L’Espresso torna a scuotere giornalisticamente il Vaticano.
Non ha avuto un ruolo secondario il settimanale del gruppo Gedi nel siluramento del cardinale Angelo Becciu da parte di Papa Francesco.
Le “dimissioni” – così sono state presentate dalla sala stampa vaticana – sono arrivate mentre andava in stampa il settimanale diretto da Marco Damilano: anche fra le Sacre Mura si bisbigliava di un’inchiesta dirompente che stava per essere pubblicata dal settimanale da sempre molto attento e informato sulle finanze vaticane.
Le vicende dei fratelli del cardinale Becciu legate anche ai contributi dell’Obolo di San Pietro e non solo sono state alla base della decisione di Bergoglio.
A firmare lo scoop dell’Espresso è stato un giornalista che finora non si era occupato di Vaticano e dintorni ma di cultura, politica e criminalità organizzata, come si legge nel curriculum pubblicato da Tpi, una delle testate con Wired con cui ha collaboratore il giornalista di Radio Radicale che ha firmato su l’Espresso inchieste sulla criminalità organizzata: “Romano, classe 1985. Vive a Torino. Ha lavorato con varie testate tra cui Il Messaggero e L’Unità fino ad approdare nel 2015 a Radio Radicale dove si occupa di cultura con la rubrica “Le parole e le cose” e di attualità politica nazionale ed internazionale realizzando reportage, fili diretti ed inchieste. Per “L’Espresso” realizza inchieste sulla criminalità organizzata”.
Un settore, quello della criminalità organizzata, che è un filone giornalistico in cui spicca il lavoro di Lirio Abbate – da tempo nel mirino delle varie mafie – ora vicedirettore del settimanale l’Espresso: Abbate si è occupato di mafia quando era a Palermo e poi di ‘ndrangheta.
Abbate è diventato noto per le sue inchieste giornalistiche su Mafia Capitale, l’indagine giudiziaria promossa dall’ex procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, che in precedenza ha combattuto in altre procure mafia e ‘ndrangheta (è stato infatti anche procuratore della repubblica di Reggio Calabria).
Pignatone – che nel frattempo ha firmato editoriali e analisi per Repubblica e La Stampa, quotidiani del gruppo Gedi – lo scorso ottobre è stato nominato presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
Dunque sarà Pignatone a decidere le sorti giudiziarie di Becciu.