su posizioni opposte il nuovo Riformista diretto da Matteo Renzi. Anche se il quotidiano che sarà diretto dall’ex premier potrebbe impensierire – rubando spazio, rilevanza e lettori – soprattutto Repubblica, oltre a immalinconire già testate protorenziane come i giornali di nicchia Il Foglio e Linkiesta.

Morale: i giornali, specie di carta, sono sempre meno letti eppure sono – pare – sempre più ambiti per guerricciole politiche e ambizioni personalistiche.

L’informazione e il giornalismo possono attendere.

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