Skip to content

Qatar

Il regalino del Qatar agli Usa su Gaza

Il Qatar potrebbe negoziare una tregua tra Hamas e Israele: sarebbe un regalo ai democratici statunitensi a pochi giorni dalle elezioni. L'articolo di Giuseppe Gagliano.

Secondo quanto riportato da Al Monitor, l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, si starebbe impegnando in un delicato tentativo di mediazione volto a garantire un “regalo” politico al presidente statunitense Joe Biden, a pochi giorni dalle elezioni presidenziali.

Tale mossa includerebbe una pressione diretta sulla leadership di Hamas per negoziare una tregua temporanea con le Forze di Difesa Israeliane (IDF), che faciliterebbe il rilascio dei prigionieri americani, alcuni dei quali possiedono anche cittadinanza israeliana, e la restituzione delle spoglie dei cittadini israeliani detenuti da Hamas.

LA MOSSA DEL QATAR SPACCA HAMAS

Questa iniziativa diplomatica, tuttavia, sembra aver provocato una spaccatura interna a Hamas, con alcuni leader disposti a sostenere l’intervento del Qatar e altri contrari, considerandolo come un potenziale cedimento strategico. Il Qatar, da parte sua, intende sfruttare la propria influenza su Hamas per mantenere un ruolo diplomatico di rilevanza internazionale, ma il recente assassinio di Yahya Sinwar, un alto comandante di Hamas, ha complicato ulteriormente la gestione delle dinamiche interne del gruppo, aggiungendo incertezze sull’esito della mediazione.

COSA PENSA IL MOSSAD

In parallelo, il capo del Mossad, David Barnea, ha formulato una proposta ampliata che includerebbe condizioni più estese per la sicurezza regionale, creando ulteriori divergenze all’interno della leadership di Hamas.

GLI OBIETTIVI DEL QATAR

Per Doha, questa iniziativa rappresenta non solo un’opportunità di migliorare le relazioni con Washington, ma anche di riaffermare la propria influenza come mediatore nel conflitto israelo-palestinese, rafforzando la propria posizione strategica nel panorama mediorientale e cercando al contempo di arginare possibili ritorni di tensione tra i diversi gruppi armati coinvolti.

Torna su