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Messico Pegasus

Pegasus, il governo del Messico consegna i contratti con l’israeliana Nso

L'articolo di Giuseppe Gagliano

Incominciano ad arrivare le prime conferme come era d’altra parte prevedibile.

Si sta parlando dello scandalo legato allo spionaggio attraverso il software israeliano Pegasus che ha travolto anche il Messico.

Come prevede la normativa messicana, l’esecutivo ha consegnato alla procura generale messicana il 28 luglio una trentina di contratti firmati tra le aziende messicane e la società israeliana NSO Group, sviluppatrice di Pegasus.

IL VALORE DEI CONTRATTI

Il valore di tutti questi contratti si aggira sui 61 milioni di valori di dollari.

GLI OBIETTIVI

Naturalmente la finalità di questi contratti era quella di intercettare le utenze dei principali responsabili politici dell’opposizione politica.

COSA HA DICHIARATO LA SEGRETERIA ALLA SICUREZZA MESSICANA

Non deve destare alcuna sorpresa allora l’affermazione della segretaria alla sicurezza Rosa Icela Rodríguez secondo il quale grazie a Pegasus è stato possibile mettere sotto controllo non solo i politici dell’opposizione ma anche giornalisti, attivisti sociali uomini e uomini d’affari.

La responsabilità dell’esecutivo nell’aver disposto queste intercettazioni è un dato di fatto incontrovertibile: questi contratti sono stati firmati infatti sia dall’ex presidente del Messico, Felipe Calderón, che ha governato dal 2006 al 2012, sia da l’ex capo di Stato, Enrique Peña Nieto, che ha avuto le redini del potere dal 2012 fino al 2018.

L’UTILIZZO DEL SOFTWARE PEGASUS IN MESSICO

Sia il numero delle utenze intercettate, sia il costo complessivo dei contratti e sia soprattutto il fatto che queste intercettazioni sono state ordinate direttamente dall’esecutivo, dimostra che il software Pegasus veniva utilizzato come strumento di sorveglianza quotidiana e sistematica.

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