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Potere Assoluto Sergio Rizzo

Rizzo svela il Potere Assoluto del Consiglio di Stato

“Potere assoluto - I cento magistrati che comandano in Italia” (Solferino) di Sergio Rizzo letto da Tullio Fazzolari

 

Nei fumetti del grande Enzo Lunari pubblicati su “Linus” compariva un personaggio inquietante: il Burotauro. Senza muoversi dal suo antro dominava tutti manovrando uno strumento colossale: l’Organo Legislativo. Però non c’era bisogno di inventarselo perché qualcosa di simile in Italia c’è già ed è in grado di fare il bello e il cattivo tempo quasi senza che nessuno se ne accorga. Almeno fino a oggi. Potere assoluto di Sergio Rizzo (Solferino, 256 pagine, 17 euro) svela finalmente tutti i segreti del Consiglio di Stato, la suprema magistratura amministrativa italiana.

Dal libro-inchiesta di Rizzo emerge un vero e proprio mondo a parte. Poco più di cento consiglieri controllano di fatto tutti i momenti-chiave della pubblica amministrazione. Sono loro a scrivere le leggi. E sempre loro a stabilire come applicarle. Si può dare per scontato che siano tutti (ma non proprio tutti) personalità di alto profilo giuridico. Ma la competenza è quasi sempre accompagnata da ampi margini di discrezionalità. E si può tranquillamente dire che è così sin dall’inizio: nel 1946, per esempio, il presidente del Consiglio di Stato (che era considerato di provata fede monarchica) riuscì addirittura a ritardare l’esito del referendum e la proclamazione della Repubblica.

E oggi i consiglieri compaiono dappertutto. Gli uffici legislativi dei ministeri più importanti sono diretti da un consigliere di Stato. Così come le segreterie generali di presidenza del Consiglio e Parlamento. E tanto per non privarsi di nulla hanno il controllo pressoché totale perfino della giustizia sportiva i cui organi hanno puntualmente al vertice un consigliere di Stato. Magari non sempre in sintonia però alla fine è comunque uno di loro a prendere la decisione definitiva. Basta ricordare un esempio recente e cioè la famosa partita fra Juventus e Napoli a cui la squadra partenopea non si presentò a causa del covid. Dato per sconfitto a tavolino il Napoli fece ricorsi a ripetizione perdendoli tutti tranne quello in ultimo grado quando ottiene giustizia dal collegio di garanzIa dello sport presieduto dal consigliere di Stato Franco Frattini che ora è presidente del Consiglio di Stato.

Non c’è da sorprendersi se poi i consiglieri di Stato hanno una certa facilità a decidere anche su se stessi. Deroghe sui distacchi per andare a ricoprire un ruolo importante nei ministeri non sono mai un problema. Gli avanzamenti di grado neppure. Secondo l’organico i presidenti di sezione dovrebbero in tutto diciotto, compresi i tre destinati a occuparsi della regione autonoma della Sicilia. E invece ce ne sono trentadue.  Tutto possibile, come racconta Rizzo, grazie a un meccanismo fatto in casa: se un presidente di sezione va fuori ruolo per un incarico che si sa benissimo essere temporaneo (per esempio come capo di gabinetto di un ministro) se ne nomina subito un altro che però acquisisce il grado a titolo definitivo. Anzi, come è successo nel 2017, ne vengono promossi addirittura tre. Senza dubbio è “Potere assoluto” e il libro di Sergio Rizzo lo descrive in maniera dettagliata e scrupolosa. Chissà se nella riforma della giustizia invocata dal presidente Mattarella si darà uno sguardo anche sul Consiglio di Stato?

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