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Orban

Le 5 lezioni della vittoria di Orban in Ungheria

Orban ha vinto le elezioni di domenica, ottenendo un quarto mandato consecutivo al governo dell'Ungheria. Ecco numeri e analisi del voto

 

Il primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orbán, ha vinto le elezioni di domenica 3 aprile, garantendosi un quarto mandato consecutivo.

I RISULTATI

I risultati preliminari diffusi qualche ora fa, con il 98 per cento dei voti contati, davano il partito di Orbán, Fidesz (conservatore di destra) in netto vantaggio con il 53,1 per cento dei voti. La coalizione di opposizione, composta da sei partiti e guidata da Péter Márki-Zay, ha ottenuto il 35 per cento. Fidesz ha vinto anche 88 dei 106 collegi uninominali.

Stando a questi dati, Fidesz otterrà la maggioranza dei due terzi nel parlamento ungherese, con 135 seggi; l’opposizione, invece, disporrà di 56 seggi.

LA LINEA DI ORBAN

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha creato qualche imbarazzo a Orbán, che ha dovuto giustificare agli elettori i suoi buoni rapporti con Mosca. Ma è riuscito a convincere l’elettorato che la coalizione guidata da Márki-Zay, attraverso il rafforzamento dei legami con l’Unione europea (di cui l’Ungheria fa parte, nonostante lo scetticismo di Fidesz), avrebbe condotto il paese alla guerra.

Secondo i suoi critici, Orbán sta costruendo in Ungheria uno stato illiberale e a partito unico, sovvertendo le norme democratiche, la libertà degli organi di informazione (il governo controlla molti media) e i diritti delle minoranze. La sua base elettorale sono gli anziani delle aree rurali, che ne apprezzano l’enfasi sui valori cristiani tradizionali, e le famiglie, che beneficiano delle politiche di riduzione fiscale.

Nonostante la vicinanza al presidente russo Vladimir Putin, Orbán ha condannato l’invasione dell’Ucraina e non ha posto il veto contro le sanzioni dell’Unione europea verso Mosca, pur dicendosi contrario. Ha vietato i trasferimenti di armi all’Ucraina.

LE LEZIONI DELLA VITTORIA DI ORBAN

Euronews ha stilato una lista delle cinque cose più importanti emerse alle elezioni ungheresi di domenica.

  1. La guerra in Ucraina ha rafforzato il sostegno popolare a Fidesz, grazie ai media filo-governativi che hanno diffuso la propaganda elettorale del partito: cioè che l’opposizione voleva trascinare l’Ungheria in una guerra contro la Russia, mentre Orbán stava lavorando per garantire la pace (nonostante la sua alleanza con il Cremlino).
  2. Sul risultato della coalizione di opposizione ha pesato la scelta di alcuni elettori di votare non per Jobbik (inizialmente una formazione estremista di destra, poi spostatasi verso il centro) ma per Mi Hazánk, partito di estrema destra e anti-vaccinista.
  3. Il voto non è stato una completa disfatta per l’opposizione, che ha saputo trovare un’intesa su molti temi. La loro performance elettorale, inoltre, è stata influenzata negativamente dal controllo governativo sui media.
  4. Il successo riportato da Orbán potrà essere sfruttato dal governo per legittimare la sua linea euroscettica e illiberale.
  5. Il risultato delle elezioni ha mostrato una profonda divisione politica tra la principale area urbana, la capitale Budapest (dove ha vinto la coalizione di opposizione), e il resto del paese (in cui domina Fidesz).

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