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Donald Trump

Perché Trump e borse gongolano per i dati Usa sul lavoro

Tutti i dati degli Stati Uniti su lavoro e disoccupazione pubblicati oggi. Numeri e commenti

 

L’economia americana ha creato in aprile 263mila posti di lavoro, sopra le attese degli analisti. Il tasso di disoccupazione è calato al 3,6%. Sono i dati pubblicati oggi negli Stati Uniti che hanno fatto sobbalzare in positivo i mercati. Ecco tutti i dettagli.

ECCO I DATI USA SU LAVORO E DISOCCUPAZIONE

Le aziende americane hanno continuato ad assumere e lo hanno fatto con uno slancio migliore del previsto mentre il tasso di disoccupazione è calato più delle attese, ai minimi dal dicembre 1969, e i salari orari sono cresciuti mensilmente meno delle stime, segno che l’inflazione resta sotto controllo.

TUTTI I NUOVI NUMERI

Negli Stati Uniti il mese scorso sono stati creati 263.000 posti di lavoro mentre gli analisti ne attendevano 190.000 unità. Il dato del mese precedente è stato rivisto, a +189.000 da +196.000. Anche quello di febbraio è stato migliorato, a +56.000 da +33mila.

L’ANALISI

Il rialzo di marzo segna il mese numero 103 di fila in cui i datori di lavoro americani hanno reclutato personale, un nuovo record. Stando a quanto riferito dal dipartimento al Lavoro, il tasso di disoccupazione è calato al 3,6% dal 3,8%, come previsto.

I SALARI

I salari orari – attentamente monitorati perché indicano l’assenza o meno di pressioni inflative – sono cresciuti dello 0,22% (o di 0,06 dollari) su base mensile a 27,77 dollari; le previsioni erano per un +0,3%. Su base annuale sono saliti del 3,2%, sopra il range tra 1,9 e 2,2% segnato dal 2012 in poi e oltre la media del 2% degli ultimi sei anni. Le stime erano per un +3,3%. La durata della settimana media di lavoro è decresciuta di 0,1 ore a 34,4 ore.

IL TWEET ENTUSIASTICO DI TRUMP

“Posti di lavoro, posti di lavoro, posti di lavoro”. Donald Trump celebra così su Twitter il boom dell’economia americana, che ha creato in aprile 263.000 posti di lavoro con un tasso di disoccupazione calato al 3,6%. Il presidente americano posta un articolo di Cnbc nel quale si precisa che la disoccupazione è scesa ai minimi dal 1969. Il cinguettio di Trump arriva mentre Larry Kudlow, il consigliere economico della Casa Bianca, precisa come i dati sul lavoro riflettono un’economia forte.

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1124306570773450752

IL BALZO DEI TREASURY

I prezzi dei Treasury sono in rialzo, dopo un rapporto sull’occupazione statunitense migliore del previsto, da cui è emerso che la disoccupazione è scesa ad aprile al 3,6%, il livello più basso dal dicembre 1969; i posti di lavoro creati sono stati 263.000. A preoccupare gli esperti è però l’inflazione, con i salari orari cresciuti solo dello 0,2% su base mensile e del 3,2% rispetto a un anno prima. Tornando ai Treasury, il decennale viaggia con rendimenti, che si muovono inversamente ai prezzi, in ribasso al 2,543% dal 2,552% di ieri; il 2018 si era chiuso al 2,684%, contro il 2,409% con cui si era concluso il 2017 e il 2,446% di fine 2016. I rendimenti del titolo Usa a tre mesi sono in calo al 2,431%. Questo l’andamento delle altre scadenze: Titolo a 2 anni, rendimenti in ribasso al 2,345%. Titoli a 5 anni, rendimenti in calo al 2,343%. Titoli a 30 anni, rendimenti in ribasso al 2,933%.

OK DAI FUTURE

I future a Wall Street hanno accelerato dopo la pubblicazione del rapporto sull’occupazione americana ad aprile. Il mese scorso sono stati creati 263mila posti di lavoro contro stime per 190mila unita’. Il tasso di disoccupazione e’ sceso in un mese dello 0,2% al 3,6%, minimi del dicembre 1969, ma gli analisti si aspettavano un dato invariato al 3,8% del mese precedente. I salari orari sono sì cresciuti ma meno del previsto sia su base mensile (+0,22%) sia annuale (+3,2%). Questo potrebbe essere un’indicazione di un’inflazione sotto controllo anche per interpretare le future mosse della Federal Reserve. I future del Dow salgono dello 0,4%, quelli dell’S&P 500 aumentano dello 0,44% e quelli del Nasdaq aggiungono lo 0,74%. Il petrolio a giugno al Nymex avanza dello 0,55% a 62,16 dollari al barile.

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