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Salvini

Perché Draghi difende Salvini

Che cosa succede fra Letta e Salvini. E che cosa ha detto Draghi. La nota di Paola Sacchi

 

Un crescendo di attacchi a Matteo Salvini da sinistra. Fino al punto di imbarazzare lo stesso premier Mario Draghi, il quale ieri in conferenza stampa ha difeso il leader della Lega evidentemente per difendere anche se stesso e il governo che guida.

Perché, se il segretario del Pd rilancia, come ha fatto l’altro ieri, sui social un video dove il premier spagnolo Pedro Sanchez si chiede che “cosa sarebbe dell’Europa oggi se Salvini, Le Pen, Abascal fossero a capo dei governi di Italia, Francia e Spagna”, non viene da chiedersi che forse questa uscita potrebbe suonare poco diplomatica e rispettosa anche con lo stesso premier che guida un esecutivo dove la Lega di Salvini è azionista di peso (elettrice peraltro del Presidente Mattarella) alla pari degli altri partiti?

Draghi fa un significativo riconoscimento al leader leghista: “C’è una grossa differenza tra quei nomi, al momento Salvini sostiene un governo europeista”. “E questo è un fatto”, chiosa, secco, l’ex capo della Bce.

Salvini ringrazia anche via social il premier per la inequivocabile risposta: “Ringrazio Draghi per le sue parole, che riconoscono l’impegno e la responsabilità della Lega nell’aiutare gli italiani, in risposta alle insensate critiche di Sanchez e Letta”.

L’uscita di Letta-Sanchez è arrivata al culmine di una sequela di attacchi e critiche da sinistra e in un coro mediatico mainstream al leader leghista. In un clima con punte tali da suonare quasi come mobbing politico. Quasi come a prescindere. Qualsiasi cosa dica, qualsiasi cosa faccia Matteo Salvini.

Dai dubbi sul blocco dello Swift, esternati all’inizio dell’attacco di Putin all’Ucraina solo come perplessità, più o meno le stesse allora espresse dallo stesso ministro dell’Economia Daniele Franco, al famoso incidente della sbiadita t-shirt sulla Piazza Rossa sventolatagli contro da un sindaco polacco al confine con l’Ucraina, dove il leader della Lega è andato in missione umanitaria, con molti profughi portati in salvo. E i sindaci, la fitta e radicata rete degli amministratori leghisti, al lavoro per l’accoglienza.

In tutto questo si può anche dare con nonchalance, senza pagar pegno, a Salvini dell'”antisemita”, come ha fatto l’ingegner Carlo De Benedetti. Nonostante, come ha scritto Vittorio Macioce su Il Giornale diretto da Augusto Minzolini, “a Salvini si può dire tutto tranne che di non essere sempre stato filo-Israele”.

Intanto, Silvio Berlusconi sull’Ucraina sprona la Ue e la nostra politica estera. Ricorda che “Forza Italia ha sempre lavorato per l’unità dell’Occidente e per la difesa della libertà e della democrazia”. E “ha sempre sostenuto che l’Europa oltre a dotarsi finalmente di un’unica politica estera debba fare la sua parte con un esercito e una difesa comuni, che sia protagonista di una forte Alleanza Atlantica”.

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