L’EX OMS ZAMBON PIZZICA L’OMS SUL VIRUS
"Io credo che l'Oms non dirà mai la verità sull'origine del virus, stante così la situazione è impossibile che lo faccia perché non ha potere investigativo, non ha potere sanzionatorio", dice Francesco Zambon, ex funzionario dell'Oms.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
COME E PERCHE’ ZAMBON (EX OMS) CRITICA L’OMS NON SOLO SUL PIANO PANDEMICO
PALLONATE IN CASA UEFA
Accordo fra 12 club europei, tra cui Juventus, Milan e Inter, per la creazione della Superlega: competizione infrasettimanale indipendente dalla Uefa. Uefa si era opposta: i club che hanno aderito alla Superlega rischiano una causa da 50 miliardi e l'esclusione da tutti i tornei.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
Perché la Super League spacca le società di calcio
Tutti gli affari che si aspettano Juve, Inter e Milan dalla Superlega di calcio
Così Johnson sfida le big del calcio inglese
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ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI REPUBBLICA SULLA SUPERLEGA:
Guerra mondiale del calcio. Non è affatto un’iperbole la definizione per sintetizzare lo scontro epocale sulla Superlega, il nuovo campionato d’élite a cui lavorano da mesi le società più importanti d’Europa. Il conflitto è esploso senza più barriere in grado di attutirlo tra i maggiori club del mondo e le due istituzioni, Uefa e Fifa, che lo hanno finora governato dalle rispettive sedi di Nyon e Zurigo in Svizzera, Paese neutrale per definizione. Ma ormai di neutrale non c’è più nulla. Da una parte ci sono 12 club potentissimi capeggiati dal Real Madrid — potrebbero arrivare a 20 — che vogliono creare e amministrare già dal 2022 i giganteschi ricavi di una competizione tutta nuova e tutta loro, sul modello dello sport professionistico americano. Hanno deciso che il tempo dell’attendismo è finito, spinti all’accelerazione dalla crisi finanziaria sotto la pandemia che ha vinto anche le resistenze dei club inglesi: non intendono più dividere con nessuno il colossale business che ritengono di generare. Il nuovo torneo è una torta da 4 miliardi di euro fra diritti tv e sponsor: la via per uscire dalla profonda crisi economica. Dall’altra ci sono i due altrettanto potenti organi di governo del calcio europeo e mondiale, Uefa e Fifa, che difendono l’esistenza di coppe internazionali e campionati nazionali nell’attuale veste: un supercampionato televisivo li ridurrebbe a mera appendice settimanale. Gli “scissionisti” arrivano dall’Inghilterra (Manchester United, Liverpool, Arsenal, Tottenham, Chelsea, più il Manchester City in bilico), dalla Spagna (Real, Atletico Madrid e il Barcellona che ha firmato l’adesione solo sabato) e Italia (Juventus capofila, Milan e Inter)
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GLI AIUTI STATALI NON SOLO PER ALITALIA
Nel 2020 Air France si è visto riconoscere un «supporto pubblico» di 396,6 euro, il dato più alto considerando le aviolinee Ue. Al secondo posto la tedesca Lufthansa (380 euro a cliente), al terzo la finlandese Finnair (354,4 euro), quindi Klm con 302,8 euro. (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
NUMERI VACCINALI IN USA
Metà degli adulti negli Stati Uniti, circa 130 milioni di persone, hanno ricevuto almeno una dose di vaccino. Più di 83 milioni di persone, il 32,5% della popolazione, sono state vaccinate completamente. (Fonte: Cnbc).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
NO MUSK IN ISRAELE
Per le strade d’Israele si torna a riconoscersi senza il filtro della mascherina, che dopo un anno cessa di essere obbligatoria all’aperto. Una direttiva che gli esperti reputavano ormai “dovuta” visto l’abbattimento della curva dei contagi: solo 82 nuovi positivi ieri. (Rep)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
SCUOLA CALIENTE
«Un mese in presenza, con continuità». Mario Draghi non arretra sulla scuola. Ma i sindacati si mostrano preoccupati per la ripresa delle lezioni. I presidi sostengono che la sicurezza non può essere garantita. E i governatori lanciano l’allarme trasporti. (fonte: Repubblica)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
IL LEGHISTA FEDRIGA SULLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE
Riaprire le scuole? «Ero in disaccordo, non per la scuola in sé, ma per i trasporti – risponde al Corsera Fedriga (Lega), presidente della Conferenza delle Regioni – . Incontreremo il governo per vedere gli orari di apertura e chiusura delle scuole perché così non va bene».
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
Il nodo sono i trasporti? «Sì, con le dotazioni attuali non siamo in grado di dare risposta ad un’utenza riportata al 100%. Non potendo intervenire su questo fronte, è necessario agire sullo scaglionamento degli orari di ingresso e uscita dalle scuole», dice Fedriga (Lega).
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
PRESIDI CHIUSURISTI
"Riaprire le scuole superiori in presenza al 100% nelle zone gialle e arancioni da lunedì 26 aprile. Molto più facile a dirsi che a farsi senza cambiare le regole e i protocolli che hanno regolato la vita degli studenti e dei professori dal settembre scorso". (Corsera)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
Si moltiplicano le preoccupazioni dei presidi. «Se si torna al 100% in molte aule non sarà possibile rispettare il metro di distanziamento. La scuola si vedrà costretta a ridurre la presenza dei ragazzi e alternarla alla Dad», dice il capo del sindacato dei presidi Anp.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
GALLI L’ANTI DRAGHI
“Sul Covid Draghi non ne ha azzeccata una. Liberi tutti ma ci sono ancora pochi vaccinati”, dice al Fatto Quotidiano Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive al “Sacco” di Milano.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
MONOPATTINI IN PARLAMENTO
"I monopattini vietati ai minori. Obbligo di casco e di giubbotto riflettente, divieto di circolazione dopo il tramonto. La stretta è prevista dal Ddl di riordino sui micromezzi elettrici al vaglio della Camera". (Sole 24 Ore)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 19, 2021
QUISQUILIE & PINZILLACCHERE
"Il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi ha nominato Francesco Zambon suo consigliere speciale".
Sarebbe bello leggere un comunicato stampa del genere.
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 18, 2021
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ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SULLE RIAPERTURE:
I tre requisiti
Per spostarsi tra regioni che si trovano in fascia di rischio arancione o rossa bisognerà aver fatto il vaccino, essere guariti dal Covid-19, oppure presentare un tampone antigenico o molecolare negativo effettuato nelle 48 ore precedenti al viaggio. Tre le ipotesi prevalenti sul lasciapassare. La prima è consentire lo spostamento — almeno in una prima fase — a chi presenta un certificato della Asl o una autocertificazione che attesti i requisiti richiesti. La seconda è ricorrere al tesserino sanitario, sul quale verrebbero caricati i dati. La terza ipotesi è realizzare una tessera digitale.
Card digitale
È la via meno immediata, ma anche quella preferita dal ministro Roberto Speranza, che vorrebbe informatizzare il nuovo strumento, purché non slittino troppo i tempi. Oltre alla Salute ci stanno lavorando i tecnici dell’Innovazione tecnologica e Transizione digitale, il ministero guidato da Vittorio Colao. Al tavolo interministeriale, che dovrebbe riunirsi per la prima volta oggi, sarà valutata anche la possibilità di avvalersi dell’app IO, già usata per il cashback e attivata da dieci milioni di italiani. Possibile il coinvolgimento di Poste Italiane.
Regioni gialle
Dal 26 aprile cade il divieto di circolazione tra regioni gialle (le altre dovranno attendere il pass). Ci si potrà spostare liberamente anche per turismo, senza bisogno di presentare l’autocertificazione.
In arancione
Nelle regioni arancioni resta il divieto di uscire dal comune se non per urgenza, lavoro e salute. Il motivo dello spostamento va giustificato con l’autocertificazione.
Regioni rosse
Nelle regioni rosse i limiti sono ancora più stretti. Si può uscire di casa solo per necessità, urgenza e salute e per andare nei negozi aperti. Non è consentito uscire dal comune se non per validi motivi e sempre con l’autocertificazione. Le regole cambieranno quando arriverà il lasciapassare del governo e si potrà entrare e uscire anche dalle regioni più a rischio.
Seconde case
Le regole sulle seconde case per ora non cambiano. Resta consentito andarci, anche in fascia arancione e rossa, a meno che la regione non abbia emesso ordinanze restrittive. L’abitazione di villeggiatura può essere raggiunta soltanto dal nucleo familiare convivente che ne abbia titolo di proprietà o di affitto prima del 14 gennaio 2021 ed esclusivamente se la casa è vuota. Non si può andare con amici e parenti.
Il coprifuoco
La polemica politica è forte e le pressioni delle regioni e dei ristoratori anche, ma il governo per adesso resiste. «Il coprifuoco non si tocca», ripete il ministro Speranza e la ministra Gelmini concorda. Vietato uscire di casa dalle 22 alle 5 se non per lavoro, urgenze o salute, motivi che devono essere giustificati con l’autocertificazione.
I viaggi
La decisione non è stata ancora ufficialmente assunta, ma per ora il governo sembra intenzionato a conservare l’obbligo di quarantena di cinque giorni per chi rientra dai Paesi dell’Unione Europea e di 14 giorni per chi torna in Italia dai Paesi extra Ue.