Il Pentagono si sta muovendo per declassificare alcuni programmi e tecnologie spaziali top secret.
Mentre le superpotenze mondiali continuano a investire nella militarizzazione dello spazio, i vertici del Dipartimento della Difesa (Dod) credono che sia giunto il momento di declassificare alcuni dei programmi spaziali segreti nel portafoglio degli Stati Uniti, segnala Space.com.
Di recente il vice segretario alla Difesa degli Stati Uniti Kathleen Hicks ha approvato una nuova politica che ridurrà il livello di classificazione di alcuni programmi e tecnologie spaziali altamente segreti.
Le politiche che hanno proibito la condivisione di queste informazioni sono obsolete e stanno frenando gli Stati Uniti quando si tratta di superiorità nello spazio, ha dichiarato la scorsa settimana il vice segretario del Dipartimento della Difesa per le politiche spaziali John Plumb, ripreso da Breaking Defense.
Alcuni funzionari del Pentagono chiedono da anni una nuova politica di classificazione, sostenendo che una classificazione eccessiva limita la capacità dei militari di connettersi con gli alleati, scoraggiare gli avversari e rispondere alle minacce nello spazio.
Tutti i dettagli.
LA STRATEGIA DEL PENTAGONO
Nella sua dichiarazione della scorsa settimana, Plumb ha affermato che questa nuova politica “rimuove le barriere di classificazione ereditate che hanno inibito la nostra capacità di collaborare all’interno del governo degli Stati Uniti e anche con gli alleati su questioni relative allo spazio”.
Il cambio di passo non significa che questi programmi e tecnologie saranno ora completamente non classificati e rivelati al pubblico, spiega Space.com. Al contrario, abbasserà i loro livelli di classificazione al fine di condividere alcune tecnologie e programmi con l’industria privata e gli alleati internazionali.
SPAZIO IL DOMINIO “PIÙ ESSENZIALE” PER GLI USA
Plumb ha sostenuto che la nuova politica rimuoverà lo status di SAP (programmi di accesso speciale, protocolli di sicurezza che limitano severamente la condivisione di informazioni altamente sensibili e classificate) da alcuni dei programmi spaziali più preziosi del Pentagono.
In questo modo le forze armate statunitensi avranno un vantaggio in quello che il Dipartimento della Difesa ora considera il “dominio più essenziale” in termini di sicurezza nazionale.
LE CONSEGUENZE
Ad oggi le capacità e le specifiche esatte di molti satelliti dell’esercito e dell’intelligence statunitense rimangono sconosciute.
Un’eccezione è avvenuta lo scorso settembre, quando la US Space Force e il National Reconnaissance Office (Nro) hanno rivelato una serie di capacità generali del satellite “cane da guardia” Silent Barker lanciato dalla United Launch Alliance.
Prima del lancio, i funzionari della Nro e della Space Force hanno detto al pubblico che Silent Barker è progettato per tenere d’occhio i satelliti e i veicoli spaziali in orbita geosincrona (Geo). La divulgazione era progettata per aiutare a scoraggiare gli attacchi ai satelliti statunitensi, dichiarò all’epoca il tenente generale della Space Force Michael Guetlein, comandante dello Space Systems Command.
“La nostra rete di alleati e partner rappresenta un vantaggio asimmetrico e un moltiplicatore di forza che né la Cina né la Russia potrebbero mai sperare di eguagliare”, ha affermato Plumb.
Quindi per il Pentagono ora è più vitale collaborare con alleati e partner commerciali che mantenere il riserbo più assoluto.
Tuttavia, non aspettatevi che i funzionari della difesa discutano apertamente di tutto ciò che stanno facendo per contrastare Cina e Russia in orbita, chiosa Ars Technica.
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