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Russia

Russia, ecco perché bisogna preoccuparsi per il decreto di Putin sulla Moldavia

La revoca del decreto sul rispetto della sovranità della Transnistria da parte della Russia, su ordine di Putin, apre scenari preoccupanti per l'Europa e non solo. L'analisi di Nona Mikhelidze, senior fellow dell'Istituto Affari Internazionali (IAI).

 

Il presidente della Russia Vladimir Putin ha revocato oggi un decreto, firmato il 7 maggio 2012, che garantiva il rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale e della neutralità della Moldavia nella regione separatista della Transnistria, uno stato indipendente di fatto ma non riconosciuto come tale dalle Nazioni Unite.

Secondo Nona Mikhelidze, senior fellow dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), “la situazione è più grave di quello che sembra”, e la mossa di Putin non riguarda soltanto la Moldavia, ma anche la Bielorussia, gli Stati Uniti e l’Unione europea.

L’ANALISI DI MIKHELIDZE (IAI)

In una serie di tweet, l’analista esperta di Russia ed Europa dell’est, spiega infatti che:

“Non si tratta solo di Moldavia, la situazione è più grave di quello che sembra. Putin ha annullato il suo decreto del 2012 sulla politica estera della Russia. Mentre non si sa cosa prevede il nuovo decreto, vediamo i punti che non valgono più per la Russia.

Con la sua decisione, Putin ha annullato il decreto di 11 anni prevedeva la “coerente attuazione” del Trattato sulla limitazione delle armi strategiche (START) con gli Stati Uniti. Di questa decisione già lo sapevamo perché lo aveva annunciato durante il suo discorso.

Il nuovo decreto annulla anche altre disposizioni della politica estera della Russia, stabilite nel 2012. Eccone solo alcune:

  • creare condizioni esterne favorevoli per lo sviluppo a lungo termine della Federazione russa;
  • sostenere fermamente i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, che richiedono lo sviluppo di relazioni amichevoli tra gli Stati sulla base dell’uguaglianza, del rispetto della loro sovranità e dell’integrità territoriale;
  • continuare a cercare i modi per risolvere la questione della Transnistria sulla base del rispetto della sovranità, dell’integrità territoriale della Moldova (quindi la Russia potrebbe considerare di riconoscenza l’indipendenza della Transnistria per poi annetterla);
  • continuare ad espandere attivamente la cooperazione con la Bielorussia nel quadro dello Stato dell’Unione (quindi la Russia potrebbe andare verso la riunificazione della Bielorussia);
  • promuovere attivamente la formazione dell’Abkhazia e dell’Ossezia meridionale parzialmente riconosciute come stati democratici moderni (l’annullamento di questa disposizione vuol dire che la Russia non le riconosce più come due paesi indipendenti, che non lo sono comunque da punto di vista diritto internazionale, ma la Russia aveva riconosciuto la loro indipendenza a seguito della guerra contro la Georgia nel 2008, cosi violando l’integrità territoriale della Georgia e occupando militarmente sia Abkhazia che Ossezia del sud. Ora la Russia potrebbe andare verso la loro annessione);
  • nei rapporti con l’Unione europea, promuovere la creazione di uno spazio economico e umano unico dall’Atlantico al Pacifico, chiedere l’abolizione dei visti per i viaggi di breve durata e sviluppare un complesso energetico unico europeo;
  • nelle relazioni con gli Stati Uniti, mantenere un’interazione stabile e prevedibile basata sui principi di uguaglianza, non ingerenza negli affari interni e rispetto degli interessi reciproci, nonché promuovere iniziative relative al regime dei visti;
  • approfondire il partenariato paritario e basato sulla fiducia e la cooperazione strategica con la Cina, il partenariato strategico con India e Vietnam e sviluppare una cooperazione reciprocamente vantaggiosa con Giappone, Corea, Australia, Nuova Zelanda;
  • Sviluppare le relazioni con la NATO in proporzione alla disponibilità dell’alleanza a tenere conto degli interessi della Federazione Russa.

Ripeto, mentre non si sa cosa dirà il nuovo decreto (magari vengono salvati alcuni punti, immagino per esempio quello sui rapporti con la Cina), quelli descritti sopra sono annullati. Allego la copia del decreto annullato“.

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