Un ebreo al vertice e un musulmano come principale collaboratore. È questo il singolare profilo del governo ucraino dopo l’avvicendamento alla testa del Ministero della Difesa e la nomina del tataro di Crimea Rustem Umerov. Ecco tutti i motivi dell’ultima decisione di Zelensky e un profilo dell’uomo incaricato di guidare gli sforzi bellici di Kyiv.
Dimissioni e nomina
Come riporta Cnn, è stato il Presidente Zelensky, citando la necessità di adottare “nuovi approcci”, a rendere noto l’avvicendamento al vertice del Ministero della Difesa. “Ho deciso di rimpiazzare il Ministro della Difesa dell’Ucraina”, sono state le parole di Zelensky; “Oleksii Reznikov è passato attraverso più di 550 giorni di guerra su larga scala”.
Dopo aver rassegnato le sue dimissioni lunedì, il ministro uscente ha confermato la notizia sul suo profilo Facebook, dove ha pubblicato anche alcune foto di sé stesso con in mano la lettera di dimissioni.
Zelensky frattanto ha nominato il successore nella persona dell’ex deputato Rustem Umerov. “La Verkhovna Rada (il Parlamento) dell’Ucraina conosce questa persona molto bene”, ha sottolineato il presidente, “e il signor Umerov non ha bisogno di presentazioni … Mi aspetto che il Parlamento appoggi questo candidato”.
Problema corruzione
Ministro della Difesa dal novembre 2021, ossia tre mesi prima dell’inizio dell’invasione russa, Reznikov paga in prima persona tutta una serie di scandali di corruzione che, se non lo hanno implicato direttamente, ne chiamano in causa la responsabilità politica.
Già il suo vice era stato costretto a dimettersi alcuni mesi fa a seguito di alcune accuse di corruzione. Risale ad appena un mese fa poi l’ultimo caso clamoroso che ha costretto Zelensky a licenziare tutti gli ufficiali incaricati di guidare i centri regionali per il reclutamento dei soldati. Sabato infine l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso: l’arresto dell’oligarca Ihor Kolomoisky con l’accusa di frode.
Quello della corruzione è un problema radicato in Ucraina, tanto che, nell’ultimo rapporto di Transparency International, il Paese risulta il secondo più corrotto d’Europa dopo la Russia.
Non toccato personalmente da questi scandali, e ammantato dal prestigio da eroe di guerra che gli deriva anche dall’essere stato in grado di procurare all’Ucraina armamenti sempre più sofisticati, Reznikov è senz’altro destinato a nuovi e prestigiosi incarichi do governo. In Parlamento, riferisce Reuters, c’è già chi lo vorrebbe a Londra come nuovo ambasciatore.
Il nuovo ministro
41 anni, Umerov proviene da una famiglia tatara che ottant’anni fa è stata espulsa e deportata dalla natia Crimea per volontà di Stalin. Nato in Uzbekistan, il nuovo ministro è tornato giovanissimo in Crimea, che però è stato costretto a lasciare dopo l’arrivo dei russi nel 2014.
I forti legami con la patria ancestrale che si affaccia sul Mar Nero lo avevano spinto a diventare, come ricorda la Bbc, prima consigliere di Mustafa Dzhemilev, lo storico leader dei tatari di Crimea, e poi delegato del Qurultay, il Congresso dei tatari di Crimea.
Imprenditore nel settore delle telecomunicazioni, Umerov è stato eletto deputato nel 2019 con un partito di opposizione, salvo poi dimettersi per assumere incarichi di governo. È stato l’efficace negoziatore dell’accordo sul grano con la Russia e, grazie alla sua opera, è riuscito a riportare in patria molti prigionieri.
A queste doti Umerov aggiunge quelle di sapiente manager, dimostrate nella recente direzione dell’ente ucraino che si occupa di privatizzazioni, che lo hanno visto gestire, secondo quanto riporta il New York Times, ricchi accordi come quello da 24 milioni di dollari per la cessione del porto commerciale di Ust-Dunaisk nella regione di Odessa.
Unite alla sua impermeabilità alla corruzione, queste abilità hanno spinto il direttore dell’Anti-Corruption Action Center, Vitaliy Shabunin, a parlare della nomina di Umerov come della “decisione probabilmente migliore del presidente”.
Il vero motivo?
Ma è probabilmente la sua identità etnica e culturale l’elemento che lo ha sospinto al nuovo incarico. Cooptando ai più alti vertici un uomo che viene dalla Crimea e che in quella terra molto ha patito per mano dei russi, Zelensky segnala platealmente la volontà del suo Paese di riconquistare la provincia perduta dopo il colpo di mano di Putin del 2014.
Se dunque la lotta alla corruzione sarà la priorità del dicastero di Umerov, anche per accelerare l’ingresso del Paese nell’Ue, non inferiori saranno gli sforzi per compattare la macchina militare e renderla ancora più efficace.