Per ora il piano di attacco di Vladimir Putin all’Europa, descritto nel documento segreto del ministero della Difesa tedesco, resta nello scoop pubblicato dal tabloid popolare Bild, senza grandi reazioni da parte del governo di Berlino né grande eco sul resto della stampa tedesca (e a occhio anche su quella europea, con l’eccezione dell’Italia).
NON PIANI DETTAGLIATI, MA SCENARI IPOTETICI
Non si tratta di previsioni dettagliate, ma di scenari ipotetici, fa sapere un portavoce del ministero guidato dal socialdemocratico Boris Pistorius. “Considerare diversi scenari, anche se sono estremamente improbabili, fa parte dell’attività militare quotidiana, soprattutto nell’addestramento”, ha detto il portavoce commentando le indiscrezioni di Bild. Ma l’autenticità non è messa in discussione da nessuno, né a livello politico né a livello militare.
E lo scenario descritto dalla Bundeswehr e finito nero su bianco sulle pagine del tabloid berlinese annuncia tempi di guerra anche per l’Ue. “Mese per mese e con una precisa localizzazione, vengono descritte le azioni russe e occidentali che culmineranno nel dispiegamento di centinaia di migliaia di soldati della Nato e nell’imminente scoppio della guerra nell’estate del 2025”, scrive Bild, sottolineando che il documento riporta la dicitura in inglese “Classified – For Official Use Only”.
IL PIANO D’ATTACCO RUSSO, SECONDO LA GERMANIA
Racconta un’escalation militare verso Occidente, ben oltre i confini dell’Ucraina, che Mosca potrebbe avviare non fra dieci o quindici anni, ma già adesso, dal 2024 appena iniziato. Una guerra ibrida, che oltre ai reparti militari punta a impiegare hacker per attacchi informatici e propagandisti per campagne di disinformazione e di smobilitazione delle opinioni pubbliche occidentali.
La stanchezza diffusa per il sostegno all’Ucraina sarebbe il punto di partenza di un’offensiva immediata, che comincia con il richiamo in servizio di altri 200.000 militari entro la fine di questo inverno per una nuova e più robusta offensiva di primavera in Ucraina con consistenti guadagni territoriali, e prosegue con pesanti attacchi informatici lungo la dorsale dei Paesi Baltici in estate. Un’azione accompagnata dalla sobillazione delle minoranze russe presenti nelle tre ex repubbliche sovietiche. Scontri che, secondo quanto riportato da Bild, costituirebbero il pretesto “per lanciare una manovra su larga scala, denominata Zapad 2024, con 50.000 soldati nella Russia occidentale e in Bielorussia a partire da settembre”.
GLI OBIETTIVI
Obiettivo circoscritto: la conquista del Corridoio di Suwalki, lo stretto passaggio terrestre polacco-lituano tra la Bielorussia e Kaliningrad. Area sensibile, se è vero che poco più a nord, sul Mar Baltico, la Polonia ha inaugurato un anno fa un nuovo canale di navigazione lungo appena 23 chilometri: un progetto da 500 milioni di euro realizzato per consentire alle navi di entrare dal Baltico nel porto polacco di Elblag aggirando il passaggio obbligato per lo stretto di Baltiysk, nella regione russa di Kaliningrad.
Sempre il 2024 vedrebbe, secondo lo scenario della Bundeswehr, il primo tentativo di saggiare la tenacia degli Stati Uniti, magari approfittando del caos successivo alle elezioni presidenziali di novembre, specie se Joe Biden dovesse essere sconfitto, e ancor di più se alla Casa Bianca fosse atteso Donald Trump di ritorno: una serie di scontri a bassa intensità lungo il confine bialorusso-lituano, che è poi un confine con la Nato.
UNA SIMULAZIONE, MA…
In verità appaiono davvero più scenari di simulazione che realistici, tanto più se tornano alla mente i piani concreti di attacco russo all’Ucraina, secondo i quali le truppe russe avrebbero fatto un sol boccone del paese vicino, chiudendo in poche settimane la partita e installando a Kiev un governo fantoccio e amico. Non è andata così e appare difficile che Mosca possa adesso contare su apparati tanto rafforzati da scatenare conflitti lungo e dentro i confini della Nato. Tuttavia, data l’autenticità del documento del ministero, va sottolineato come gli scenari di esercitazione – ipotetici o verosimili che siano considerati – ricalcano ormai quelli in voga nei decenni della guerra fredda. Solo fino a qualche anno fa a Berlino i piani che riguardavano la Russia contemplavano la costruzione di gasdotti per cementare un legame economico ed energetico che venivano codificati sotto la suggestione geopolitica della “Gerussia”.
Oggi, quelli svelati da Bild, si spingono fino a ipotizzare nel maggio 2025 l’adozione da parte della Nato di “misure di deterrenza credibili” per prevenire un attacco russo al Suwalki Gap e disporre, in un “giorno X”, il dispiegamento di 300.000 soldati, tra cui 30.000 soldati dell’esercito tedesco, per fronteggiarne più di 200 mila russi. “Se la Russia verrà dissuasa dal dispiegamento della Nato, nello scenario da esercitazione rimane una questione aperta”, conclude Bild. Per la cronaca, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha definito le indiscrezioni del tabloid tedesco “bufale che non vale neppure la pena di commentare”.