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Centrodestra

Che cosa frena il Pd di Elly Schlein

Il vero nodo del Pd di Schlein sono le alleanze. Ecco perché. La nota di Paola Sacchi

Elly Schlein sottolinea che il Pd è il primo partito “in quasi tutti i capoluoghi dove abbiamo votato”. Sull’onda della riconferma di Brescia e di Teramo annuncia: “Ci siamo risollevati” e parla di “frenata del centrodestra”. Ma, a parte i numeri che, come ribadisce il premier Giorgia Meloni – insieme con i vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega, e Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia (ieri al San Raffaele da Silvio Berlusconi per un incontro anche di lavoro) – fotografano con nettezza il fatto che il centrodestra al contrario va avanti e si aggiudica il primo round delle Amministrative, il punto è che il Pd rischia, per dirla alla maniera di Bersani nel 2013, di essere primo ma di non vincere.

Il nodo per Schlein si chiama alleanze. A frenare non è il centrodestra, ma il cosiddetto campo largo che stenta di fronte agli inviti della leader dem. Il Pd al secondo turno apre ai Cinque Stelle e a quel che resta del Terzo Polo, con cui aveva fatto alleanze variabili. Ma i pentastellati di Giuseppe Conte, finiti sotto il 4 per cento, nicchiano, evidentemente aspettano la vera sfida delle Europee, dove si andrà con il proporzionale, per risalire la china. E Matteo Renzi sconsiglia “la questua del voto grillino al ballottaggio”. Quel che resta del Terzo Polo è ad alta tensione anche per l’ingresso in Iv di una deputata e una consigliera regionale da Azione di Carlo Calenda che torna a scontrarsi con Renzi. Il leader di Azione annuncia che andrà da solo alle Europee: “Con Renzi già dato”.

In questa forte incertezza data da un quadro così sfilacciato per Schlein sul piano delle alleanze, parlano chiaramente i numeri a vantaggio del centrodestra. Che si aggiudica quattro capoluoghi su sei, tra cui Latina, con una candidata di FdI, la seconda più grande città al voto, strappata al centrosinistra. Un risultato quello della prima tornata di Amministrative che, osserva Meloni dal Consiglio d’Europa – “ci sprona ad andare avanti sulle riforme economiche, sociali e istituzionali e conferma la forza del centrodestra come coalizione di governo”. “Un risultato bellissimo, un giudizio positivo per il governo” – dice Salvini.

Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti esulta anche per la fiducia votata dalla Camera per il Ponte sullo Stretto. Salvini ricorda che “in Veneto, dove a Treviso il sindaco leghista è eletto con oltre il 65 per cento, ci sono 6 nuovi sindaci e 20 nuovi sindaci in tutta Italia della Lega”. Il ministro degli Esteri Tajani sottolinea il risultato ottenuto da FI a Brindisi che andrà al ballottaggio. E ballottaggio sarà anche a Ancona con il candidato Daniele Silvetti per il cdx, espresso da FI, in vantaggio nel capoluogo marchigiano destinato a diventare la sfida simbolo del centrodestra che cercherà di strapparlo alla sinistra che qui governa da sempre. Secondo round il 28 e 29 maggio.

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