IL PUNTO SUL GREEN PASS (QUI IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO, QUI LA SINTESI DEL GOVERNO)
"Il Consiglio dei ministri approva senza defezioni l’estensione del passaporto vaccinale a tutti i luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre. A essere interessati sono 23 milioni di persone. Evapora la resistenza di Salvini, passa la linea di Draghi e Speranza". (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
GIANNINI PIZZICA DRAGHI
Super Green Pass. "C’è da convincere e da coinvolgere una collettività intera, dentro un destino comune. Un presidente del Consiglio all’altezza deve metterci non solo la sua firma, ma anche la sua faccia". (Massimo Giannini, direttore La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
GIORGETTI FURBISSIMO
Alla fine del Cdm, Giorgetti ha chiesto in modo esplicito di non andare in conferenza stampa, «altrimenti mi fanno solo domande su Salvini». (Corriere della sera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
LA VITTORIOSA SCONFITTA DI SALVINI
"Se dicono che io ho perso ma ha vinto l'Italia, allora va bene cosi'". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio 24.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
UN PASS DI PROBLEMINI
Per Lino Enrico Stoppani, numero uno della Fipe Confcommercio, queste nuove regole «creano un problema organizzativo, soprattutto se devo lasciare a casa dei dipendenti privi del pass e non so come sostituirli – spiega – ma sono complicazioni che affrontiamo pur di lavorare».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
CICLI VACCINALI
3,9 milioni di over 50 (14,4%) non hanno ancora completato il ciclo vaccinale, con rilevanti differenze regionali (dal 17% della Calabria al 6,7% della Puglia). (Fondazione Gimbe)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
FAUCI ELOGIA L’ITALIA
«L’Italia sta andando bene, meglio degli Usa, ora è diventata un esempio per il mondo». Così Anthony Fauci, immunologo e consigliere medico capo del presidente Biden, in occasione del suo ritorno a Villa Firenze, la residenza dell’ambasciatrice d’Italia a Washington. (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
DRAGATE ANTI COVID IN FRANCIA
La Francia ha sospeso 3mila operatori sanitari per avere rifiutato il vaccino anti-Covid, negando loro lo stipendio. Il ministro della Salute oltralpe Véran ha spiegato come il personale fosse stato avvisato per iscritto prima della scadenza imposta dal governo. (Il Fatto).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
CHE SUCCEDE A KABUL
Riappare Baradar ma parla da ostaggio degli altri talebani. In un video il vicepremier legge le risposte dopo le voci sugli scontri interni. A Kabul è sempre più emergenza: scuole chiuse, pochi farmaci, niente stipendi. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
I CORTESI SCAZZI FRA CINA E AUSTRALIA
Poiché Canberra ha detto cose sgradite a Pechino (per esempio chiedendo un’indagine sulle vere origini del Covid), sono piovute sanzioni pesantissime sulle esportazioni australiane in Cina. Dal vino ai minerali, l’Australia ha subito un tracollo dell’export. (Rampini)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
CHE TAGLIO CI SARA’ ALLE CARISSIME BOLLETTE
Caro bollette, il governo punta a tagliare il 30% degli aumenti. Servono almeno 2-3 miliardi: dalle aste CO2 solo 750 milioni, sul resto necessaria la copertura del Mef, il decreto settimana prossima. La riforma strutturale degli oneri in legge di bilancio. (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
I NUOVI TRAVAGLI DI BANCA GENERALI
"Caso Caruana e flop dei crediti sanitari, gli incroci pericolosi di Banca Generali". (La Stampa)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) September 17, 2021
ESTRATTO DELL’ARTICOLO DE LA STAMPA SU BANCA GENERALI:
«Ho trovato una soluzione con Banca Generali a Milano, solo per ritirare gli assegni (a proposito: se torna negli Emirati Arabi rischia di essere arrestato). Mi hanno risposto che è possibile e domani andrò personalmente a Milano per discutere con l’amministratore delegato di Banca Generali della posizione di Yorgen». Il mittente del messaggio è Mirko Albertazzi, manager e imprenditore con diverse attività tra Montecarlo, Emirati arabi, Albania e Turchia. Destinatario è Paul Hili, imprenditore di una importante famiglia maltese. Yorgen, l’uomo che rischia di essere arrestato, è Yorgen Fenech, l’imprenditore maltese imputato come mandante di uno dei più feroci crimini avvenuti in Europa in anni recenti: l’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, a Malta il 16 ottobre 2017. L’email risale all’aprile 2019, nel pieno delle indagini internazionali a carico di Fenech e fa parte degli atti del processo contro l’imprenditore, attualmente in carcere. La «mancia» Nei primi mesi del 2019, Fenech si trovava in una situazione complicata: gli inquirenti stavano stringendo il cerchio su di lui, pianificava di lasciare l’isola – una delle ipotesi è di raggiungere la Sicilia in barca e da lì qualche altro paese europeo – e doveva trovare una banca disposta ad accogliere i denari della sua Wings Development. Si tratta del nome assunto dal marzo 2017 da 17 Black, la società sulla quale stava indagando Daphne Caruana Galizia, in quanto la riteneva il collettore di tangenti destinate ai politici maltesi. La banca della Wings Development era l’emiratina Noor Bank che chiude a febbraio 2019. È a quel punto che l’imprenditore Paul Hili lo ha messo in contatto con Mirko Albertazzi, con il quale si scambia qualche messaggio. Arriviamo così al mese di maggio 2019, quando Albertazzi scrive a Hili che addirittura Banca Generali è disponibile ad aiutare Fenech. L’email del broker si chiude così: «Mi hanno assicurato (da Banca Generali, ndr) al 90% che non ci sono problemi ad andare avanti e raggiungere l’obiettivo. Yorgen darà una mancia («tip» in inglese) quando tutto sarà fatto». Agli atti del processo, oltre a una serie di messaggi tra Fenech e Albertazzi, anche le foto inviate dall’imprenditore al broker italiano di due assegni da depositare in una banca europea. L’ufficio stampa della banca italiana nega che l’amministratore delegato di Banca Generali Gian Maria Mossa abbia mai avuto rapporti con Albertazzi e che l’incontro citato nella mail sia avvenuto. Da Banca Generali si sottolinea inoltre che informazioni di questo genere danneggiano l’immagine del manager e della banca. Secondo quanto ricostruito, in quei giorni Albertazzi avrebbe effettivamente avuto contatti con un manager dell’istituto italiano, ma non con Mossa.