MATTANZE IN BONAFEDE
"Errori e allarmi inascoltati. Così Bonafede ignorò le violenze sui detenuti. Il ministero parlò di “legalità ripristinata”". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
"Nella “mattanza” di Santa Maria Capua Vetere coinvolta l’intera catena di comando dell’amministrazione penitenziaria della Campania. E l’ex capo del Dap Basentini, informato dell’operazione, dice al provveditore: “Hai fatto benissimo”". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
PERCHE’ SI GASANO LE BOLLETTE
"Prezzo del gas sui mercati internazionali e diritti per le emissioni di C02: sono loro i responsabili degli aumenti delle bollette". (Stefano Besseghini, presidente Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
BARRIERE USA AGLI EUROPEI
"L’Ue ha riaperto le porte agli americani, purché vaccinati. Ma il governo Usa non si smuove: le frontiere restano chiuse per tutti gli europei e i britannici che non hanno la green card cioè il permesso di soggiorno permanente oppure il passaporto a stelle strisce". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
LE ASSICURAZIONI BRINDANO CON I LOCKDOWN
Assicurazioni. 2020, balzo profitti del 45%, grazie alla Rc auto: premi calati del 5,5% ma gli oneri per i sinistri del 20% per riduzione incidenti legata a misure anti Covid: su 2,2 miliardi di euro risparmiati, solo 800 milioni restituiti, con differenze fra compagnie. (Sole)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
IVASS DICE I PECCATI MA NON I PECCATORI…
Boom di profitti realizzati dalle assicurazioni nella Rc auto lo scorso anno, grazie al calo della circolazione per effetto dei lockdown. Ma non tutte le compagnie hanno restituito, su base volontaria, ai clienti parte dei premi, dice Ivass (senza fare nomi…).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
COMPAGNIE FURBETTE
"I rimborsi Rc Auto agli automobilisti, causa lockdown, auspicati da Daniele Franco nel giugno 2020, quando lo scorso anno vestiva i panni del presidente Ivass, non sono arrivati. O meglio ne è arrivata solo una parte". (Sole 24 ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
IL BUSINESS CRESCENTE DELLE CARNI SINTETICHE
"Tra microscopi e alambicchi, si può riprodurre di tutto, persino il manzo wagyu. O il salmone selvaggio del Nord, le ostriche di Normandia e anche la carne di Dodo, l’uccello ormai estinto. Sembra fantascienza, ma sono previsioni degli analisti McKinsey". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
TRAVERSIE TRUMPIANE
"L’accusa principale: frode fiscale durata 15 anni. Il procuratore distrettuale di Manhattan, Cyrus Vance, ieri ha formulato le prime accuse penali a carico di «diversi dirigenti» della Trump Organization e del suo direttore finanziario, Allen Weisselberg, 73 anni". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
AMNESIE PENTASTELLATE
"Quando sono arrivato nel Movimento, Grillo era ancora più centrale e più provocatorio, ma i miei colleghi si spellavano le mani. Oggi scoprono improvvisamente chi è? Sono valutazioni strumentali e ingenerose". (Vincenzo Spadafora, ex ministro M5s dello Sport)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
"La chiusura di Conte ha creato molti malumori, in conferenza stampa ha chiesto il voto su un testo chiuso che nessuno di noi aveva letto. Si costruisce così un movimento politico?". (Vincenzo Spadafora, ex ministro dello Sport)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
GLI EFFETTI DEI TRAVAGLI A 5 STELLE
"Lo sfaldamento del M5s altera gli equilibri di quella che doveva essere la nuova alleanza di centrosinistra, con il Pd incerto e in attesa delle evoluzioni. Così Lega e Forza Italia ne approfittano, esercitando un’influenza sempre più forte nelle scelte del governo". (Domani)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
DEL VECCHIO INCALZA NAGEL E DONNET
Mediobanca, Del Vecchio al 19% sfiora il tetto fissato dalla Bce. Il patron di Luxottica rafforza la posizione nella catena di controllo delle Assicurazioni Generali. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
A una certa età si è liberi di svillaneggiarsi https://t.co/9YddLRu9So
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) July 2, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL SOLE 24 ORE SU DEL VECCHIO, MEDIOBANCA E GENERALI:
Il mese prossimo probabilmente Leonardo Del Vecchio arriverà alla meta in Piazzetta Cuccia. Con un colpo di reni impostato da metà giugno, Delfin, la holding lussemburghese dell’imprenditore degli occhiali si è portato a ridosso del 19% di Mediobanca, aggiungendo altri 31 milioni di titoli, un pacchetto pari al 3,5% del capitale, a quelli che aveva già in portafoglio.
L’acquisto è avvenuto tramite un contratto derivato, con scadenza 8 luglio 2024, denominato “Initial share forward transaction and collar share forward transaction”, avente come sottostante appunto 31 milioni di azioni ordinarie Mediobanca.
Parrebbe uno schema di operazione, utilizzato per costruire posizioni azionarie, con l’utilizzo di opzioni put (a vendere) e opzioni call (a comprare), entro una determinata forchetta di prezzo. In questo caso il prezzo medio per azione è di 9,9214 euro, ma alla scadenza – l’8 luglio 2024 – se il prezzo di mercato sarà inferiore al “corridoio” di prezzo definito Delfin avrà diritto di vendere le azioni e ricomprarsele al prezzo di mercato inferiore, viceversa, se le quotazioni di mercato saranno più elevate, dovrà aggiungere la differenza in contanti per tenersi le azioni. Il derivato dovrebbe essere stato costruito con l’aiuto di Natixis, in ogni caso la titolarità delle azioni, con connessi diritti economici e di voto, è di Delfin.
Nel giro di un anno, dunque, Del Vecchio avrà raddoppiato la quota in Mediobanca, arrivando a sfiorare il 20% come aveva chiesto alla Bce che aveva concesso disco verde a settembre dell’anno scorso all’aumento dell’investimento dichiarato di natura finanziaria. E in effetti le modalità della costruzione della quota, prestando attenzione al prezzo di carico e con ricorso al debito, farebbero pensare a una posizione finanziaria.
Solo che su Piazzetta Cuccia Delfin si è esposta per una cifra dell’ordine di 2 miliardi ed è difficile credere che Del Vecchio non abbia altre pretese se non quella di incassare un buon dividendo che compensi gli interessi di finanziamento. Tanto più che il patron di Luxottica, con una quota del 5%, è già uno dei principali azionisti di Generali, che ha in Mediobanca il primo socio al 13%. Finora però Del Vecchio non ha chiesto nulla, nè di avere posti in consiglio, nè di avere voce in capitolo sulle strategie della banca e nemmeno ha chiarito quali siano in generale le sue intenzioni, in linea del resto con l’autorizzazione della Bce. Nulla vieta che Del Vecchio possa chiedere un’ulteriore autorizzazione all’Autorità di vigilanza per salire ulteriormente oltre la soglia del 20% (al 30% scatterebbe l’Opa), ma al momento non ci sono indicazioni in tal senso.