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Palau

Perché friggono i rapporti tra Cina e Palau

Non solo la Repubblica di Palau si sta sempre più avvicinando agli Usa ma riconosce l’indipendenza di Taiwan. L'articolo di Giuseppe Gagliano

 

Nella remota Repubblica di Palau l’equipaggio di un peschereccio cinese costituito da 28 persone è stato arrestato da una motovedetta perché il peschereccio avrebbe raccolto illegalmente 200 kg di cetrioli di mare che sono ricercatissimi sui mercati asiatici, e in particolare a Hong Kong, dove vengono venduti a circa 800 $ al chilo.

Nonostante la Repubblica di Palau abbia ufficialmente vietato l’ingresso di navi da pesca straniere allo scopo di salvaguardare la biodiversità dei suoi fondali marini, la Cina — allo scopo di soddisfare il suo fabbisogno crescente di pesce — è solita procedere in acque extraterritoriali con operazioni di questa natura. A tale proposito è utile ricordare che la flotta dei pescherecci cinese conta circa 2500 navi le quali dal punto di vista tecnico sono in grado di viaggiare per mesi interi come provato dalla loro presenza in Australia, nella Papua Nuova Guinea, nella Corea del Sud, in Ecuador, in Perù e in Cile.

La notizia di per sé non avrebbe apparentemente alcuna rilevanza sotto il profilo geopolitico se da tempo non ci fossero tensioni di natura diplomatica tra Pechino e la Repubblica di Palau.

Per comprendere quali ragioni siano sottese a queste tensioni bisogna innanzitutto collocare geograficamente la Repubblica di Palau: questa è costituita da un arcipelago di isole situate nella regione della Micronesia ed è costituita da 500 isole con una densità demografica di 18.000 abitanti.

In secondo luogo non solo la Repubblica di Palau si sta sempre più avvicinando agli Usa ma riconosce l’indipendenza di Taiwan.

Proprio allo scopo di rafforzare la propria presenza in funzione anticinese ad agosto il segretario della Difesa Mark Esper si è recato nella lontana Repubblica di Palau, che si trova geograficamente in uno snodo strategicamente cruciale del Pacifico settentrionale e cioè tra le Hawaii e Guam.

Proprio per questa ragione la possibilità di accordi bilaterali in campo militare con la Repubblica di Palau volti a realizzare infrastrutture di tipo militare per gli Stati Uniti sarebbe un buon risultato perché consoliderebbe la sua strategia nell’Indo-Pacifico volta a contenere la proiezione di potenza marittima cinese.

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