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Perché Mosca ha usato i missili ipersonici Kinzhal?

Guerra in Ucraina, la Russia ha usato i missili ipersonici Kinzhal: ecco cosa sono

 

Tra sanguinosa realtà, escalation militare dimostrata sul campo e propaganda di avvertimento agli amici dell’Ucraina, la Russia ha distrutto venerdì un deposito sotterraneo di missili e munizioni per l’aviazione nell’ovest del Paese aggredito. Non è chiaro se ci siano vittime.

Per raggiungere l’obiettivo, avrebbe lanciato missili ipersonici Kinzhal. Per la prima volta, in oltre tre settimane di invasione del Paese, Mosca sfoggia il top di gamma del suo catalogo militare. Lo usa nei pressi del villaggio di Delyatyn. Poche centinaia di chilometri dai confini con Slovacchia, Ungheria e Romania. Tutti Paesi Nato. Sabato il ministero della Difesa ha confermato le anticipazioni dell’agenzia di stampa statale RIA Novosti. Sia sul sito web che via twitter, il dicastero ha diffuso le immagini dell’attacco. In breve, pare che i russi abbiano effettuato un test a grandezza naturale per lanciare un missile ipersonico contro un’infrastruttura protetta dagli attacchi nucleari. Il deposito è un’eredità del passato sovietico. C’è un messaggio a Nato, Usa e Ue? Chiaramente.

L’attacco, se confermato, rappresenterebbe sia il primo uso noto del Kinzhal in combattimento, che l’ennesimo attacco russo alle strutture nell’Ucraina occidentale vicino ai confini del Paese con più membri della Nato.

Ma proprio quel video ha posto più di un interrogativo agli analisti militari degli Stati Uniti. Incrociando i dati, qualcosa non sembra tornare. Il video documenta un bombardamento, ma “di repertorio”. Risalirebbe al 12 marzo, nei pressi di una fattoria. Non nell’Ucraina occidentale, ma in quella orientale. Tyler Rogoway di The War Zone nota che “non c’è assolutamente alcun motivo per usare un’arma preziosa come Kinzhal su questo obiettivo dell’Ucraina orientale, anche se fosse un magazzino missilistico”.

Perché Mosca ha deciso di usare i Kinzhals ora?

Funzionari americani hanno ammesso la possibilità dell’uso dei missili. L’Ucraina – riferisce Bloomberg – non ha immediatamente commentato le affermazioni della Russia. In seguito ha verificato attacchi ma, allo stesso tempo, il comando dell’Aeronautica Militare non è stato in grado di confermare o confutare le informazioni sulle dichiarazioni dei russi. Che si lancino razzi è noto. Ma quali missili hanno utilizzato? I Kinzhal o gli Iskander?

Non che i secondi siano rassicuranti armi giocattolo. Anche i missili Iskander sono missili ipersonici e in grado di eludere le difese anti-missile. Possono caricare una testata nucleare. Hanno però una gittata più contenuta – sui 400 – 500 km –, una velocità sui 5,9 mach e un lanciatore esclusivamente terrestre.

Il Kinzhal è una delle sei armi di “prossima generazione” citate da Vladimir Putin nel discorso del marzo 2018. Ha una gittata dichiarata di 1.500-2.000 km con un carico utile nucleare o convenzionale di 480 kg. È lungo 8 metri, con un diametro di uno e un peso di lancio di circa 4.300 chilogrammi. È un missile aereo, per il lancio da un MiG-31. Dopo il lancio, il Kinzhal accelera rapidamente e può raggiungere velocità fino a Mach 10 (12.350 km/h). Questa velocità, combinata con la traiettoria di volo irregolare del missile e l’elevata manovrabilità, ne rende di fatto impossibile l’intercettazione.

Putin disse nel 2018 fosse in grado di superare qualsiasi difesa missilistica statunitense. Lo ammette anche il Pentagono. “La velocità del Kinzhal lo pone al di là della portata di qualsiasi sistema di difesa aerea ucraino e le piattaforme di lancio possono essere lanciate da distanze oltre la portata dell’Ucraina”, ha detto sabato alla BBC James Bosbotinis, specialista in difesa e affari internazionali.

Kinzhal e cugini possono cambiare gli equilibri del mondo. Non solo la Russia. Anche Cina, Stati Uniti e Corea del Nord stanno testando missili ipersonici di tal fatta.

La Russia non ha mai ammesso di aver usato l’arma in combattimento, ma solo in esercitazione. Vantarne proprio ora l’utilizzo in guerra è un preciso segnale? “È anche un avvertimento per l’Occidente che la Russia può alzare la posta in Ucraina e che il Kinzhal potrebbe essere schierato se la guerra si intensificasse”, ha aggiunto Bosbotinis.

Potremo approfondire se davvero la Russia ha usato i Kinzhal. Ma come pezzo di propaganda il lavoro è già fatto. Paura e panico si stanno insinuando. Mandando Kinzhals in Ucraina, Putin sta inviando all’Occidente un importante messaggio. Sta ricordando al mondo che, qualunque sia la logistica che sfida i suoi militari, le armi che i Paesi mandano all’Ucraina, la Russia conserva un vantaggio negli armamenti nucleari e convenzionali all’avanguardia.

La Russia mantiene altre opzioni di attacco a lungo raggio per colpire l’Ucraina. A causa della sua portata aumentata, il Kinzhal è un “carrier killer” – in grado di spazzare via un intero gruppo statunitense di portaerei Carrier Strike. E di colpire parecchi Paesi europei. Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: se intervieni nel conflitto, continui a intervenire in questo modo, userò questo sistema contro di te. Se fatica a raggiungere i suoi obiettivi, la Russia passerà semplicemente ad armi più distruttive.

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