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Arnese

La vendetta dell’azzurra Rossi, le offerte di Conte a Binetti e Nencini, Bettini in estasi di Conte, ripartenza in Bellezza

Fatti, nomi, numeri, curiosità e polemiche. I tweet di Michele Arnese, direttore di Start, non solo sulla fiducia striminzita al governo Conte

 

SINTESI DAL SENATO

 

FERMEZZA

 

BETTINI IN ESTASI DI CONTE

 

OFFERTE

 

VENDETTE

 

ATTESE

 

CONFUSIONI

POLVERE DI POLVERINI

FINI RAGIONAMENTI

LA REPLICA DI CONTE AL SENATO IN UN TWEET

VARIANTI

RIPARTENZA IN BELLEZZA

QUIRINALERIE

QUISQUILIE E PINZILLACCHERE

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PUNTO ANSA SUL CENTRODESTRA:

Conte non ha una maggioranza solida in grado di guidare il Paese. Al Senato è in piedi solo grazie a transfughi e i senatori a vita: siamo pronti ad andare al Colle per chiedere le elezioni.

Il centrodestra serra le fila, commenta così a caldo la fiducia ottenuta dal governo al Senato con 156 sì.

Tuttavia, nella coalizione cresce l’apprensione sulla tenuta del gruppo azzurro a Palazzo Madama e in generale sul futuro del partito di Silvio Berlusconi. Dopo le costanti assicurazioni che il gruppo sarebbe stato ‘unito e compatto’ sono emerse evidenti crepe.

Dopo la defezione di ieri a Montecitorio da parte di Renata Polverini, Forza Italia perde infatti altri due senatori: Andrea Causin e soprattutto Maria Rosaria Rossi, in passato molto vicina al Cavaliere, con il loro voto a favore del governo giallorosso hanno sancito la loro espulsione dal partito, decisa immediatamente da parte del vicepresidente Antonio Tajani. E’ vero che alcuni ex M5s si sono avvicinati all’opposizione, tuttavia il nodo sul futuro del Conte due si gioca al centro. E chissà che la breccia apertasi dentro Forza Italia possa essere da viatico al riposizionamento di altri senatori centristi. In attesa che si capisca di più nelle prossime ore la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ribadisce su Rete 4 che la sua priorità è il ricorso anticipato alle urne: “Ora votare è necessario perché è l’ultima possibilità che l’Italia ha per rialzarsi, avendo un governo che ha un’idea chiara, che vuole andare tutto da una parte, con le idee chiare”. Nessuna voglia di cercare soluzioni alternative, dalle larghe intese ai governi di unità nazionale. Dubbi anche su un governo a guida centrodestra: “Lo proponemmo nel 2018. Se dessero l’incarico a Salvini, vediamo. Ma in ogni caso il nostro Piano A sono le elezioni”.

Per le urne anche Matteo Salvini, convinto che perfino il ‘Prodi due’ quello in piedi grazie a Turigliatto e pochi altri fosse più stabile di questo esecutivo. “Che schifezza quello che abbiamo visto oggi al Senato. La cosa più seria ora – commenta a caldo – è dare la parola agli italiani. Qualcuno può pensare che un Parlamento che deve usare il Var per vedere se un senatore dormiva può portare avanti l’Italia? Che le persone che abbiamo visto possano gestire i soldi Ue?”.

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