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Germania Covid

Prove prudenti di riapertura in Germania, tutti i dettagli

Il governo in Germania ha licenziato un piano che restituisce diritti di libertà a vaccinati, guariti e a chi è in possesso di test negativi giornalieri. L'articolo di Pierluigi Mennitti da Berlino

 

Prove prudenti di riapertura. Nella Germania ancora imbrigliata nel reticolo di incidenze e chiusure, si riaffaccia il tema degli allentamenti delle misure di sicurezza e il governo ha licenziato un piano che guarda con ottimismo al futuro e restituisce diritti di libertà a vaccinati, guariti e a chi è in possesso di test negativi giornalieri. Andrà subito in discussione al Bundestag e al Bundesrat con corsia preferenziale e potrà entrare in vigore già da questo fine settimana.

Per ora ristoranti e bar sono chiusi da ottobre, i negozianti al dettaglio vendono le proprie merci solo a chi può esibire un test negativo di giornata, è in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino su tutto il territorio federale e i contatti personali sono limitati al massimo. Tutto ancora in vigore nei distretti ove l’incidenza è oltre i 100 nuovi casi settimanali per 100.000 abitanti: una soglia – è bene ricordarlo – ben al di sotto di quella in cui altri Paesi riaprono (Italia compresa).

È la prudenza merkeliana, che dopo molte tribolazioni è riuscita a imporsi alla maggioranza dei riottosi presidenti regionali, inaugurando 8in attesa delle decisioni della Corte costituzionale sui ricorsi avanzati) una sorta di strada preferenziale per lo Stato centrale nei confronti dei Länder: una piccola rivoluzione in un Paese geloso della sua tradizione federale. Di fatto però i contagi hanno preso a diminuire, a stretta distanza dall’introduzione di nuove misure restrittive, fermando la temuta terza ondata. L’ultimo dato di giornata fornito dal Robert Koch Institut è di 7.534 nuovi casi, 3.400 in meno rispetto a una settimana fa, pari a un’incidenza media sui 7 giorni di 141,4. Da giorni è in discesa, nonostante siano ancora sensibili le differenze sia regionali che fra i comuni. Ancora 315 i morti.

Parallelamente ha preso il volo la campagna vaccinale. Le incertezze e le impasse dei primi mesi sono ormai il passato, il presente è fatto di numeri record delle somministrazioni giornaliere, che ormai superano costantemente il milione, e delle milioni di nuove dosi annunciate per le settimane di maggio e giugno. Così sono partite le prenotazioni per il terzo gruppo di priorità, che assieme agli ultra sessantenni comprende alcune categorie esposte (addetti dei supermercati, personale delle scuole di sostegno, giornalisti), e il ministro della Sanità Jens Spahn conta tra fine maggio e inizio giugno di aprire finalmente a tutti. A oggi l’8,1% dei tedeschi è completamente vaccinato (quasi 7 milioni), il 28,7 ha ottenuto la prima dose (poco meno di 24 milioni). Da settembre, quando anche l’Ema avrà dato il via libera, la vaccinazione con Biontech-Pfizer interesserà anche i ragazzi dai 12 anni in su.

Per gli esperti, l’azione combinata di restrizioni mirate e progressione della vaccinazione ha fermato la curva dei contagi, prima ancora che assumesse la sua temuta forma esponenziale, e ora la Germania azzarda i passaggi per agganciare l’ondata di riaperture che sta interessando gli altri Paesi europei, compresi quelli confinanti come Austria, Olanda e Svizzera.

Anche per un tipo cauto come l’epidemiologo-deputato dell’Spd Karl Lauterbach, la Cassandra che ha però sempre centrato le previsioni sui contagi, l’estate si tinge di rosa e promette il ritorno a una vita più vicina alla normalità: gli allentamenti alle restrizioni per vaccinati e guariti sono giuste e senza alternativa, ha detto, l’importante è non dimenticare le accortezze divenute quotidiane (esempio, le mascherine) per non vanificare nell’ultimo miglio gli sforzi finora compiuti.

Allentamenti dunque, a partire dalla spinosa questione dei vaccinati e dei guariti, che apre il tema di quante restrizioni siano costituzionalmente possibili nei confronti di una fascia di popolazione (con il trascorrere delle settimane sempre più ampia) esposta a un rischio di infezione residuo. Argomento che si scontra con il rischio di creare una società a due classi, e di approfondire spaccature e divisioni tra “i privilegiati” che hanno potuto già sostenere due somministrazioni e chi ancora è costretto ad attendere il proprio turno. Si parla di invidia sociale, e questa volta sono scesi in campo gli psicologi.

Il governo ha deciso, trovando un escamotage che non piace ai virologi e ai medici ma convince tutti gli altri: la riappropriazione delle libertà quasi complete coinvolgerà i vaccinati completi (tutte e due le dosi fatte con uno dei vaccini approvati dall’Ema), i guariti e coloro che esibiranno un test negativo. L’efficacia dei test rispetto alla certificazione di una vaccinazione è minore, questo ha lamentato il presidente dell’ordine dei medici, ma l’equiparazione dei primi ai secondi elimina un elemento di frizione sociale.

Il progetto governativo ha il timbro della ministra socialdemocratica alla Giustizia Christine Lambrecht e contempla da subito l’esclusione delle tre categorie citate dall’osservanza del coprifuoco, del limite ai contatti privati, dell’obbligo di test negativi per poter entrare in un negozio o andare dal parrucchiere. Via anche l’obbligo di quarantena al rientro dall’estero, a meno che non si tratti di uno dei Paesi catalogati come centri di mutazione del virus (come India, Brasile o Sud Africa). In attesa del passaporto digitale, che Spahn promette per giugno, sarà sufficiente quello cartaceo.

Ancora una volta la norma del governo arriva a unificare una serie di iniziative analoghe già partite in singoli Länder (ad esempio il Nordreno-Vestfalia), mentre altri si stanno spingendo più in avanti regolando le riaperture del settore turistico. Baviera, Brandeburgo, Meclemburgo-Pomerania anteriore, Bassa Sassonia hanno già dato il via libera per i distretti con incidenze al di sotto dei 50 nuovi casi, alcune aree specie nel nord della Germania non sono poi lontane da questa soglia. Quella dei ristoranti (nella versione all’aperto) e degli alberghi sarà la prossima frontiera delle riaperture, magari allargate anche a coloro che hanno ricevuto solo la prima dose del vaccino, come deciso dal governo della confinante Austria. Il dibattito è già partito.

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