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Pavel

Perché la telefonata di Pavel a Taiwan è storica

Il neopresidente della Repubblica ceca, Petr Pavel, è stato il primo capo di stato europeo a comunicare direttamente con la presidente di Taiwan. Ecco dettagli, contesto e reazioni dalla Cina.

Storica telefonata tra il neoeletto presidente ceco Petr Pavel e la collega di Taiwan Tsai Ing-wen, con cui – rompendo un sedimentato protocollo secondo cui le relazioni con l’isola devono rimanere informali – Pavel è diventato il primo capo di stato europeo a comunicare direttamente e ufficialmente con la massima autorità di Taipei.

Le parole di Pavel

Come riferisce il Taipei Times, è stata la portavoce di Tsai Lin Yu-chan a rivelare che la chiamata tra i due presidenti, cui ha partecipato anche il Ministro degli Esteri di Taiwan Joseph Wu, è durata quindici minuti e si è svolta “in un’atmosfera armoniosa”.

Secondo Lin, Pavel avrebbe detto che Taiwan è “un partner affidabile”, aggiungendo che la Repubblica ceca si posiziona fermamente “dalla parte della democrazia” e sostiene Taiwan nel “mantenere un vitale sistema democratico, libero dalla coercizione autoritaria”.

Praga, avrebbe sottolineato il neopresidente, si prefigge di “rafforzare la cooperazione con Taiwan su tutti i fronti”.

Pavel ha quindi, riferisce Deutsche Welle, “espresso la speranza di avere l’opportunità di incontrare nel futuro di persona la presidente Tsai”.

Il tweet del neopresidente

Al termine della telefonata, lo stesso Pavel ha reso noto al mondo via Twitter il suo recente contatto:

“Oggi ho parlato con la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen”, ha cinguettato l’ex comandante Nato. “L’ho ringraziata per le congratulazioni e le ho assicurato che Taiwan e la Repubblica ceca condividono i valori di libertà, democrazia e diritti umani. Abbiamo concordato di rafforzare la nostra partnership”.

Le parole di Tsai

Come riferisce Reuters, l’ufficio presidenziale di Taiwan ha diffuso un comunicato nel quale riepiloga i contenuti della conversazione intercorsa tra Tsai e Pavel.

“La relazione bilaterale tra Taiwan e la Repubblica Ceca”, avrebbe detto Tsai, “sono strette e ottime”.

Tsai quindi, sottolinea Deutsche Welle, ha paragonato Pavel al suo predecessore Vaclav Havel “che rispettava la democrazia, la libertà e i diritti umani”.

Sulla base di quelli che ha definito “legami cordiali” tra i due Paesi, la presidente ha auspicato “un approfondimento degli scambi e della cooperazione in aree chiave, incluso il design dei semiconduttori, la coltivazione dei talenti nelle tecnologie avanzate e la ristrutturazione delle catene produttive”.

Il giorno dopo, ossia ieri, il governo di Taiwan ha rilanciato sull’idea di Pavel di un incontro a tu per tu con Tsai. In particolare, il portavoce del Ministero degli Esteri Jeff Liu ha diffuso una nota, riportata da Focus Taiwan, in cui si sottolinea come l’esecutivo “farà del suo meglio per supportare qualsiasi cosa possa approfondire la partnership tra Taiwan e la Repubblica ceca”.

La reazione di Pechino

Stando a Reuters, il Ministero degli Esteri cinese avrebbe tentato di impedire il contatto tra i due presidenti attraverso esplicite sollecitazioni rivolte alle autorità di Praga.

“La parte cinese”, è la nota diramata dal Ministero, “sta attualmente cercando verifiche con la parte ceca” dell’intenzione di quest’ultima di condurre la telefonata

Quando, poche ore più tardi, si è trovato di fronte al fatto compiuto, lo stesso Ministero ha diffuso un’altra nota nella quale si sottolinea come la Cina “si opponga al fatto che i Paesi con cui intrattiene relazioni diplomatiche portino avanti in qualsiasi forma scambi ufficiali con le autorità di Taiwan”. Il dicastero ha quindi ricordato che durante la campagna elettorale Pavel “aveva detto apertamente che il principio dell’una sola Cina dovrebbe essere rispettato”.

Cambio di rotta in Repubblica ceca

La fresca elezione di Pavel allo scranno più alto segna dunque un cambio di passo della Repubblica ceca, il cui governo di centro-destra, ricorda Reuters, mira a rafforzare la cooperazione con Taiwan e con gli altri Paesi dell’Indopacifico nell’ambito di quella che viene definita una “revisione” dei rapporti con la Cina.

Sono destinati probabilmente a restare come un ricordo il predecessore di Pavel, Milos Zeman, riaffermava al telefono con Xi Jinping la propria relazione “amichevole”.

È del resto ancora vivo nel Paese il ricorso di quando, tre anni fa, il Presidente del Senato si recò in visita a Taipei dove pronunciò un discorso con cui, con eco kennediana, si definì “un taiwanese”.

Pavel intende muoversi s questo solco: come ha dichiarato in una intervista con la radio pubblica ceca, rievocata dal Taipei Times, la politica dell’una sola Cina non ha senso se non è affiancata dal riferimento ai “due sistemi”.

“Non c’è niente di sbagliato sono state le parole di Pavel, “se coltiviamo specifiche relazioni con Taiwan, che è l’altro sistema”.

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